Summa Teologica - I

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Articolo 6 - Se l'angelo custode talora abbandoni l'uomo

In 2 Sent., d. 11, q. 1, a. 4

Pare che l'angelo custode talora abbandoni l'uomo che tiene in sua custodia.

Infatti:

1. In Geremia [ Ger 51,9 ] si legge come detto dagli angeli: « Abbiamo curato Babilonia, ma non è guarita, abbandoniamola dunque ».

E in Isaia [ Is 5,5 ]: « Toglierò alla vigna la sua siepe e si trasformerà in pascolo »: toglierò cioè « la custodia degli angeli », come spiega la Glossa [ interlin. ].

2. Custodisce più Dio che l'angelo.

Ma Dio qualche volta abbandona l'uomo, secondo quelle parole [ Sal 22,2 ]: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? ».

Quindi molto più l'angelo potrà abbandonare l'uomo.

3. Il Damasceno [ De fide orth. 2,3 ] dice che « quando gli angeli stanno qui con noi non stanno in cielo ».

Ma qualche volta essi stanno in cielo.

Quindi qualche volta ci abbandonano.

In contrario:

I demoni ci fanno guerra continuamente, come dice S. Pietro [ 1 Pt 5,8 ]: « Il vostro avversario, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare ».

Quindi con maggiore continuità ci custodiscono gli angeli buoni.

Dimostrazione:

Da quanto si è detto [ a. 2 ] è evidente che la custodia degli angeli rientra nel piano esecutivo della provvidenza divina nei riguardi dell'uomo.

È chiaro d'altra parte che né l'uomo né alcun'altra creatura può essere sottratta del tutto alla provvidenza divina: poiché nella misura in cui una cosa partecipa dell'essere dipende dall'universale provvidenza delle cose.

Ora, si dice che Dio abbandona l'uomo nel senso che Dio, secondo il piano della sua provvidenza, permette la caduta dell'uomo in una colpa o in una pena.

- Similmente anche l'angelo custode non abbandona mai del tutto l'uomo, ma talora lo abbandona in quanto non impedisce, secondo il piano divino, una sua tribolazione o un suo peccato.

E in questo senso la Scrittura dice che Babilonia e la casa d'Israele furono abbandonate dagli angeli, in quanto cioè i loro angeli custodi non impedirono che cadessero nelle tribolazioni.

Analisi delle obiezioni:

1, 2. E con ciò sono risolte pure la prima e la seconda obiezione.

3. Benché l'angelo talvolta abbandoni l'uomo localmente, mai però lo abbandona quanto all'effetto della sua custodia: poiché anche stando in cielo egli è a conoscenza di quanto accade all'uomo, e non ha bisogno di alcun lasso di tempo per muoversi, ma può essergli vicino all'istante.

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