Summa Teologica - III

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Articolo 8 - Se da parte del battezzando sia richiesta la fede

In 4 Sent., d. 2, q. 2, a. 4; d. 4, q. 2, a. 3, sol. 2, ad 2; sol. 3; d. 6, q. 1, a. 3, sol. 1; q. 2, a. 2, sol. 3; d. 9, a. 2, sol. 2, ad 2

Pare che da parte del battezzando sia richiesta la fede.

Infatti:

1. Il sacramento del battesimo fu istituito da Cristo.

Ma Cristo dando la forma del battesimo [ Mc 16,16 ] presuppone che la fede lo preceda: « Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo ».

Se quindi non c'è la fede non ci può essere il sacramento del battesimo.

2. Nei sacramenti della Chiesa non vi è nulla di inutile.

Ma chi accede al battesimo secondo il rito della Chiesa viene interrogato sulla fede con le parole: « Credi in Dio Padre? ».

Quindi per il battesimo si richiede la fede.

3. Per il battesimo si richiede l'intenzione di ricevere il sacramento.

Ma tale intenzione non ci può essere senza la vera fede, essendo il battesimo il sacramento della vera fede: con esso infatti gli uomini « vengono incorporati a Cristo », come dice S. Agostino [ De bapt. parv. 1,26 ], il che non può avvenire senza la vera fede, poiché al dire di S. Paolo [ Ef 3,17 ] « Cristo abita nei nostri cuori mediante la fede ».

Quindi chi non ha la vera fede non può ricevere il sacramento del battesimo.

4. La mancanza di fede è un peccato gravissimo, come si è dimostrato nella Seconda Parte [ II-II, q. 10, a. 3 ].

Ma coloro che persistono nel peccato non vanno battezzati.

Quindi nemmeno coloro che persistono nell'incredulità.

In contrario:

S. Gregorio [ Registr. 11,4,67 ] scrive: « Dalle antiche leggi dei Padri abbiamo appreso che i battezzati dagli eretici in nome della Trinità, quando ritornano alla Santa Chiesa, devono essere accolti nel seno della madre Chiesa mediante l'unzione crismale, o l'imposizione della mano, o la sola professione della fede ».

Ora, ciò non varrebbe se la [ vera ] fede fosse necessaria al battesimo.

Dimostrazione:

Come risulta dalle cose già dette [ q. 63, a. 6; q. 66, a. 9 ], due effetti vengono prodotti nell'anima attraverso il battesimo: il carattere e la grazia.

Una cosa può quindi essere necessaria al battesimo in due modi.

Primo, come indispensabile per avere la grazia, che è l'effetto ultimo del sacramento.

E in questo senso la vera fede è necessaria al battesimo, poiché S. Paolo [ Rm 3,22 ] dice che « la giustizia di Dio si ha per mezzo della fede in Gesù Cristo ».

Secondo, una cosa può essere necessaria al battesimo come indispensabile per ricevere il carattere battesimale.

E in questo senso non si richiede necessariamente nel battesimo la vera fede del battezzando, come neppure la vera fede del battezzante, purché ci siano tutte le altre condizioni necessarie alla validità del sacramento.

Questa infatti non dipende dalla santità di chi lo amministra, o di chi lo riceve, ma dalla virtù di Dio.

Analisi delle obiezioni:

1. Il Signore parla del battesimo in quanto esso conduce gli uomini alla salvezza per mezzo della grazia santificante: il che non è possibile senza la vera fede.

Per cui di proposito dice: « Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo ».

2. La Chiesa intende battezzare gli uomini perché siano purificati dal peccato, secondo l'espressione di Isaia [ Is 27,9 ]: « Tutto il frutto sarà questo: che il peccato sia tolto ».

Di conseguenza, per quanto dipende da lei, non intende dare il battesimo se non a coloro che hanno la vera fede, senza della quale non c'è la remissione dei peccati.

Per questo chiede ai battezzandi se credono.

Che se poi qualcuno senza la vera fede riceve il battesimo fuori della Chiesa, non lo riceve a sua salvezza.

Da cui le parole di S. Agostino [ De bapt. contra Donat. 4,1 ]: « La Chiesa viene paragonata al paradiso per indicare che gli uomini possono certamente ricevere il suo battesimo anche fuori di essa, ma non possono fuori di essa ricevere o mantenere la salvezza della beatitudine ».

3. Chi non ha la vera fede sugli altri articoli [ del Credo ] la può tuttavia avere nei riguardi del sacramento del battesimo, e quindi non è escluso che possa avere l'intenzione di ricevere questo sacramento.

Che se poi il suo errore abbraccia anche questo sacramento, gli basta per riceverlo l'intenzione generale di ricevere il battesimo come Cristo lo ha istituito e la Chiesa lo amministra.

4. Come il sacramento del battesimo non va conferito a chi non vuole recedere dagli altri peccati, così nemmeno va conferito a chi non vuole abbandonare l'incredulità.

Ambedue però ricevono validamente il sacramento, se esso viene loro amministrato, per quanto senza giovamento per la loro salvezza.

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