Messia

Scritture profetiche concernenti il Messia

È adattamento d'una parola ebraica che significava "unto" ( come in greco "Cristo", v. ), quindi capo inviato da Dio per reggere il suo popolo.

Lungo tutta la Bibbia, con qualche saltuarietà per l'epoca più antica, cresce progressivamente in chiarezza ed intensità la promessa e l'attesa del Messia, soprattutto ad opera dei profeti, che ne adombrarono o specificarono le caratteristiche, taluni scorci biografici, la missione, l'universalità, la santità, il carattere divino.

Israele aveva il compito di preparare al suo arrivo e di accoglierlo alla sua venuta.

La prefigurazione si è realizzata in Gesù, redentore dal male, inviato per instaurare definitivamente il regno di Dio.

Il termine, ricalcato sull'ebraico mashiach, significa "unto, consacrato".

Tradotto con "Cristo" nella Bibbia greca dei Settanta, in tale forma è passato nel Nuovo Testamento.

Il Messia è un uomo che Dio ha scelto e consacrato per l'adempimento dei suoi disegni.

A volte ha ricevuto l'unzione fatta con l'olio, prodotto dell'olivo, l'albero della Terra Promessa ( Dt 8,8 ), il simbolo della pace ritrovata ( Gen 8,11 ).

L'unzione è il rito che consacra il re di Israele ( 1 Sam 10,1; 1 Sam 16,13 ) e in epoca più tarda ( ca 400 a.C. ) il sommo sacerdote e i sacerdoti ( Es 30,30; Lv 4,3 ).

Ma il titolo di Messia, oltre che al re ( 1 Sam 16,12-13; 1 Sam 24,7.11 ), viene applicato anche all'intero popolo di Israele ( Ab 3,13; Sal 28,8 ), ai profeti ( Is 61,1 ), ai patriarchi ( Sal 105,15 ), al re pagano Ciro, che emana l'editto di liberazione per gli ebrei esiliati a Babilonia e realizza in questo modo i disegni di Dio ( Is 45,1 ).

L'attesa messianica di Israele

Deluso dall'esperienza storica dei suoi re, il popolo di Israele si volge alla speranza e all'attesa di un Messia futuro, inviato da Dio, che porterà la liberazione e instaurerà un regno di pace e di prosperità.

Tale attesa assume nel corso dei secoli connotazioni diverse.

Si attenderà un Messia-re, discendente di Davide; un Messia-profeta, un altro Mosè ( Dt 18,15.18 ); un figlio dell'uomo, Messia inviato da Dio alla fine dei tempi ( Dn 7,13-14 ); un Messia-sacerdote ( Is 61,1-3; Zc 6,9-15 ).

Nella comunità di Qumran ( I sec. a.C. ) si profila l'attesa di due Messia distinti: un Messia-sacerdote, che avrebbe inaugurato la guerra definitiva tra il bene e il male, e un Messia-re.

Ma ciò che costituisce il contenuto comune di tutte queste attese sono soprattutto i "tempi messianici", nei quali il male e il dolore scompariranno definitivamente dalla storia ( v. messianismo ).

Gesù il Messia

Nel Nuovo Testamento il titolo di Messia viene attribuito a Gesù, ma con una radicale trasformazione di senso.

Gesù è chiamato Cristo ( Mc 1,1; Gv 1,41; Gv 20,31; At 2,36; At 3,20 ecc. ), re dei giudei ( Mc 15,26 ), figlio di Davide ( Mt 1,1.16; Mt 9,27 ecc. ), unto del Signore ( At 4,27 ); tuttavia, egli esprime riserve nei confronti di questi titoli, rifiuta di essere proclamato re ( Gv 5,15 ), mette a tacere i demoni che conoscono la sua identità e chiarisce in quale senso è Messia.

"Servo di JHWH", "figlio di Davide", "figlio dell'uomo", "figlio di Dio", sono tutti titoli che intendono orientare alla comprensione della messianicità di Gesù.

