La storia della Chiesa

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III. La situazione nel tardo medioevo

1. Nel tardo Medioevo gli Ebrei in Europa finirono in una situazione giuridicamente sempre meno sicura e umanamente sempre più opprimente.

I fattori e le forze che potevano loro nuocere furono ora sviluppati e adottati con maggiore conseguenza.

Solo adesso il Giudaismo divenne, nel vero senso della parola, un corpo estraneo nell'ambito dell'Occidente cristiano.

Già il III Concilio Lateranense aveva avanzato l'esigenza di ghetti e proposto il diffamante abito giudaico ( cappelli appuntiti e stella ).21

Innocenzo III da parte sua include teologicamente solo una parte degli Ebrei nella condanna.

Ma, d'altra parte, egli si espresse anche così22: « Furono i Giudei a crocifiggere Cristo, essi sono "servi" condannati da Dio, schiavi.

I cristiani sono stati liberati da Cristo; essi debbono tenere i Giudei in perenne schiavitù ».

Il IV Concilio Lateranense rinnovò quelle richieste e a metà del secolo Clemente IV cercherà, per mezzo di un cardinale legato, di farle accogliere anche nell'Impero.

In molte regioni però arriviamo fino al secolo XV prima che la separazione venga operata.

I canonisti formularono ora il pensiero che era lecito togliere ai loro genitori i bambini ebrei e battezzarli.

In realtà, Tommaso d'Aquino e Alessandro di Hales erano contrari a questa terribile idea.

Ma Duns Scoto e la sua scuola la difendevano.

2. a) La colpa dei cristiani cresceva in maniera spaventosa.

I gravi sospetti già menzionati venivano diffusi con una leggerezza appena immaginabile dal pulpito, nella letteratura e per sentito dire e sfruttati sul piano giudiziario o anche in sommosse tumultuarie contro gli Ebrei.

Nelle sacre rappresentazioni sulla passione, che eccitavano la fantasia della massa, le figure degli uccisori di Cristo venivano rappresentate in maniera particolarmente ripugnante, e facilmente riconoscibili come Ebrei dal loro vestito.

Il popolo li identificava facilmente con gli Ebrei in generale ed era anche da qui che esso si formava l'idea del Giudaismo.

b) Dopo la proclamazione del dogma della transustanziazione nel 1215, crebbe non soltanto la devozione al Santissimo, ma si moltiplicarono anche idee superstiziose.

Esse, a loro volta, furono anche messe in rapporto agli Ebrei e si moltiplicarono le voci e le accuse relative a furti o a profanazioni dell'ostia per opera di Ebrei ( o dei loro dipendenti cristiani )23 e a omicidi rituali.

Tra il XIII e il XVIII secolo molto spesso i Papi nelle loro bolle dovettero rigettare l'accusa di assassinio.

Non soltanto la fantasia si accendeva a causa di queste accuse immaginarie, talvolta chiaramente inventate, fino a giungere a pogròms sanguinari; anche la giustizia faceva la sua parte.

Attraverso il circolo maledetto del grave sospetto, della sua « conferma » per mezzo della tortura, la valutazione della ritrattazione della confessione come ostinazione e recidiva che tanto più meritavano punizione, sorge quel terribile caos di ingiustizie antisemitiche che tanto gravano sulla storia del tardo Medioevo.

L'Ebreo divenne il mago e il servo dell'Anticristo, al quale si attribuiva senz'altro quanto ci fosse di iniquo e di pauroso.

Nelle canzoni e nei giochi e in tutta una serie di proverbi, l'imprecazione di impiccare, di soffocare e di bruciare l'Ebreo fu propagata come cosa da niente.

Anche ora del resto le false accuse furono usate per liberarsi del creditore ebreo24

c) Poiché gli Ebrei a partire dal X secolo erano stati violentemente limitati nel diritto di proprietà, dovettero procurarsi altre fonti di guadagno.

Rimaneva loro il commercio e l'economia monetaria nei quali si distinguevano.

Affari d'interesse sembravano cosa fatta per loro poiché ai cristiani era ufficialmente proibito incassare interessi.

Alla tanto deplorata usura degli Ebrei25 tuttavia collaboravano anche i principi e i signori: erano loro stessi in parte a fissare gli interessi esorbitanti ( fino al 30-40 per cento per settimana ), e in parte a far fluire grandi somme nelle loro casse.

3. a) Nonostante le leggi di protezione emanate ( per esempio sopra [ § 72,II,11 e 13 ], alla fine del secolo XIII l'esistenza degli Ebrei era gravemente minacciata.

