La storia della Chiesa

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IV. Il periodo classico francese; nuovi ordini

1. Le due grandi figure appena esaminate ci stanno di fronte come i rappresentanti di un mondo santo.

È pressoché impossibile enumerare tutte le correnti di pensiero, tutti gli Ordini e le personalità che in Francia compongono il panorama religioso del secolo XVII.

Molti restano ancora da nominare e da considerare: Fénelon, Massillon, Corneille, Racine171 e una lunga serie di mistici e di mistiche, una vera « miriade di santi » ( Brémond ), come pure le tante realizzazioni nel campo della cura d'anime organizzata e di quella individuale, della mistica, del pulpito, dell'apologetica scientifica, dell'apostolato dei laici e della vita di preghiera.

E la cosa più importante per la storia della Chiesa è questa: questi nomi sono fra i migliori che la cultura e la letteratura francese possano vantare.

Naturalmente, non è che tutta la Francia classica e letteraria fosse un'accolta di santi: Boileau, La Fontaine e il grande Molière appartengono al classicismo; nelle loro opere, però, il classicismo non ha affatto carattere cristiano.

Ciononostante, la realtà di fatto ci autorizza a questo giudizio: gran parte della nazione e della sua fioritura classica è cattolica e religiosa.

1. In quel tempo sorsero ancora molti altri Ordini e Congregazioni di rilevante efficacia storica: i sulpiziani, fondati a Parigi da un amico di Vincenzo de' Paoli, J. J. Olier ( + 1657 ), che esplicarono un'effettiva azione di riforma nel clero francese.

I trappisti ( fondati nel 1664 ); ne fu fondatore l'abate cistercense secolarizzato De Rancé ( + 1700 ) del monastero La Trappe ( Normandia ): ritorno al vero monachesimo, piena osservanza dell'antica regola benedettina e degli « usi » dei cistercensi; rinascita della rigida osservanza medievale; la scienza è completamente ignorata.

Nel XIX secolo l'Ordine ha un periodo di fioritura, anche fuori dei confini della Francia, recentemente in maniera considerevole nel Nord-America.

I Fratelli delle Scuole Cristiane, fondati da Giovanni Battista de la Salle nel 1681, hanno una fisionomia prettamente nazionale-francese; l'insegnamento non viene più impartito in latino, ma nella lingua francese ormai in pieno rigoglio.

In questa atmosfera religiosa e culturale trova posto anche il giansenismo francese proveniente dal Belgio ( § 98 ).

Proprio a causa dei suoi stretti contatti con la cultura e la spiritualità francese del tempo poteva rappresentare una tentazione per taluni settori e istituzioni della pietà d'allora.

Pascal naturalmente non vi è caduto.

Tuttavia una nuova fondazione di grande importanza come l'Oratorio francese accolse in misura così ampia tendenze gianseniste, che perfino uno dei suoi Generali ( de La Tour, 1696-1733 ) divenne il vero capo della lotta contro la bolla Unigenitus, che aveva condannato il movimento.

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171 Dopo le più recenti indagini, sembra piuttosto dubbio che si possa elencare in questo contesto anche il forse troppo versatile Bossuet, che fu certamente un luminare della scienza e dello stile ( § 99 )