La sua realtà messianica si manifesta pienamente nella passione, morte e risurrezione ( Mc 8,27-33 ); il Messia Gesù dona salvezza, liberazione, facendosi servo e amando gli uomini fino a dare la vita per loro.

Con la Risurrezione il Padre lo ha costituito Signore e Messia ( Fil 2,11 ).

"Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei e follia per i pagani" ( 1 Cor 1,23 ) proclama Paolo.

Ormai Cristo, cioè Messia, diventa il nome stesso di Gesù.

I cristiani, che vivono la loro vita dietro a Cristo, con Cristo, hanno ricevuto anch'essi l'unzione ( 2 Cor 1,21 ), sono comunità messianica, che pone su questa terra dei segni di liberazione, di pace, accettando di portare la croce ogni giorno, nell'attesa della liberazione definitiva.

v. Cristo; Messianismo

Unto, Cristo

Queste prescrizioni circa l'uso dell'olio ( come quelle che seguono sul profumo ) sono tardive: tutti i sacerdoti sono unti, nessun laico deve esserlo.

Nei testi storici antichi, l'unzione è riservata ai re ( 1 Sam 10,1s; 1 Sam 16,1s; 1 Re 1,39; 2 Re 9,6; 2 Re 11,12 ).

Questa unzione dà al re un carattere sacro: egli è l'unto di Jahvè ( 1 Sam 24,7; 1 Sam 26,9.11.23; 2 Sam 1,14.16; 2 Sam 19,22 ), in ebraico « il Messia », in greco « il Cristo ».

Applicato spesso dai salmi a Davide e alla sua dinastia, questo titolo è divenuto per eccellenza quello del re dell'avvenire, il Messia, di cui Davide era il tipo, e il N. T. lo dà al Cristo Gesù.

Quanto ai membri del sacerdozio, non sembra che la unzione sia stata conferita loro prima dell'epoca persiana.

I testi sacerdotali antichi la riservano al sommo sacerdote ( Es 29,7.29; Lv 4,3.5.16; Lv 8,12 ).

La si estese poi a tutti i sacerdoti ( v 30; Es 28,41; Es 40,15; Lv 7,36; Lv 10,7; Nm 3,3 ).

Es 30,22

Il suo consacrato: il suo « unto », il suo « Cristo » ( Es 30,22+; 1 Sam 9,26+ ): il re di Israele.

Sal 20,7

Messia del Signore: BJ traduce: « Cristo del Signore »: è colui che Dio ha unto ( Es 30,22+ ), cioè consacrato per una missione salvifica: così il re d'Israele, o un principe scelto da Jahvè, e infine, a un titolo eminente, il Messia che instaurerà il regno di Dio.

Lc 2,26

Primo annuncia del … o protovangelo

Il testo ebraico, annunziando un'ostilità tra la razza del serpente e quella della donna, oppone l'uomo al diavolo e alla sua « razza », ma lascia anche intravedere la vittoria finale dell'uomo: è un primo barlume di salvezza, il « protovangelo ».

La tradizione greca, cominciando l'ultima frase con un pronome maschile, attribuisce questa vittoria non alla discendenza della donna in generale, ma a uno dei figli della donna: così è preparata l'interpretazione messianica che molti Padri espliciteranno.

Con il Messia, sua madre è implicata, e l'interpretazione mariologica della traduzione latina ipsa conteret è divenuta tradizione nella chiesa.

Gen 3,15

… successore di Davide

La profezia di Natan è costruita su una opposizione: non è Davide che farà una casa ( un tempio ) a Jahvè ( v 5 ); è Jahvè invece che farà una casa ( una dinastia ) a Davide ( v 11 ).

La promessa concerne essenzialmente la permanenza della dinastia davidica sul trono d'Israele ( vv 12-16 ).

così essa è compresa da Davide ( vv 19.25.27.29 ; 2 Sam 23,5; Sal 132,11-12 ): è il testo della alleanza di Jahvè con Davide e la sua dinastia.

