Summa Teologica - I-II

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Articolo 10 - Se ricada sotto il precetto l'adempierlo secondo il modo della carità

In 3 Sent., d. 36, q. 1, a. 6; De Verit., q. 23, a. 7, ad 8; q. 24, a. 12, ad 16; De Malo, q. 2, a. 5, ad 7

Pare che ricada sotto il precetto l'adempierlo secondo il modo della carità.

Infatti:

1. Sta scritto [ Mt 19,17 ]: « Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti »; il che dimostra che l'osservanza dei comandamenti basta a introdurre nella vita.

Però le opere buone non bastano a introdurre nella vita se non emanano dalla carità, poiché S. Paolo [ 1 Cor 13,3 ] afferma: « Se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità, non sono nulla ».

Quindi il modo della carità ricade sotto il precetto.

2. È proprio della carità compiere ogni cosa per Dio.

Ma questo è di precetto, poiché l'Apostolo [ 1 Cor 10,31 ] scrive: « Fate tutto per la gloria di Dio ».

Quindi ricade sotto il precetto l'adempierlo secondo il modo della carità.

3. Se il modo della carità non ricadesse sotto il precetto, uno potrebbe adempiere i precetti della legge senza avere la carità.

Ma ciò che si può fare senza la carità si può fare senza la grazia, che è sempre connessa con la carità.

Quindi uno potrebbe adempiere i precetti della legge senza la grazia.

Ma questo è uno degli errori di Pelagio, come dimostra S. Agostino [ De haeres. 88 ].

Perciò ricade sotto il precetto il suo adempimento secondo il modo della carità.

In contrario:

Chi non osserva un precetto pecca mortalmente.

Se quindi ricadesse sotto il precetto il modo di adempierlo secondo la carità ne seguirebbe che, nel fare qualsiasi cosa, chi non è mosso dalla carità commetterebbe peccato mortale.

Ora, chi non ha la carità non è mosso dalla carità nell'operare.

Quindi ne seguirebbe che quanti sono privi della carità peccherebbero mortalmente in tutto ciò che fanno, anche nell'ordine del bene.

Il che è inammissibile.

Dimostrazione:

Su questo argomento ci furono due opinioni contrarie.

Alcuni infatti affermarono che il modo della carità ricade puramente e semplicemente sotto il precetto.

E l'osservanza di tale precetto non risulterebbe impossibile per chi non ha la carità, poiché costui potrebbe predisporsi all'infusione della carità da parte di Dio.

E neppure peccherebbe mortalmente nel compiere il bene senza la carità: poiché il precetto che comanda di agire mossi dalla carità è un precetto affermativo, e quindi non obbliga sempre, ma solo quando uno possiede la carità.

- Altri invece hanno negato che il modo della carità ricada in qualche modo sotto il precetto.

Ora, sia gli uni che gli altri hanno detto qualcosa di vero.

Infatti l'atto della carità può essere considerato sotto due aspetti.

Primo, come atto a sé stante: e in questo senso ricade sotto il precetto della legge che direttamente lo riguarda: « Amerai il Signore tuo Dio », « Amerai il tuo prossimo » [ Dt 6,5; Lv 19,18 ].

E stando a ciò hanno ragione i primi.

Infatti non è impossibile osservare il precetto della carità: poiché l'uomo può sempre disporsi ad averla, e quando la possiede può farne uso.

Secondo, un atto di carità può essere considerato come modo o formalità degli atti delle altre virtù, essendo tutti questi atti ordinati alla carità, che è il « fine del precetto », come dice S. Paolo [ 1 Tm 1,5 ]: sopra [ q. 21, a. 1, ad 3; a. 4, ad 3 ] infatti abbiamo spiegato che l'intenzione del fine costituisce una formalità dell'atto ordinato al fine.

E in questo senso è vero quanto hanno insegnato i secondi, cioè che la formalità propria della carità non ricade sotto il precetto: il che significa che nel precetto: « Onora il padre » non è incluso l'obbligo di onorarlo mossi dalla carità, ma solo quello di onorare il padre.

E così chi onora il padre senza avere la carità non trasgredisce questo precetto; sebbene trasgredisca il precetto della carità, e meriti perciò un castigo.

Analisi delle obiezioni:

1. Il Signore non disse: « Se vuoi entrare nella vita osserva un comandamento », ma « tutti i comandamenti ».

E tra questi c'è anche quello dell'amore di Dio e del prossimo.

2. Ricade sotto il comandamento della carità che si ami Dio con tutto il cuore, e ciò impone di riferire tutte le cose a Dio.

Quindi uno non può adempiere il precetto della carità se non riferisce tutto a Dio.

E così chi onora i genitori è tenuto a farlo mosso dalla carità non in forza del precetto: « Onora il padre e la madre », ma in forza di quell'altro comandamento: « Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore » [ Dt 6,5 ].

Trattandosi però di due precetti affermativi, che non obbligano continuativamente, essi possono obbligare in tempi distinti.

E così può capitare che uno osservi il precetto di onorare i genitori senza per questo trasgredire [ per omissione ] il precetto di compiere tutto secondo il modo della carità.

3. L'uomo non può osservare tutti i precetti della legge senza osservare il precetto della carità, il che è impossibile senza la grazia.

È quindi impossibile quanto diceva Pelagio, che cioè l'uomo può osservare la legge senza la grazia.

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