Meditazioni per il tempo del ritiro

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MR 200

Ottava meditazione

Cosa dovete fare per rendere il vostro ministero utile alla Chiesa

1 Considerate che fa parte del vostro impiego collaborare alla costruzione dell'edificio della Chiesa, sul fondamento posto dagli Apostoli, istruendo i fanciulli che Dio vi ha affidato e che fanno parte della struttura dell'edificio ( Ef 2,20-22 ).

Dovete assolvere questo impiego come gli Apostoli assolvevano il loro, secondo quanto riferiscono gli Atti degli Apostoli, dove leggiamo che ogni giorno nel tempio e nelle case con cessavano di insegnare e di annunziare Gesù Cristo, per cui avveniva che il Signore aumentava ogni giorno il numero dei fedeli e l'unione di quelli che si salvavano ( At 5,42; At 2,46 ).

Lo zelo che i santi Apostoli mettevano nell'annunziare la dottrina di Gesù Cristo, accrebbe il numero dei discepoli, quindi essi scelsero sette diaconi per distribuire ai fedeli le elemosine e ciò di cui avevano bisogno.

Fecero questo perché, assumendo troppi incarichi, temevano di essere distolti dalla predicazione della parola di Dio ( At 6,1-4 ).

Se gli Apostoli si sono comportati così è perché Gesù li aveva preceduti con il suo esempio, come leggiamo in san Luca: Ogni giorno insegnava nel tempio … e tutto il popolo l'ascoltava con attenzione ( Lc 19,47-48 ) e la notte usciva per andare a pregare sul monte degli Ulivi ( Lc 21,37 ).

Voi siete i successori degli Apostoli nel loro impiego di catechizzare e di istruire i poveri.

Se volete rendere il vostro ministero per quanto vi è possibile utile alla Chiesa, dovete fare ogni giorno il catechismo per insegnare loro le verità fondamentali della nostra religione, seguendo l'esempio degli Apostoli, che è poi quello di Gesù stesso che ogni giorno esercitava questa funzione.

Ma, come facevano essi, anche voi dovete ritirarvi, per attendere alla lettura e alla orazione, per diventare sempre più colti sulla verità e sulle sante massime che volete insegnare loro e anche per attirare su di voi, per mezzo della preghiera, le grazie divine di cui avete bisogno nell'esercizio di questo impiego, secondo lo spirito e i progetti della Chiesa che ve ne ha dato l'incarico.

2 Sarebbe stato poco utile se gli Apostoli si fossero limitati a istruire i primi fedeli sulle verità essenziali della nostra religione, e non li avessero portati ad assumere atteggiamenti cristiani e conformi a quelli che avevano avuto con Gesù Cristo.

Essi, infatti, non si contentavano di insegnare loro gli argomenti speculativi, ma avevano una cura meravigliosa di portarli alla pratica di essi.

E Dio benedisse la loro solerzia; si afferma infatti che i primi che avevano ricevuto la fede perseverarono nella dottrina degli Apostoli, nella comunione della frazione del pane e nelle preghiere e ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio, uniti dallo stesso spirito ( At 2,41-45 ).

Questo vuol dire che, ricevuto il battesimo, vivevano in piena conformità alla dottrina degli Apostoli.

Dopo la sua conversione, san Paolo fece la stessa cosa.

Leggiamo, infatti, che si dedicò all'istruzione dei fedeli di Efeso, durante tre mesi, nella sinagoga degli Ebrei; e che in seguito insegnò tutti i giorni nella scuola di un certo Tiranno e questo durò due anni, in modo che i discepoli di questa città furono battezzati nel nome del Signore e, con l'imposizione delle mani, ricevettero anche lo Spirito Santo ( At 19,9; At 10,5-6 ).

Si può facilmente dedurre che la principale cura che avevano gli Apostoli, dopo aver istruito i primi fedeli, era di far loro ricevere i Sacramenti, di riunirli in Assemblea per la preghiera comune e di portarli a vivere lo spirito del cristianesimo.

Anche voi siete tenuti a compiere questi doveri; ma è necessario che, seguendo l'esempio apostolico, mettiate un'attenzione particolarissima a far ricevere i sacramenti ai vostri alunni e a ben prepararli a ricevere, con le dovute disposizioni, la santa Cresima, perché essi siano pieni dello Spirito Santo e delle grazie che questo sacramento produce.

Dovete anche preoccuparvi che si accostino con frequenza al sacramento della Confessione, dopo averli preparati a riceverlo.

Tutto questo servirà a ben disporli a ricevere santamente la prima comunione e a riceverla poi con la maggior frequenza possibile, perché solo così riusciranno a conservare le grazie ricevute la prima volta che hanno compiuto questa santa devozione.

Oh! Se riuscite anche solo a immaginare i grandi benefizi che farete loro, aiutandoli a conservare e ad accrescere la grazia con l'assidua frequenza dei sacramenti, non smetterete mai di dare loro questa formazione.

3 Se uno dice di avere la fede ma non ha le opere, a che cosa gli servirà la fede?

Potrà, forse, salvarlo?

Così leggiamo in san Giacomo.

Cosa vi servirebbe insegnare ai vostri discepoli le verità della fede se non spiegate come si debbono compiere le opere buone?

Poiché la fede senza le opere è morta, non dovete accontentarvi di insegnare ai vostri discepoli i misteri e le verità della vostra santa religione, dovete anche presentare loro le principali virtù cristiane e mettere una cura particolare per invogliarli a praticarle.

Dovete portarli a compiere le buone opere di cui sono capaci alla loro età, perché qualunque sia la fede che hanno e per quanto essa sia viva, se non compiono opere buone, non servirebbe a niente ( Gc 2,14 ).

Dovete insegnare soprattutto questa massima, se volete indirizzarli sulla via del cielo, per poter poi dire loro: Vi siete comportati in modo ineccepibile e ci avete dato una grande consolazione ( 2 Cor 7,11-13 ).

Ispirate loro anche la pietà e la modestia in chiesa e durante le pratiche di pietà che fate compiere a scuola.

Insinuate nel loro animo la semplicità e l'umiltà, raccomandate tanto dal Signore nel suo Vangelo.

Non dimenticate di far loro acquistare la dolcezza, la pazienza, l'amore e il rispetto verso i loro genitori e, infine, tutto ciò che può essere utile ai ragazzi cristiani e tutto ciò che la nostra religione esige da loro ( pietà e modestia: 1 Tm 6,11; semplicità  e umiltà: Mt 11,29; dolcezza e pazienza: Col 3,12; amore e rispetto per i genitori: Ef 6,1-2 ).

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