Summa Teologica - III

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Articolo 8 - Se Cristo sia nato nel tempo conveniente

In Matth., c. 2

Pare che Cristo non sia nato nel tempo conveniente

Infatti:

1. Cristo era venuto al mondo per ridare la libertà ai suoi.

E invece nacque in un periodo di schiavitù, quando cioè tutto il mondo veniva censito per ordine di Augusto, in quanto divenuto tributario, come scrive S. Luca [ Lc 2,1 ].

Non pare perciò che sia nato nel tempo conveniente.

2. Le promesse sulla nascita di Cristo non erano state fatte ai gentili, come ricorda S. Paolo [ Rm 9,4 ].

Cristo invece nacque nel tempo in cui dominava un re straniero, come nota il Vangelo [ Mt 2,1 ]: « Essendo nato Gesù al tempo del re Erode ».

Quindi non pare che egli sia nato nel tempo più opportuno.

3. Il tempo della presenza di Cristo nel mondo può essere paragonato al giorno, in quanto egli è « la luce del mondo » [ Gv 8,12; Gv 9,5 ]; infatti disse [ Gv 9,4 ]: « Devo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno ».

Ora, in estate le giornate sono più lunghe che in inverno.

Essendo quindi [ Cristo ] nato in pieno inverno, il 25 dicembre, pare che non sia nato nel tempo conveniente.

In contrario:

S. Paolo [ Gal 4,4 ] afferma: « Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge ».

Dimostrazione:

Tra Cristo e gli altri uomini c'è questa differenza, che gli altri uomini nascendo sono soggetti alle necessità del tempo, mentre Cristo, in quanto Signore e Creatore di tutti i tempi, poté scegliere per sé sia il tempo in cui nascere, sia la madre, sia il luogo.

E poiché « le opere di Dio sono tutte ordinate » [ Rm 13,1 ] e disposte convenientemente [ Sap 8,1 ], ne segue che Cristo nacque nel tempo più opportuno.

Analisi delle obiezioni:

1. Cristo era venuto per darci la libertà togliendoci dalla condizione di schiavitù.

Come quindi prese la nostra natura mortale per ridarci la vita, così, secondo le parole di S. Beda [ In Lc 1, su 2,4s ], « si degnò di incarnarsi in un tempo in cui, appena nato, sarebbe stato censito da Cesare, facendosi lui stesso schiavo per la nostra liberazione ».

Inoltre in quel tempo, in cui tutto il mondo era soggetto a un unico principe, regnava una grande pace.

Era dunque conveniente che allora nascesse Cristo, il quale è « la nostra pace, che ha fatto dei due un popolo solo », come dice S. Paolo [ Ef 2,14 ].

Per questo S. Girolamo [ In Is 1, su 2,4 ] afferma: « Se guardiamo la storia, troviamo che in tutto il mondo dominò la discordia fino all'anno 28 di Cesare Augusto.

Con la nascita del Signore invece tutte le guerre cessarono, secondo quanto disse Isaia [ Is 2,4 ]: « Un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo ».

Di più, era conveniente che Cristo, il quale era venuto per riunire insieme i suoi [ Gv 11,52 ], perché fossero cioè « un solo gregge sotto un solo pastore » [ Gv 10,16 ], nascesse nel tempo in cui un solo Principe governava il mondo.

2. Cristo volle nascere sotto un re straniero perché si adempisse la profezia di Giacobbe [ Gen 49,10 ]: « Non sarà tolto lo scettro da Giuda, né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene ».

Poiché, come dice il Crisostomo [ Op. imp. in Mt hom. 2 ], « finché il popolo giudaico era governato da re giudei, benché peccatori, venivano mandati come rimedio i profeti.

Quando invece la legge di Dio cadde sotto il potere di un re iniquo, venne al mondo Cristo: poiché un'infermità grande e irrimediabile esigeva un medico più capace ».

3. Come si legge nel libro [ dell'Ambrosiaster ] Questioni del Nuovo e dell'Antico Testamento [ 53 ], « Cristo volle nascere quando la luce del giorno comincia a crescere », per indicare che la sua venuta doveva far progredire gli uomini nella luce divina, secondo le parole [ Lc 1,79 ]: « Per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte ».

Cristo scelse poi anche l'asprezza dell'inverno per la sua nascita allo scopo di soffrire fin da allora fisicamente per noi.

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