L'oracolo oltrepassa dunque la persona del primo successore di Davide, Salomone, al quale è applicato dal v 13 e da 1 Cr 17,11-14; 1 Cr 22,10; 1 Cr 28,6; 1 Re 5,19; 1 Re 8,16-19.

Il chiaro scuro della profezia lascia intravedere un discendente nel quale Dio si compiacerà.

È il primo anello delle profezie sul Messia, figlio di Davide ( Is 7,14+; Mi 4,14+; Ag 2,23+ ), At 2.30 applicherà il testo a Cristo.

2 Sam 7,1

Segno: il segno che il re Acaz ha rifiutato di chiedere gli è però dato da Dio.

È la nascita di un figlio, il cui nome Emmanuele, cioè « Dio con noi » ( Is 8,8.10 ), è profetico ( Is 1,26+ ) e annunzia che Dio sta per proteggere e benedire Giuda.

In altri testi ( Is 9,1-6; Is 11,1-9 ), Isaia svelerà con più precisione certi aspetti della salvezza apportata da questo figlio.

Queste profezie sono un'espressione del messianismo regale, già abbozzato dal profeta Natan ( 2 Sam 7 ) e che sarà ripreso più tardi da Mi 4,14; Mi 5,3; Ez 34,23; Ag 2,23; Sal 2; Sal 45; Sal 72; Sal 110 ).

È mediante un re, successore di Davide, che Dio darà la salvezza al suo popolo: è sulla persistenza della stirpe davidica che riposa la speranza dei fedeli di Jahvè.

Anche se Isaia ha in vista immediatamente la nascita di un figlio di Acaza, per esempio Ezechia, come sembra probabile a dispetto delle incertezze della cronologia, e come sembra aver compreso il greco leggendo ( v 14 ): « tu gli metterai nome », si intuisce, dalla solennità data all'oracolo e dal senso forte del nome simbolico dato al figlio, che Isaia intravede in questa nascita regale, al di là delle circostanze presenti, un intervento di Dio in vista del regno messianico definitivo.

La profezia dell'Emmanuele sorpassa quindi la sua realizzazione immediata, e legittimamente gli evangelisti ( Mt 1,23 citando Is 7,14; Mt 4,15.16 citando Is 8,23-9,1 ), poi tutta la tradizione cristiana, vi hanno riconosciuto l'annunzio della nascita del Cristo.

La vergine: la tradizione greca porta « la vergine », precisando così il termine ebraico 'almah che designa sia una giovane sia una donna appena sposata, senza esplicitare ulteriormente.

Ma il testo dei LXX è un testimone prezioso dell'interpretazione giudaica antica, che sarà consacrata dal vangelo: Mt 1,23 trova qui l'annunzio della concezione verginale del Cristo.

Is 7,14

L'oracolo oppone il re « giudice d'Israele » attualmente umiliato ( da Sennàcherib, 2 Re 18,13-16 ) al Re-Messia la cui nascita inaugura l'era nuova di gloria e di pace ( come in Is 9,5 ).

Michea si rappresenta questo Messia nel modo tradizionale dei profeti di Giuda, come un re trionfante a Sion ( così Gen 49,10-12; Nm 24,15-19; Sal 110; Is 9,1,6; Is 11,1-9; Is 32,1 ).

Mi 4,14

Ti prenderò: l'espressione implica una scelta divina per una missione importante nella storia della salvezza.

Così il Signore prese Abramo ( Gs 24,3 ), i leviti ( Nm 3,12 ), Davide ( 2 Sam 7,8 ).

Zorobabele, successore di Davide, si ricollega al vecchio messianismo regale ( 2 Sam 7,1+; Is 7,14+ ) e catalizza attorno alla sua persona le attese della fede ( Zc 6,12 ).

Ag 2,23

Felicità e pace messianica

La restaurazione messianica si effettuerà nella giustizia e nella santità ( vv 21-22 ).

