Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 84

San Tommaso apostolo
21 dicembre; nuovo calendario: 3 luglio

1 San Tommaso, che aveva spinto il suo zelo fino a incitare gli Apostoli a non abbandonare Gesù e a morire con lui ( Gv 11,16 ), non volle credere che fosse risuscitato, nonostante la loro affermazione e dichiarò che avrebbe creduto solo dopo aver visto ( Gv 20,25 ).

L'incredulità di san Tommaso in questa circostanza è senza dubbio degna di biasimo e con ragione, perché avrebbe dovuto prestar fede a ciò che affermavano gli altri Apostoli che avevano visto il Signore.

Purtroppo, però, ancora più increduli di san Tommaso sono gli altri cristiani che non credono neanche a Gesù stesso.

Dice, infatti, il Vangelo: Beati i poveri ( Mt 5,3 ), noi invece li stimiamo disgraziati.

Vi leggiamo ancora che bisogna fare il bene ai propri nemici e pregare Dio per essi ( Mt 5,44 ), ed essi non pensano altro che a vendicarsi degli oltraggi che credono di aver ricevuto e augurano il male a chi ha nociuto loro in qualche cosa.

Gesù dice anche che si deve portare ogni giorno la croce ( Lc 9,23 ), essi invece fanno di tutto per evitare le sofferenze.

Comportarsi così, vuol dire avere fede e credere al Vangelo?

Cercate di non essere ciechi, dato che avete l'opportunità di leggere e di meditare tutti i giorni le verità evangeliche soprattutto, poi, perché avete l'incarico di insegnare queste verità agli altri.

Fate apparire, conformando le vostre azioni a queste sante massime che, mettendole in pratica, credete davvero in esse.

2 San Tommaso rinnovò la sua fede non appena Gesù apparve anche a lui e gli fece toccare le sue sante piaghe.

Proclamò subito che chi gli stava davanti era davvero il suo Signore e il suo Dio, benché egli ne scorgesse solo l'aspetto fisico ( Gv 20,26-28 ).

Afferma san Gregorio che l'infedeltà di Tommaso è per noi molto più salutare della fede degli altri Apostoli che credettero al Signore risorto quando apparve loro: l'incredulità di Tommaso ci serve, infatti, per consolidare la nostra fede, perché egli, pur vedendo un uomo, confessò che era Dio, come continua a dire questo Padre.

Noi, dal canto nostro, potremo rianimare la nostra fede debole e vacillante pensando a ciò che Gesù ha sofferto per noi e, ci disporremo a soffrire per Dio e a praticare le massime evangeliche, anche quelle che sembrano opporsi ai sentimenti della natura.

Se crediamo fermamente e siamo profondamente convinti che Gesù ha sofferto per noi in tutto il suo Corpo, come potremo amare il piacere che ci viene dalle creature, sapendo che il Signore ha amato in questo mondo solo le sofferenze e che - come scrive san Paolo - ha portato la sua croce, bramoso di esservi inchiodato? ( Eb 12,2; Lc 12,50 )

Come lo fu per san Paolo, anche per voi questo esempio dev'essere un importante motivo di consolazione e deve impegnarvi a essere, come lui, ripieni di gioia in mezzo a tutte le vostre sofferenze ( Col 1,24 ).

3 San Tommaso manifestò la sua fede in tutto il suo fulgore quando portò la Buona Novella nei più remoti paesi e la sigillò con il suo sangue.

La professione di fede di questo grande Apostolo fu davvero efficace: lo testimonia il numero considerevole dei cristiani che sono ancora nel paese dove è morto che, per confermare di essere i discendenti di quelli da lui educati al Cristianesimo, sono chiamati tuttora i Cristiani di san Tommaso.

È inutile che diciate di credere alle verità che Gesù vi propone nel santo Vangelo se le azioni non avvalorano la vostra fede che, così, diventa inutile ( Gc 2,20 ).

Dovete far vedere, invece, per mezzo di essa, che voi siete i figli di coloro che sono stati istruiti dai santi Apostoli nelle verità della fede.

Siete pronti, come hanno fatto essi, a morire per dar prova della bontà della vostra fede?

Non siete, invece, disposti a perdere la grazia di Dio e il Cielo, per evitare le sofferenze?

In che modo testimoniate di avere lo spirito del Cristianesimo?

Siate pur certi che, se volete possederlo, le vostre azioni non devono mai smentire la fede di cui fate professione, ma devono essere la viva espressione di ciò che è scritto nel Vangelo.

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