1 Tessalonicesi

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Capitolo 4

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Raccomandazioni: santità di vita e carità

1 Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e così già vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi ancora di più.
2 Ts 3,6
1 Cor 11,2+
1 Ts 2,13+
Rm 12,1-2
2 Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
3 Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall'impudicizia,
Mt 6,10
Ef 1,4
4 che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto,
1 Cor 6,12-20
5 non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio;
6 che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato.
Ger 10,25
Sal 79,6
Dt 32,35
Sal 94,1-2
7 Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione.
Gv 17,19
8 Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito.
Lc 10,16
Ez 37,14
9 Riguardo all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri,
Ger 31,33-34
Is 54,13
10 e questo voi fate verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia.
Ma vi esortiamo, fratelli, a farlo ancora di più
Gv 6,45
Gv 13,34+
11 e a farvi un punto di onore: vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato,
2 Ts 1,3
2 Ts 3,6-12
At 18,3
12 al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno.
Ef 4,28
1 Cor 5,12+

I morti e i vivi al momento della venuta del Signore

13 Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza.
Ef 2,12
Col 1,27
14 Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.
Rm 10,9+
Rm 1,4+
Rm 8,11+
1 Cor 15,1+
15 Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.
1 Cor 15,51
1 Cor 15,23
Sir 48,11
Mt 24,30-31+
16 Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo;
2 Ts 1,7s
1 Cor 15,52+
17 quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.
18 Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.
Gv 17,24
Gv 14,2-3
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Abbreviazioni
4,1-5,22 Vita cristiana e attesa del Signore
4,1-12 Santità e amore fraterno
4,1 nel Signore Gesù: Paolo parla « nel » ( v 1 ) o « per » ( v 2 ) il Cristo,
o anche a nome di Cristo ( cf. 1 Ts 4,15; 2 Ts 3,6.12 ).
Il suo insegnamento morale, il medesimo della prima-catechesi cristiana, dà alla morale profana un valore nuovo ponendola sotto il segno di Cristo ( Col 3,18+;
cf. Fil 4,8-9 ).
- così già vi comportate: alcuni codici omettono.
4,3 la volontà di Dio, la vostra santificazione: il volere di Dio ( cf. Mt 6,10 )
è realizzatore della santità ( vv 3.7; 2 Ts 2,13; Ef 1,4 ).
È Dio che santifica ( 1 Ts 5,23; 1 Cor 6,11; cf. Gv 17,17; At 20,32 );
il Cristo si è fatto nostra santificazione ( 1 Cor 1,30 ),
vi coopera anche lo Spirito santo ( v 8; 2 Ts 2,13; 1 Cor 6,11 ).
Tocca ai cristiani metterla in opera ( Rm 6,19+ ).
Essi sono correntemente chiamati i « santi » ( At 9,13+ ).
4,4 il proprio corpo: sia il cor po proprio di ciascuno ( 1 Ts 5,23;
cf. Rm 12,1; 1 Cor 6,19 ),
sia quello della propria moglie, come in molti testi rabbinici e in 1 Pt 3,7.
4,8 Il dono dello Spirito Santo richiama la promessa di Ez 36,27.
Perciò i credenti battezzati sono santi e tempio di Dio ( 1 Cor 3,16-17;
1 Cor 6,19-20 ).
che vi dona il suo Santo Spirito: Ezechiele ( Ez 36,27; Ez 37,14 )
annunziava il dono dello Spirito al popolo messianico;
l'allusione rafforza la continuità tra la chiesa di Tessalonica
e la comunità primitiva che ha ricevuto questo dono ( At 2,16s ).
Sul dono interiore dello Spirito a ogni cristiano, cf. Rm 5,5+.
4,11 lavorare con le vostre mani: contro la tendenza al parassitismo di alcuni
( forse in nome dell'entusiasmo spirituale ),
Paolo raccomanda uno stile di vita ordinata, in cui rientra anche l'impegno nel lavoro manuale ( Ef 4,28; 2 Ts 3,6-12; 1 Tm 5,13 ).
4,13-18 La speranza dei cristiani
Alcuni cristiani di Tessalònica pensavano che quanti morivano prima della venuta del Signore sarebbero stati svantaggiati di fronte a coloro che erano in vita.
Paolo afferma che, quando verrà il Signore, per prima cosa risorgeranno i morti.
E poi essi, con quanti allora saranno ancora in vita, andranno incontro al Signore, per vivere sempre con lui ( 1 Cor 15,23.51-52 ).
4,13-14 circa quelli che sono morti: alla lettera:
« quelli che si sono addormentati ».
L'eufemismo, molto naturale, è corrente nell'AT e nel NT come presso i greci.
Ugualmente la resurrezione è un « risveglio » ( cf. 1 Ts 5,10 ).
Altra traduzione, alla fine del v 14: « coloro che si sono addormentati;
per mezzo di Gesù, Dio li condurrà con sè ».
4,15 Sulla parola del Signore: sulla base della tradizione che risale a Gesù, Paolo afferma che tutti alla fine andremo incontro al Signore, per essere sempre con lui.
questa parola è difficile da precisare ( benché si possa confrontare Mt 24
con i vv 15-17 ).
Forse qui si fa semplicemente appello all'autorità del Signore ( cf. Dn 7,1.13.16 ).
- noi che viviamo e saremo ancora in vita: quelli che saranno ancora in vita nel giorno della parusia, tra i quali Paolo si colloca qui per ipotesi, esprimendo una speranza, ma non una certezza ( cf. 1 Ts 5,1+ ).
4,15-17 Paolo sembra di affermare che sarà vivo quando Gesù ritornerà; eppure è già morto e Gesù non è ancora ritornato.
4,16-17 Lo scenario in cui si colloca la venuta del Signore è ispirato al linguaggio delle teofanie bibliche ( ad es. Es 19,16-18; Mt 24,30-31 ).
4,16 La voce, la tromba, le nubi
( caratteristiche di ogni teofania, cf. Es 13,22+; Es 19,16+ )
sono elementi della letteratura apocalittica ( cf. Mt 24,30s+; 2 Ts 1,8+ ).
4,17 i superstiti: om. da Tertulliano e altri.
- e così saremo sempre con il Signore: i morti, resuscitando,
risponderanno per primi al segnale.
Essi saranno raggiunti dai sopravvissuti e tutti insieme saranno condotti all'incontro col Signore, poi lo accompagneranno al giudizio che inaugura il suo regno senza fine.
L'essenziale è il tratto finale: vivere sempre con lui ( cf. 1 Ts 4,14; 1 Ts 5,10;
2 Ts 2,1 ).
In questo consiste la salvezza, la gloria, il regno che Gesù concede a quelli che ha eletti ( 1 Ts 2,12 ).