Imitazione di Cristo

Indice

Stima delle parole di Cristo

Parole di Cristo:

« Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò riposo », dice il Signore ( Mt 11,28 ).

« Il pane che io vi darò è la mia carne per la vita del mondo » ( Gv 6,52 ).

« Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo il quale è dato per voi: fate questo in memoria di me » ( Mt 26,26; 1 Cor 11,26; Lc 22,19 ).

« Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue in me rimane e io in lui » ( Gv 6,56 ).

« Le parole che io vi ho dette sono spirito e vita » ( Gv 6,64 ).

Capitolo 1

1 - Voce del discepolo

Queste sono le tue parole; Cristo, Verità eterna, benché non pronunciate in un medesimo tempo, né scritte in un medesimo luogo.

Poiché sono tue e vere, io le devo ricevere tutte con immensa gratitudine e con fedeltà.

Sono tue e tu le hai dette, e sono pure mie, perché le hai proferite per la mia salvezza.

Volentieri le raccolgo dalle tue labbra, perché più profondamente si imprimano nel mio cuore.

Mi incoraggiano queste parole di tanta pietà, cosi piene di dolcezza e di amore; senonché mi atterriscono le mie colpe, e la mia impura coscienza mi respinge dal ricevere così grandi misteri.

Mi sollecita la dolcezza delle tue parole, ma troppo mi opprime la moltitudine dei miei peccati.

2 - Chi sono io?

Tu mi comandi di avvicinarmi con fiducia a te se con te voglio aver parte, e di prendere l'alimento dell'immortalità se desidero ottenere la vita e la gloria eterna.

Tu dici: « Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò riposo » ( Mt 11,28 ).

O dolce e soave parola all'orecchio del peccatore, con la quale tu, Signore e Dio mio, inviti il povero è il mendico alla Comunione del tuo santissimo Corpo.

Ma chi sono io, Signore, per osare di accostarmi a te?

Ecco, « i cieli dei cieli non sono capaci di contenerti » ( 1 Re 8,27 ) e tu dici: « Venite a me voi tutti »! ( Mt 11,28 ).

3 - Chi mai crederebbe?

Che cosa significa questa pietosissima degnazione e un invito così amorevole?

Come ardirò di venire a te, io, consapevole di non aver nulla di buono per poter presumere tanto?

Come ti introdurrò nella mia casa, avendo tanto spesso offeso la tua presenza amabilissima?

Gli Angeli e gli Arcangeli sono compresi di reverenza, i santi e i giusti temono, e tu dici; « Venite a me voi tutti » ( Mt 11,28 ).

Se tu. Signore, non lo dicessi, chi mai lo crederebbe vero?

E se tu non ne dessi il comando, chi oserebbe avvicinarsi?

4 - Noè, Mosè, Salomone

Noè, uomo giusto, lavorò per cent'anni a costruire l'arca dove, con pochi, salvarsi; e io come potrò in un'ora prepararmi a ricevere col necessario rispetto il Creatore del mondo?

Mosè, il grande tuo servo e particolare tuo amico, fece l'Arca con legno immarcescibile, la rivestì di oro purissimo per riporvi le tavole della Legge, e io, putrida creatura, oserò accogliere con tanta facilità te, l'Autore della Legge, il Datore della vita?

Salomone, il più sapiente dei re d'Israele, a lode del tuo nome in sette anni edificò un Tempio magnifico, con otto giorni di festa ne celebrò la Dedicazione, offrì mille vittime pacifiche e collocò solennemente, a squilli di tromba e con canti di letizia, l'Arca dell'Alleanza nel luogo che era stato preparato.

E io, infelice e poverissimo fra gli uomini, come ti ospiterò in casa mia, io che a stento ci spendo una mezz'ora in preparazione?

E almeno una sola volta quella mezz'ora la passassi in modo degno!

5 - Quanto poco è quello che faccio io!

O mio Dio, quanto costoro si sono industriati per piacerti!

Quanto poco invece è quello che faccio io!

Come è breve il tempo che impiego per dispormi alla Comunione!

Raramente sono tutto raccolto, rarissimamente sono purificato da ogni distrazione.

Eppure alla santificante presenza della tua Divinità non dovrebbe apparire nessun pensiero sconveniente, né dovrebbe tenermi occupato nessuna creatura, perché sto per ricevere non un Angelo ma il Signore degli Angeli.

6 - Il vero sacrificio

Vi è poi una grande differenza tra l'Arca dell'Alleanza con le sue reliquie e il purissimo tuo Corpo con le sue ineffabili virtù; tra quei sacrifici rituali, prefigurativi dei futuri, e il vero sacrificio del tuo Corpo, compimento di tutti gli antichi olocausti.

7 - Perché non mi preparo?

Perché dunque non mi accendo di più dinanzi alla tua adorabile presenza?

