Meditazioni per il tempo del ritiro

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MR 202

Decima meditazione

Zelo che un Fratello delle Scuole Cristiane deve manifestare nell'esercizio del suo ministero

1 Considerate che il Figlio di Dio è venuto in questo mondo per distruggere il peccato ( Rm 6,6 ): questo è anche il motivo essenziale per cui sono state istituite le Scuole Cristiane e, di conseguenza, il primo oggetto del vostro zelo.

Esso deve portarvi a non tollerare nulla nei ragazzi di cui avete la guida che possa dispiacere a Dio.

Se notate in essi qualcosa che può portarli a offendere Dio, dovete fare il possibile per portarvi rimedio.

È in questo campo che, seguendo l'esempio del profeta Elia, dovete manifestare lo zelo per la gloria di Dio e per la salvezza dei vostri discepoli.

Sono stato animato da un grandissimo zelo per il Signore Dio degli eserciti - dice il Profeta - perché i figli di Israele hanno rotto l'Alleanza che avevano stipulato con Dio ( 1 Re 19,14 ).

Se avete zelo per i ragazzi di cui siete incaricati e vi sforzate di eliminare il peccato dalla loro vita - com'è del resto vostro dovere - quando sono caduti in qualche colpa, dovete entrare nella disposizione d'animo del Profeta Elia e, animati dal suo santo ardore, dire loro: sono così pieno di zelo per la gloria del mio Dio che non posso vedervi rinunciare all'Alleanza ( 1 Sam 18,3; Gen 31,44; Gen 9,9.11.13 ) che avete stipulata con lui nel battesimo né alla qualità di figli di Dio che allora riceveste.

Tenetevi sempre all'erta perché evitino il peccato con la stessa prontezza con cui fuggirebbero dinanzi a un serpente ( Sir 21,2 ).

Vostra prima cura sia quella di ispirare orrore per il peccato impuro e per l'immodestia in chiesa e durante le preghiere; poi per il furto, la menzogna, la disubbidienza e la mancanza di rispetto verso i genitori e infine per quei difetti che potrebbero infastidire i loro compagni, facendo loro ben capire che chi li compie non erediterà il regno di Dio ( Gal 5,21 ).

2 Ma non dovete accontentarvi di impedire ai vostri alunni di fare il male, dovete soprattutto portarli a compiere il bene di cui sono capaci.

State molto attenti perché dicano sempre la verità e, se debbono convincere un altro di qualche cosa, si contentino di dire: è così, non è così ( Mt 5,37 ).

Convinceteli che meno parole dicono, più saranno creduti, anche se facessero solenni giuramenti, perché tutti capiranno che se non dicono di più è per non violare la legge evangelica.

Convinceteli anche a mettere in pratica il comando che il Signore ci ha detto di amare i nostri nemici, di pregare per i nostri persecutori ( Mt 5,44 ) e di non pensare assolutamente a ricambiare male per male, ingiuria per ingiuria e di non cedere al desiderio di vendetta.

Bisogna sollecitarli - come ci insegna Gesù - a non contentarsi di compiere opere buone, ma a non compierle davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avranno la ricompensa, perché l'hanno già ricevuta ( Mt 6,1.5 ).

È molto importante che insegniate loro a pregare Dio, come fece Nostro Signore con i suoi discepoli e a pregarlo con molta devozione e in segreto ( Mt 6,6 ) cioè con molto raccoglimento, allontanando tutti i pensieri che potrebbero distrarre il loro animo durante quei momenti, perché è solo occupandosi di Dio che potranno ottenere più facilmente ciò che gli chiedono.

E poiché molti di essi appartengono a famiglie povere, bisogna convincerli a disprezzare le ricchezze e ad amare la povertà, perché anche Nostro Signore è nato povero e ha amato i poveri con i quali si compiaceva di stare.

È lui che ha detto: beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli ( Mt 5,3 ).

Queste sono le massime e le pratiche che, senza stancarvi mai, dovete inculcare ai vostri alunni se zelate davvero la loro salvezza.

È qui soprattutto che deve risaltare il vostro zelo per la gloria di Dio, dato che sono contrarie alle inclinazioni degli uomini.

Sarete davvero zelanti per l'onore e la gloria di Dio se aiuterete i vostri ragazzi a metterle in pratica.

3 Il vostro zelo per i ragazzi che avete a scuola sarebbe davvero meschino, porterebbe pochi frutti e avrebbe uno scarso successo, se si limitasse alle parole: se volete che sia efficace, accompagnatelo con l'esempio che darà conferma alle vostre istruzioni.

Solo allora si potrà dire che il vostro zelo è efficace.

San Paolo, dopo aver insegnato ai Filippesi diverse massime, aggiunge: lasciatevi guidare da queste massime, imitatevi e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che vi ho dato ( Fil 3,16-17 ); fate tutto ciò che vi ho insegnato, detto, scritto e di cui vi ho dato l'esempio ( Fil 4,9 ).

Come si vede, lo zelo ardente che questo grande santo aveva per la salvezza delle anime consisteva nel fare loro osservare ciò che egli stesso già praticava.

È stato anche il comportamento di Nostro Signore, di cui si dice che cominciò prima a fare e poi a insegnare ( At 1,1 ).

Difatti, dopo la lavanda dei piedi, disse agli Apostoli: Vi ho dato l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi ( Gv 13,15 ).

Riflettendo su questi esempi, è facile concludere che il vostro zelo resterà molto imperfetto nei confronti dei ragazzi che dovete guidare se lo eserciterete solo per istruirli e che, invece, diventerà perfetto se, voi per primi, praticate ciò che insegnate.

L'esempio impressiona la mente e il cuore molto di più delle parole e questo avviene in modo particolare nei ragazzi la cui mente non è ancora sufficientemente abituata a riflettere.

Essi si conformano abitualmente all'esempio dei loro maestri e sono portati a imitare più ciò che vedono che ciò che ascoltano, soprattutto quando le parole non sono conformi ai fatti.

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