Meditazioni per le domeniche dell'anno

Indice

MD 37

Lunedì delle rogazioni
( Lc 11,5-13 )

Siamo obbligati a pregare per gli alunni a cui dobbiamo insegnare

1 Nel Vangelo odierno Gesù Cristo propone una parabola per farvi conoscere l'obbligo che avete di interessarvi ai bisogni dei vostri alunni.

Così si esprime Gesù: Se uno di voi va a mezzanotte a trovare un amico e gli dice: "Prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti".

Sant'Agostino, commentando questa parabola, scrive che questo amico viaggiatore è colui che, dopo essersi inoltrato nella via dell'iniquità, dopo aver cercato di contentare le sue passioni nel mondo dove ha trovato soltanto vizi, vanità, miserie e amarezze, si rivolge a voi -  nella sua indigenza - per essere aiutato, convinto che avete ricevuto una grazia speciale per istruire gli ignoranti e correggere gli indisciplinati.

Egli si presenta come un pellegrino stanco e affaticato e vi prega di soccorrere la sua miseria.

Questa è la disposizione in cui si trovano i ragazzi che la Provvidenza vi ha affidato e che vi ha incaricato di istruire e di formare alla pietà.

È Dio stesso che ve li conduce: Dio vi considera responsabili della loro salvezza ( Eb 13,17 ) e vi fa obbligo di aiutarli nelle loro necessità spirituali: a questo dovete applicarvi in continuazione.

2 I ragazzi che vengono a voi o non hanno mai ricevuto un'istruzione o ne hanno ricevuta una scadente; potrebbero anche essere stati educati bene, ma poi le cattive compagnie o le cattive abitudini hanno impedito loro di trarne profitto.

Dio ve li invia perché diate loro lo spirito cristiano, soprattutto attraverso lo studio delle massime evangeliche.

Prima ancora però, dice sant'Agostino, siete obbligati a impararle voi queste massime, altrimenti dovreste vergognarvi dei vostri obblighi e di insegnare ciò che neanche voi conoscete ovvero di esortarli a praticare ciò che non praticate.

Domandate dunque a Dio ciò che ancora non possedete, e che vi dia in abbondanza lo spirito cristiano che si fonda su una solida base religiosa.

Chi si rivolge a voi, viene spesso di notte: questo, secondo sant'Agostino, vuole designare la sua ignoranza.

Le sue necessità sono certamente impellenti e voi non potete accontentarlo.

Una fede semplice nei misteri divini potrà bastare a voi, ma non è sufficiente per essere trasmessa agli altri.

Volete, allora, abbandonarli e lasciarli nell'ignoranza?

Ricorrete a Dio, bussate alla sua porta, pregate, sollecitate con insistenza, fino ad essere importuni ( Lc 11,9-10 ).

I tre pani che dovete chiedere, dice ancora sant'Agostino, sono la conoscenza delle tre divine Persone; se l'otterrete da Dio, potrete saziare quelli che ricorrono a voi e che hanno tanto bisogno di essere istruiti.

3 Dovete considerare i ragazzi che Dio vi incarica di istruire come orfani, poveri e abbandonati.

Molti di essi, benché abbiano un padre sulla terra, in pratica è come se non l'avessero, per cui sono abbandonati a loro stessi per ciò che concerne la salvezza dell'anima; perciò Dio li mette, in qualche modo, sotto la vostra protezione.

Dio li guarda con compassione e si prende cura di essi come fosse il loro protettore, il loro sostegno e il loro padre ( Sal 68,6 ), ma affida a voi la cura diretta di essi.

Questo Dio di bontà mette questi ragazzi nelle vostre mani, obbligandosi però a concedere tutto ciò che domanderete per loro: la pietà, la modestia, il contegno, la purezza, la fuga delle compagnie che potrebbero rivelarsi pericolose.

Dio sa anche che, personalmente, voi non avete sufficienti virtù né molto potere per dare tutte queste cose ai vostri alunni.

Vuole quindi che gli domandiate questi poteri e che lo facciate spesso con fervore e con insistenza, perché, con il vostro interessamento, nulla manchi loro di quanto è necessario per salvarsi.

Indice