Dio ritornerà, d'ora in poi, ad abitare in mezzo al suo popolo per colmarlo dei suoi benefici ( Lv 26,3-13; Dt 28,1-14 ).

Il cielo darà a suo tempo la pioggia e la terra i suoi prodotti in abbondanza ( Os 2,23-24; Os 14,8-9; Am 9,13; Ger 31,12.14; Ez 34,26.29; Ez 36,29-30; Is 30,23-26; Is 49,10; Gl 2,19.22-24; Gl 4,18; Zc 8,12 ).

Non si avrà più paura che altri vengano a prenderne possesso ( Am 9,15; Is 65,21-23; Dt 28,30-33 ), perché Israele non subirà più l'invasione straniera ( Mi 5,4; Is 32,17-18; Gl 2,20; Ger 46,27; Is 4,5-6, spiegato da Is 25,4-5 ); Dio farà, per il suo popolo, un patto con le bestie feroci ( Os 2,20; Ez 34,25-28 ).

La pace si estenderà a tuti i popoli ( Is 2,4 = Mi 4,3; Is 11,6-8+; Is 65,25 ), sotto l'egida del Re - Messia ( Is 9,5-6; Zc 9,10 ).

La morte stessa scomparirà ( Is 25,7-8 ) e la gioia sostituirà la sofferenza e il pianto ( Is 65,18-19; Ger 31,13; Bar 4,23.29; Ap 21,4 ).

Os 2,20

Il lupo ..  insieme con l'agnello: la rivolta dell'uomo contro Dio ( Gen 3 ) aveva spezzato l'armonia tra l'uomo e la natura ( Gen 3,17-19 ), tra l'uomo e l'uomo ( Gen 4 ).

I profeti annunziano guerre e invasioni, a castigo delle infedeltà di Israele.

Al contrario, portando il perdono dei peccati, la riconciliazione con Dio e il regno della giustizia, l'era messianica stabilisce la pace che ne è la conseguenza: fertilità del suolo ( Am 9,13-14; Os 2,20.23-24 ), disarmo generale ( Is 2,4; Is 9,4; Mi 4,3-4; Mi 5,9-10; Zc 9,10 ), pace perpetua ( Is 9,6; Is 32,17; Is 60,17-18; Sof 3,13; Zc 3,10; Gl 4,17 ).

La nuova alleanza è un'alleanza di pace ( Ez 34,25; Ez 37,26 ).

Il regno messianico è un regno di pace ( Zc 9,8-10; Sal 72,3-7 ).

Questa pace si estende al regno animale, fino al serpente, responsabile della prima colpa: l'era messianica è qui descritta simbolicamente come un ritorno alla pace paradisiaca.

Is 11,6

Su l'esempio di Is 25,6; Is 55,1-2; Sal 22,27, il giudaismo ha spesso rappresentato le gioie dell'era messianica sotto l'immagine di un banchetto ( Mt 22,2-14; Mt 26,29p; Lc 14,15; Ap 3,20; Ap 19,9 ).

Mt 8,11

Segreto messianico

Di Dio: alla lettera « della potenza » ( volg. virtutis Dei ).

La « potenza » è un equivalente di « Jahvè ».

Gesù rinunzia, in questo istante supremo, alla consegna del « segreto messianico » ( Mc 1,34+ ), e riconosce categoricamente che è il Messia, così come lo aveva già fatto confessare ai suoi intimi ( Mt 16,6 ); ma si svela soprattutto accreditandosi non come il Messia umano tradizionale, ma come il « Signore » del Sal 110 ( Mt 22,41s ) e il personaggio misterioso, di origine celeste, intravisto da Daniele ( Mt 8,20+ ).

I giudei non lo vedranno più ormai che nella sua gloria, dapprima nel trionfo della resurrezione, in seguito in quello della chiesa ( Mt 23,39; Mt 24,30 ).

