Lo Spirito Santo nella Morale

E 28

Espiazione ( N. T. )

Rif.

Il popolo di Israele ha peccato molto davanti a Dio.
Non osa più rivolgersi a Dio.
Ha bisogno di un giusto che si dia liberamente per « ricondurre Israele ed essere luce delle nazioni ».
B 24
Questo giusto annunciato da Is. non poteva trovarsi tra gli uomini.
Bisognò che Dio mandasse il proprio Figlio a prendere su di sé le nostre iniquità.
Gesù è entrato « una sola volta » nel tempio dei sacrifici, la morte.
Il suo sacrificio è bastato per riscattare gli uomini.
Con la morte del proprio Figlio, Dio ha fatto di noi una stirpe regale.
Non ci è richiesto più un sacrificio di sangue e di vittima, ma un sacrificio d'amore, per assomigliare a suo Figlio « che si è dato per quelli che ama ».

Testi

Rilievi

Rif.

Is 42,1-9
Is 49,1-6
Is 50,4-9
Is 52,13-53,12
Sal 107,10-14
Sal 22,10-24
Il Servo di Is. è mandato per ricondurre a Dio il popolo di Israele.
Egli si dà liberamente alla sua missione e non si risparmia in nulla.
Neppure la sua figura umana gli è conservata.
Così compie nella sua persona l'espiazione degli antichi sacrifici.

Eb 12,24
Mt 23,35
In quest'epoca si interpreta nello stesso senso il sacrificio di Abele il giusto.
D 26

Mt 12,15-21
Mt 3,16-17
Fil 2,8-11
Gv 12,31-34
Col 1,15-20
At 13,47
1 Pt 2,21-25
La profezia di Is. è completamente realizzata in Gesù.
B 24

Gv 11,47-54
Lo stesso Caifa attribuisce senza saperlo un valore espiatorio al sacrificio di Cristo.
B 29

Rm 8,28-30
Rm 5,7-9
Gv 10,11-15
Gv 12,33-35
Il Figlio ha obbedito a suo Padre fino alla morte, dando la sua vita per quelli che ama, per distruggere il peccato alla sua origine.

Eb 7,26-28
Eb 10,4-14
Eb 9,25-26
Ap 12,9-12
Rm 5,18-19
Il sacrificio di Cristo è stato fatto una volta per tutte.
Il suo valore è infinito, non come i sacrifici dei templi che si dovevano ripetere a ogni nuovo peccato.

Fil 3,10
Rm 8,17
1 Pt 4,13
La persecuzione accettata con fede
C 28
è un esercizio pieno del sacerdozio espiatorio della Chiesa.
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