In Germania, nel 1298, furono annientate quasi tutte le comunità di Baviera, dell'Austria e della Franconia; nel 1336-38 ebbero luogo persecuzioni tumultuarie in tutta la Germania meridionale fino alla Boemia.

E inoltre furono gli spostamenti dei flagellanti, nel 1348-50, causa di orribili pogròms in tutta l'Europa occidentale e centrale.

Nel 1349 si bruciavano gli Ebrei su di una impalcatura di legno; se si lasciavano battezzare potevano aver salva la vita.

Bambini piccoli venivano tolti dal fuoco e battezzati contro la volontà dei padri e delle madri.

Anche le guerre contro gli ussiti - e prima ancora quelle degli albigesi - presentarono all'inizio dei fenomeni simili.

Nei pogròms è logico che ci fosse anche una difesa e si giungesse anche a lotte sulle strade.

Siamo ripetutamente informati che gli Ebrei disperati incendiavano essi stessi le loro case e poi si gettavano tra le fiamme per morire.

b) Dopo il 1230 circa, con sempre maggiore frequenza ci imbattiamo in una forma particolare di oppressione: vengono confiscati e bruciati i Libri Santi degli Ebrei.

La distruzione del Talmud era già stata ordinata nel 548 da Giustiniano nell'Impero d'Oriente.

Anche nel primo Medioevo occidentale le Sacre Scritture furono talvolta manomesse, cosa che non era legittima.

Gregorio I in un determinato caso aveva ordinato espressamente di restituire agli Ebrei i loro Libri Santi.

Presso Gregorio IX invece si era rifugiato il fanatico ebreo convertito Donino da La Rochelle.

Nel 1240 avviò un grande processo al Talmud, Raccolse 24 carri carichi di testi e di commenti del Talmud.

Siamo all'inizio di quella violenta repressione della letteratura giudaica che, attraverso la lite ReuchIin-Pfefferkorn, condurrà direttamente alla Riforma.

4. a) E infine si moltiplicano le persecuzioni in base a vere e proprie leggi eccezionali.

Nel tardo Medioevo si ebbero le grandi espulsioni degli Ebrei dall'Inghilterra, dalla Francia, dalla Spagna e dalla Germania.

In Inghilterra i numerosi Ebrei erano stati protetti dal rè per motivi finanziari; era loro proibita l'emigrazione, ma erano, assieme ai loro beni, proprietà sua.

All'incoronazione di Riccardo I Cuor di Leone a Londra ci furono dei disordini tumultuari, seguiti poi da assassini e uccisioni di Ebrei anche in altri luoghi, finché nel 1290 essi furono cacciati e i loro beni confiscati.

In Spagna, dopo alcuni preludi sanguinosi nel secolo XIV,26 si ebbe una grande repressione sotto le « maestà cattoliche » Ferdinando e Isabella.

Fino a 50.000 Ebrei nel 1492 devono essersi sottratti all'espulsione e alla confisca dei loro beni mediante il battesimo: sorse ( anche quale conseguenza delle grandi dispute27 ) la massa degli Ebrei ( e musulmani ) battezzati per costrizione, i cosiddetti marrani, che si moltiplicarono con straordinaria rapidità ( in parte si rifugiarono anche in Italia e in Olanda ).

In Germania gli Ebrei furono espulsi da quasi tutti i territori e le città ( la forza motrice era data qui dalle corporazioni ).

I pogròms sanguinosi già menzionati nell'anno 1298 sono legati al nome di Rintflaisch; nel 1384 tutti gli Ebrei di Nordiingen furono assassinati.

Spesso venivano bruciate anche le sinagoghe dopo che la comunità ebraica era stata cacciata.

L'esempio più famigerato, all'inizio del secolo XVI, è la distruzione della sinagoga della comunità di culto ebraico di Ratisbona, celebre e antichissima, sulle cui fondamenta fu costruita la cappella-santuario della « Bella Maria ».

Molte comunità ebraico-orientali e galiziane sono state fondate, a partire dal tardo Medioevo da immigrati dall'Occidente e dal Sud.

Ciò significa dunque: nel tardo Medioevo ( esclusa l'Italia ) si può parlare, in certo qual modo, di una minaccia costante alla vita e ai beni degli Ebrei.

Ce ne rendiamo conto benissimo vagliando la storia dei singoli paesi e delle singole città.

