Summa Teologica - I

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Articolo 1 - Se gli esseri corporei siano governati per mezzo degli angeli

C. G., III, cc. 78, 83; De Verit., q. 5, a. 8

Pare che gli esseri corporei non siano governati per mezzo degli angeli.

Infatti:

1. Gli esseri che hanno un modo di agire ben determinato non hanno bisogno di essere diretti da un sorvegliante: se noi infatti abbiamo bisogno di direzione è affinché non agiamo diversamente da come si deve.

Ma negli esseri corporei ogni operazione è determinata dalla natura ricevuta da Dio.

Quindi non serve il governo degli angeli.

2. Gli esseri inferiori sono governati per mezzo dei superiori.

Ma tra i corpi alcuni sono inferiori, altri superiori.

I corpi inferiori sono perciò governati per mezzo dei superiori.

Quindi non è necessario che siano governati per mezzo degli angeli.

3. I vari ordini angelici vengono distinti in base ai diversi uffici.

Ma se gli esseri corporei fossero governati per mezzo degli angeli, si avrebbero tanti uffici angelici quante sono le specie degli esseri.

E lo stesso si dica, per conseguenza, degli ordini.

Ma tale ipotesi contraddice a quanto è stato già dimostrato [ q. 108, a. 2 ].

Quindi gli esseri corporei non sono governati per mezzo degli angeli.

In contrario:

S. Agostino [ De Trin. 3,4.9 ] dice che « tutti i corpi sono governati per mezzo di uno spirito di vita razionale ».

- E S. Gregorio [ Dial. 4,6 ] afferma che « in questo mondo visibile nulla può essere disposto se non per mezzo delle creature invisibili ».

Dimostrazione:

Tanto nel campo delle realtà umane quanto nel campo delle realtà materiali riscontriamo questa norma universale, che un potere più ristretto è governato e guidato da un potere più universale: come il potere del magistrato è governato dal potere del re.

E anche a proposito degli angeli si è detto [ q. 55, a. 3; q. 106, a. 1; q. 108, a. 1 ] che gli angeli superiori, che presiedono a quelli di grado inferiore, possiedono una scienza più universale.

Ora, è evidente che la virtù di qualsiasi essere corporeo è più ristretta di quella di una sostanza spirituale: poiché ogni forma corporea viene resa individuale dalla materia e determinata alle condizioni del tempo e dello spazio, mentre le forme immateriali sono sciolte da queste condizioni e intelligibili.

Per conseguenza come gli angeli inferiori, che hanno forme intenzionali meno universali, sono governati per mezzo di quelli superiori, così tutti i corpi sono governati per mezzo degli angeli.

- E questa è la sentenza non solo dei santi Dottori, ma anche di tutti i filosofi che hanno ammesso l'esistenza delle sostanze immateriali.

Analisi delle obiezioni:

1. È vero che gli esseri corporei hanno operazioni ben determinate, ma è anche vero che essi esercitano tali azioni solo in quanto sono mossi: è infatti proprio dell'essere corporeo non agire se non in quanto è mosso.

Quindi è necessario che le creature materiali siano mosse da quelle spirituali.

2. Questo ragionamento si inspira all'opinione di Aristotele [ Met. 11,8 ], il quale sostenne che [ solo ] i corpi celesti sono mossi dalle sostanze spirituali, il cui numero egli si sforzò di determinare in base al numero dei moti apparenti nei corpi celesti.

Egli invece non ammetteva l'esistenza di sostanze spirituali che avessero un influsso immediato sui corpi inferiori, se si eccettuano forse le anime umane.

E ciò perché egli, riguardo ai corpi inferiori, considerava solo le azioni naturali, a spiegare le quali bastava il moto dei corpi celesti.

- Ma poiché noi nei corpi inferiori, oltre alle azioni naturali, ammettiamo anche il verificarsi di molte altre cose a spiegare le quali non bastano gli influssi dei corpi celesti, per questo, secondo noi, è necessario ammettere che gli angeli abbiano un immediato potere d'azione non solo sui corpi celesti, ma anche sui corpi inferiori.

3. Varie sono le sentenze dei filosofi intorno alle sostanze immateriali.

Platone affermò che le sostanze immateriali sono le essenze e le specie [ sussistenti ] dei corpi sensibili, e che tra di esse alcune sono più universali di altre: perciò sostenne che le sostanze immateriali hanno un immediato influsso su tutti i corpi sensibili, e che sono diverse secondo la diversità dei corpi.

- Aristotele [ Met. 6,8 ] invece sostenne che le sostanze immateriali non sono le essenze dei corpi sensibili, ma qualcosa di più alto e di più universale: e per questo egli non attribuì loro un immediato influsso su tutti i singoli corpi, ma soltanto sugli agenti universali, quali sono i corpi celesti [ cf. Met. 9,8 ].

- Avicenna infine [ Met. 9, cc. 3,4 ] tenne una via di mezzo.

Pose infatti con Platone l'esistenza di una sostanza spirituale atta a presiedere alla sfera dei princìpi attivi e passivi: e ciò perché riteneva, come Platone, che le forme delle realtà sensibili derivassero dalle sostanze immateriali.

Differisce però da Platone in quanto pose una sola sostanza spirituale preposta a tutti i corpi inferiori, da lui chiamata Intelligenza agente.

Quanto ai santi Dottori, essi ritennero, come i Platonici, che ai diversi esseri corporei siano preposte diverse sostanze spirituali.

Scrive infatti S. Agostino [ Lib. LXXXIII quaest. 79 ]: « In questo mondo ciascuna realtà visibile ha una potenza angelica che le è preposta ».

E il Damasceno [ De fide orth. 2,4 ]: « Il diavolo apparteneva a quelle potenze angeliche che erano a capo dell'ordine terrestre ».

- Origene poi [ In Nm hom. 14 ], commentando quelle parole della Scrittura [ Nm 22,23 ]: « l'asina, avendo visto l'angelo », dice che « il mondo ha bisogno degli angeli, che presiedono alle bestie, alla nascita degli animali e alla crescita dei virgulti e delle piante e di tutte le altre cose ».

Ma ciò non va inteso nel senso che un angelo per natura sia più portato a presiedere agli animali che alle piante: poiché ciascun angelo, anche il più piccolo, possiede una virtù più alta e più universale di qualsiasi genere di realtà materiali.

Tutto dipende invece dall'ordine della sapienza divina, la quale a esseri diversi ha preposto reggitori diversi.

Da ciò non segue però che gli ordini angelici siano più di nove: infatti, come si è spiegato [ q. 108, a. 2 ], gli ordini angelici si distinguono tra loro in base al genere degli uffici che esercitano.

Quindi, come secondo S. Gregorio [ In Evang. hom. 34 ] appartengono all'ordine delle Potestà tutti gli angeli che hanno un potere diretto sui demoni, così paiono appartenere all'ordine delle Virtù tutti gli angeli che hanno un potere sulle realtà puramente corporee: infatti è per loro mezzo che talora vengono compiuti dei miracoli.

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