Perché non mi preparo con maggior sollecitudine a ricevere i tuoi santi misteri, mentre quei santi antichi patriarchi e profeti e anche re e principi con tutto il popolo dimostrarono tanta devozione nel culto divino?

8 - Il re Davide

Il piissimo re Davide « danzò con tutte le sue forze dinanzi all'Arca di Dio » ( 2 Sam 6,14 ) ricordando i benefici già concessi ai padri; fabbricò strumenti musicali di diverso genere, compose salmi che fece cantare con allegrezza ed egli stesso cantava frequentemente al suono della cetra, animato dalla grazia dello Spirito Santo; egli insegnò al popolo d'Israele a lodare Dio con tutto il cuore, a benedirlo e celebrarlo con voce unanime ogni giorno.

Se allora, dinanzi all'Arca del Testamento, vi era tanta e così viva e memore devozione nel glorificare e onorare Dio, quanta reverenza e devozione si deve avere ora da me e da tutto il popolo cristiano alla presenza del Sacramento e nella Comunione del santissimo Corpo di Cristo?

9 - Le reliquie dei santi

Molti vanno pellegrini in diversi luoghi per visitare le reliquie dei santi, e rimangono ammirati udendo le loro gesta; guardano stupiti i vasti edifici dei templi e baciano le venerate ossa avvolte in seta e oro.

Ed ecco, tu sei presente, sei vicino a me sull'altare, Dio mio, Santo dei Santi, Creatore degli uomini, Signore degli Angeli.

Spesso a quelle visite spinge la curiosità e novità delle cose e se ne riporta uno scarso frutto di ravvedimento, soprattutto quando il viaggio è fatto alla leggiera, senza una vera contrizione.

Ma qui, nel Sacramento dell'Altare, tu sei presente tutto intero, Dio e uomo, Cristo Gesù; qui si acquista un abbondante frutto di eterna salvezza ogni volta che sei degnamente e devotamente ricevuto.

A questo Sacramento non spinge nessuna leggerezza, né curiosità, né diletto sensibile, ma salda fede, devota speranza, sincera carità.

10 - Supera ogni intelligenza umana

O invisibile Creatore dell'universo, con quanta meraviglia operi con noi!

Con quanta soavità e grazia tratti i tuoi eletti, ai quali nel Sacramento offri in cibo te stesso!

Tutto ciò supera ogni intelligenza umana; particolarmente rapisce i cuori dei fedeli e ne infiamma l'amore.

Essi infatti, i tuoi veri fedeli, che conducono la loro vita nello sforzo di emendarsi sempre più, da questo santissimo Sacramento frequentemente ricevono una grande grazia di devozione e l'amore della virtù.

11 - È conferita la grazia

O ammirabile e nascosta grazia del Sacramento che solo i fedeli di Cristo conoscono, mentre gli infedeli e i servi del peccato non la possono sperimentare!

In questo Sacramento è conferita la grazia spirituale, l'anima ricupera la virtù perduta e torna la primitiva bellezza resa deforme dal peccato.

Alle volte è tanta questa grazia che, per la pienezza della devozione, non solo l'anima, ma anche il debole corpo sente che le sue forze hanno un vigore nuovo.

12 - La cecità e la durezza del cuore umano

Bisogna tuttavia rammaricarci assai e commiserarci per la nostra tiepidezza e negligenza che ci impedisce di andare con più ardente amore a ricevere Cristo, nel quale è posta tutta la speranza e il merito di quelli che si salvano.

Egli è là nostra santificazione, la nostra redenzione; egli è la consolazione di noi viatori e l'eterno gaudio posseduto dai santi.

È pertanto veramente doloroso che molti tanto poco riflettano a questo salutare mistero che allieta il cielo e salva il mondo.

Oh, la cecità e la durezza del cuore umano che non presta un'attenzione maggiore a un dono così ineffabile, e per l'uso quotidiano giunge fin quasi a non avvedersene!

13 - Se si celebrasse in un sol luogo

Se questo santissimo Sacramento si celebrasse in un solo luogo, e un solo sacerdote nel mondo facesse la consacrazione, non è immaginabile con quanto desiderio gli uomini accorrerebbero verso quel luogo e verso quel sacerdote di Dio per assistere alla celebrazione dei divini misteri.

Ora invece molti sono ordinati sacerdoti e in molti luoghi Cristo è offerto affinché tanto maggiore si manifesti la grazia e l'amore di Dio agli uomini quanto più largamente la S. Comunione è diffusa sopra la terra.

Grazie a te, Gesù buono, pastore eterno, che ti sei degnato di ristorare noi poveri ed esuli col tuo prezioso Corpo e Sangue, e di invitarci con le tue proprie labbra a partecipare a questi sacri misteri, dicendo: « Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò riposo » ( Mt 11,28 ).

Indice