Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 105

San Romualdo ( 957-1027 )
7 febbraio; nuovo calendario: 19 giugno

1 San Romualdo visse nel mondo 20 anni, che gli parvero lunghissimi, perché vi scorse solo miseria e motivi per allontanarsene.

In seguito trascorse cento anni in solitudine che gli parvero invece velocissimi, tanto erano le consolazioni che Dio gli fece godere durante quel lungo periodo.

Se il mondo conoscesse - dice san Lorenzo Giustiniani - il piacere che si prova vivendo in solitudine, le città diventerebbero deserte e i deserti sarebbero ben presto sovrappopolati.

Se anche voi volete vivere contenti, amate la vita ritirata: più vi allontanerete dal frastuono del mondo, più godete il riposo dello spirito e della coscienza.

Quale gioia si prova distaccandosi da tutto e quando si ha la coscienza pura e netta!

Tenete sempre presente che meno frequentiamo le persone del mondo, più potremo godere di questo beneficio.

2 Sorprende davvero che san Romualdo sia vissuto centoventi anni, pur avendone trascorsi cento in mezzo a grandi austerità.

Difatti straziava il corpo con pungente cilicio, mangiava solo tre volte alla settimana, poche fave e un tozzo di pane e beveva solo acqua.

Chi oserà sostenere allora che le austerità abbreviano la vita, quando molti Santi, austeri e penitenti, hanno avuto una vita più lunga di quella dei comuni mortali?

Ma quand'anche l'austerità abbreviasse i nostri giorni, essa ci procura un bene considerevole, purificando l'anima e il corpo: essa infatti indebolisce le passioni e libera il corpo da ogni corruzione.

3 Questo santo, dopo essere vissuto cento anni in solitudine e aver condotto una vita assai penitente, diceva che più pensava alla morte, più temeva di non morire bene, perché sapeva che Dio, il giorno del giudizio, esigerà da noi un conto così preciso che appena i giusti si salveranno ( 1 Pt 4,18 ), infatti - come afferma il Profeta - Dio giudicherà le giustizie stesse ( Sal 75,3 ).

Se questo santo temeva tanto il giudizio di Dio, in quale timore non dovete vivere voi che probabilmente passate la vita trascurando i doveri del vostro stato?

Se poi volete evitare il rigore del giudizio divino e morire in tranquillità di spirito, siate voi stessi i giudici delle vostre azioni ( 1 Cor 11,31 ), mentre siete in vita, e condannate e punite tutto ciò che in voi può dispiacere a Dio.

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