Meditazioni per le principali feste dell'anno

Indice

MF 116

San Marco
25 aprile

1 San Marco fu discepolo di san Pietro che accompagnò nei suoi viaggi per diffondere il santo Vangelo.

I suoi rapporti con lui furono sempre improntati alla fedeltà e alla tenerezza, perciò il santo Apostolo lo nomina anche nella sua prima Epistola, al momento dei saluti.

Lo chiama suo figlio, come se l'avesse generato in Gesù Cristo ( 1 Pt 5,13; 1 Cor 4,15 ) e educato nella fede e nella pratica del Cristianesimo.

Quale soddisfazione ha sempre provato Marco per essere stato istruito da un Maestro così abile e la sua condotta ha sempre confermato il grande profitto che ne aveva tratto.

Difatti ha seguito sempre, e con grande precisione, l'insegnamento di san Pietro, che era poi lo stesso di Gesù Nostro Signore.

Anche voi, come s. Marco, potete avere la fortuna di essere istruiti dallo stesso Maestro, a condizione però che leggiate spesso le Epistole di san Pietro e mettiate fedelmente in pratica le sante massime che vi sono racchiuse, che sono tanto consolanti e istruttive.

2 San Marco scrisse il Vangelo durante il suo soggiorno romano, pregato e sollecitato dai fedeli che erano stati convertiti da san Pietro e che desideravano aver per iscritto gli insegnamenti che il santo Apostolo aveva dato a voce.

Terminata la stesura, san Pietro lo lesse, l'approvò e dispose che fosse letto nelle pubbliche assemblee in chiesa e ciò produsse copiosi frutti.

È vostro precipuo compito insegnare quotidianamente la dottrina dei santi Apostoli e di Gesù stesso; siete obbligati perciò a conoscerla bene per riuscire a possederla perfettamente; solo così i vostri alunni saranno veri discepoli di Gesù Cristo.

Mettete tutto il vostro impegno ad imparare le sante massime contenute nel Vangelo di Marco e a meditarle spesso per poterle ispirare ai vostri alunni?

La vostra cura principale è di far loro imparare bene la dottrina degli Apostoli, di infondere in essi lo spirito di religione e di portarli alla pratica degli insegnamenti morali che Gesù ci ha lasciato nel santo Vangelo?

3 Quando san Pietro si rese conto che Marco era pronto per il ministero apostolico, come ben traspare dal Vangelo scritto dietro suo suggerimento, lo mandò a predicare in Egitto.

Marco però non si contentava di predicare, offriva anche l'esempio della sua condotta edificante: le conversioni furono in breve tempo numerose.

Molte persone, trascinate dagli esempi della sua santa vita, dopo alcuni giorni che l'osservavano e l'ascoltavano, abbracciavano la Religione cristiana.

Egli le portò a un alto livello di perfezione, facendo loro condurre la vita che conducevano i primi cristiani di Gerusalemme.

Infatti leggiamo negli Atti degli Apostoli, che rinunciavano ai loro beni; mettevano in comune tutto ciò che avevano, in modo che potesse essere distribuito secondo le necessità di ognuno ( At 2,44-45 ); che avevano un cuore solo e un'anima sola ( At 4,32 ); che quotidianamente si riunivano per pregare con lo stesso spirito e per ricevere il corpo di Cristo ed esercitarsi nella pratica del bene ( At 2,42 ).

Tutti questi atteggiamenti erano oggetto di ammirazione per gli infedeli e per gli stessi pagani.

Ecco il modello per la nostra perfezione!

Vogliamo essere da meno dei primi cristiani che, pur restando nel mondo, vivevano una vita di distacco e di perfezione tale da superare quello di molti religiosi che si sono ritirati dal mondo e che sono obbligati dalla professione che esercitano a rinunziare al mondo?

Indice