Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 48

Venerdì nell'ottava del SS.mo Sacramento

Gesù eucaristico è un Pane per nutrire le nostre anime

1 Gli Ebrei si vantavano che Mosè ( Es 16,4 ) aveva dato ai loro padri un pane dal cielo; ma Gesù Cristo fece loro sapere che si sbagliavano, perché era l'Eterno Padre che aveva dato il vero Pane celeste e che egli stesso era il Pane vivo disceso dal Cielo ( Gv 6,31-35 ).

Difatti Gesù vive in quelli che lo ricevono perché, quando i fedeli si accostano al Sacramento eucaristico con le disposizioni dovute, egli si diffonde in tutte le facoltà della loro anima e vi esercita un'azione di vita, guidandoli e indirizzandoli con il suo divino Spirito con il quale vive e agisce in essi.

Quando Gesù Cristo è dentro di voi, è davvero un Pane vivo?

Gli lasciate tutta la libertà di comunicare alla vostra anima il suo divino Spirito?

Vive così intensamente in voi, che possiate dire che non siete più voi a vivere ma che è Gesù Cristo che vive in voi? ( Gal 2,20 )

2 Una volta Gesù disse agli Ebrei che egli era il vero Pane disceso dal Cielo e aggiunse che questo Pane dà la vita al mondo.

Disse ancora di più quando affermò che chi mangia questo Pane non avrà più fame ( Gv 6,51 ).

Quale fortuna ha l'uomo che può mangiare un tale Pane fino alla sazietà e tutte le volte che vuole!

Questo Pane gli dà molta energia ed egli trova in esso ogni nutrimento e tutta la forza spirituale di cui ha bisogno.

Per questo motivo i Padri della chiesa affermano che questo Pane, che supera ogni altra sostanza, è lo stesso di cui si parla nell'orazione domenicale che leggiamo in san Matteo ( Mt 6,11 ), perché nessun'altra cosa ha la capacità di sostenere efficacemente la nostra anima e di darle la forza necessaria per percorrere con energia la via della virtù.

Anche il pane che mangiò Elia prima di giungere alla sommità del monte Oreb e che da solo bastò a sostentarlo durante il suo viaggio di quaranta giorni ( 1 Re 19,7-8 ) è considerato come una figura del Pane consacrato dell'Eucarestia.

Mangiate volentieri questo Pane divino, con amore e il più spesso che potete perché, se saprete trovarvi tutto il gusto che esso racchiude, la vostra anima godrà, già su questa terra, una vita celestiale.

3 Gesù Cristo aveva notato che gli Ebrei avevano difficoltà a credere quanto loro diceva, perciò aggiunse che egli era il Pane di vita; che i loro Padri che avevano mangiato la manna erano morti; quelli invece che avrebbero mangiato questo Pane disceso dal cielo non sarebbero morti; che chiunque mangerà questo Pane vivrà in eterno; che il Pane che egli distribuirà è la sua stessa carne ( Gv 6,48-51 ).

Ricevendo il Corpo di Gesù Cristo abbiamo dunque il vantaggio di partecipare alla vita del Salvatore, di possedere dentro di noi un pegno della vita eterna, di avere anzi l'assicurazione che vivremo eternamente se riusciremo a conservare in noi lo Spirito che Gesù Cristo lascia in noi.

Gesù Cristo ci dà la certezza che vivremo per l'eternità se mangeremo questo pane che è poi Dio Stesso.

È mai possibile allora che non vogliate mangiare questo Corpo o che lo facciate raramente?

Gustate e vedete ( Sal 34,9 ) quanto questo pane è gradevole al gusto e quanto è proficuo all'anima vostra.

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