Per l'arcivescovado di Magonza solo dalla seconda metà del secolo XIII ci sono note repressioni negli anni 1266, 1276, 1281, 1283, 1285, 1286, 1287, 1298 …

Cose del genere però non succedevano soltanto nelle città; anche la popolazione rurale esplicò la sua attività in modo analogo, soprattutto dopo che gli Ebrei erano stati espulsi da molte città ( specialmente nel XV e XVI secolo ): di nuovo e di continuo moltissimo dolore, crudeltà e morte.

b) Ciononostante, i tristi avvenimenti menzionati non sono tutto.

Le storie locali delle città ci offrono molti documenti da tutti i secoli, anche del tardo Medioevo, attestanti che gli Ebrei vivevano ogni tanto in pace, e sotto il loro « vescovo ebraico » sviluppavano una vita di comunità con amministrazione autonoma, che potevano tenere dei sinodi di rabbini, che operavano delle transazioni finanziarie con le più eminenti personalità, coi vescovi e coi capitoli delle cattedrali.

Spesso, alcuni anni dopo una persecuzione, riprendevano la loro attività nello stesso luogo; se la comunità era stata completamente annientata, altri Ebrei cercavano di stabilirsi al posto degli assassinati.

Dal 1407 gli Ebrei in Germania sottostavano ad un proprio rabbino imperiale.

5. Il Giudaismo ha particolare importanza per la storia della Chiesa a causa dei suoi rapporti con la sapienza araba.28

Nella regione dominata dai musulmani in Spagna, sul volgere del millennio, ci fu un fecondo incontro di questo genere.

Gli Ebrei divennero gli artefici di una alta cultura come poeti, filosofi, mistici, uomini politici e medici.

Questa evoluzione continuò anche dopo la riconquista del Paese sotto i sovrani cristiani.

Gli Ebrei rimasero liberi; si procurarono ingenti ricchezze e raggiunsero alte cariche, cosa che però incitò spesso a nuove esplosioni antisemitiche.

Di particolare importanza per la storia della Chiesa è il filosofo e medico Maimonide ( + 1204 ), citato spesso da Alberto Magno e da Tommaso d'Aquino.29

Questa simbiosi tra Islam, Ebraismo e Cristianesimo aumentò sempre più ( per esempio a Cordova ) finché la grande espulsione del secolo XV non segnò la sua fine.

Alla fine del secolo XV la cabala incominciò a sviluppare un maggiore e più ampio influsso.

La cabala è una dottrina mistica, segreta degli Ebrei, si riteneva fosse venuta dall'Oriente nell'antichità, ma in realtà era sorta in Provenza nel XII-XIII secolo come formazione sincretistica contenente pure elementi gnostici; la sua idea centrale è quella del pleroma, della pienezza, del tutto.

Con ammirazione fu accolta dall'Umanesimo come sapienza antichissima e impiegata, in molteplici interpretazioni, nel tentativo di un vasto ampliamento della dottrina cristiana ( per esempio da Pico della Mirandola ).

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21 Per la Germania è caratteristico, per il tardo XIII secolo, il codice svevo ( 1274-76 ).
Anch'esso fissa espressamente la separazione tra Ebrei e cristiani e anche il portare il vestito che li rendeva riconoscibili.
È proibito mangiare con gli Ebrei, i cristiani non possono partecipate alle loro nozze; rapporti sessuali fra ebrei e cristiani vengono puniti con la morte sul rogo.
Gli Ebrei vengono però energicamente protetti dalla legge nella persona.
22 Le sue idee, attraverso la codificazione di Gregorio IX, passarono nel diritto canonico.
23 In relazione a ciò sorsero molte leggende di ostie sanguinanti; la loro venerazione, nel tardo Medioevo, ha un ruolo importante e favorisce in particolar modo la superstizione.
Niccolo Cusano la combatte energicamente, ma neppure lui riuscì a reprimere il male che rigogliosamente si propagava.
24 Cfr. sopra, nota 16.
25 L'accusa sorge a iniziare dal 1096, e nel secolo XII si trasforma in accusa spesso ripetuta; poi l'Ebreo fu bollato come l'usuraio per eccellenza.
Ma Wimpfeling può anche dire che qui i cristiani superano gli Ebrei.
26 Per esempio la grande persecuzione del 1391 a Siviglia, nella quale furono uccisi 4000 Ebrei.
27 Cfr. sotto, p. 636.
28 Sotto l'Islam l'Ebraismo subì una importante diffusione geografica fino in India, in Cina, nella Russia meridionale e perfino nell'Asia centrale ( cfr. cartina n. 7 ).
29 Riguardo all'influsso arabo-ebraico sulla teologia cristiana per opera dell'averroismo v. § 59.