Mt 26,64

Ai demoni ( Mc 1,25.34; Mc 3,12 ), come ai miracoli ( Mc 1,44; Mc 5,43; Mc 7,36; Mc 8,26 ) e perfino agli apostoli ( Mc 8,30; Mc 9,9 ), Gesù impone sulla sua identità messianica una consegna di silenzio che sarà tolta solo dopo la sua morte ( Mt 10,27+ ).

Poiché il popolo si faceva una idea nazionalistica e guerriera del Messia, molto diversa da quella che Gesù voleva incarnare, gli occorreva usare molta prudenza, almeno in terra d'Israele ( Mc 5,19 ), per evitare spiacevoli equivoci sulla sua missione ( Gv 6,15; Mt 13,13+ ).

Questa consegna del « segreto messianico » non è una tesi artificiosa inventata più tardi da Marco, come alcuni hanno preteso; risponde invece a un atteggiamento storico di Gesù, benché Marco ne abbia fatto un tema su cui ama insistere.

Oltre Mt 9,30, Mt e Lc hanno questa consegna solo parallelamente a Mc; spesso anzi l'omettono.

Mc 1,34

… e Spirito

Si aprirono: un'aggiunta precisa: « per lui », cioè ai suoi occhi.

Lo Spirito, che aleggiava sulle acque della prima creazione ( Gen 1,2 ), appare qui, all'inizio della nuova creazione: da una parte unge Gesù per l'opera messianica ( At 10,38 ) che egli stesso ormai dirigerà ( Mt 4,1p; Lc 4,14.18; Lc 10,21; Mt 12,18.28 ); dall'altra, come hanno interpretato i Padri, santifica l'acqua e prepara il battesimo cristiano ( At 1,5+ ).

Mt 3,16

Schedario biblico

Cristo, Unto di Dio B 8
Messia (A.T.) (A) B 12
Messia (A.T.) (B) B 13
Cristo, Messia B 14
Trasfigurazione B 81
Madre del Messia C 75
Figlio dell'uomo B 2
Cristo, figlio di Dio (A) B 3
Cristo e Davide (Re) B 45
Tentazione di Cristo B 74
Investitura messianica B 78
Miracoli di Cristo B 79
Intronizzazione B 98
Chiesa degli eletti C 22
Confermazione D 16
Angeli, messaggeri F 20
Angeli, corte celeste F 21

Magistero

Non è un vento messianico quello che soffia?

Vogliamo dire: non è l'ora nostra più che altre passate predisposta, se già forse non formata, ad una mentalità messianica?

Catechesi Paolo VI
13-12-1972

Ma proprio su questo si sbagliavano: sul modo di intendere la missione del Messia!

Abbiamo bisogno di Gesù, di stare con Lui, di nutrirci alla sua mensa, alle sue parole di vita eterna!

Credere in Gesù significa fare di Lui il centro, il senso della nostra vita.

Cristo non è un elemento accessorio: è il "pane vivo", il nutrimento indispensabile.

Angelus Francesco
23-8-2015

La gente apprezzava Gesù, lo considerava un "mandato da Dio", ma non riusciva ancora a riconoscerlo come il Messia, quel Messia preannunciato ed atteso da tutti.

Decidere di seguire Lui, il nostro Maestro e Signore che si è fatto Servo di tutti, esige di camminare dietro a Lui e di ascoltarlo attentamente nella sua Parola

Angelus Francesco
13-9-2015

Concilio Ecumenico Vaticano II

Promesso e atteso nell'Antico Testamento Dei verbum 5
v. Gesù Cristo; Israele

Catechismo della Chiesa Cattolica

« Tu non l'hai abbandonato in potere della morte » 410
Cristo 436ss
Le preparazioni 524
I Misteri dell'infanzia di Gesù 528
Il battesimo di Gesù 535
La tentazione di Gesù 540
Un anticipo del Regno: la Trasfigurazione 555
L'ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme 559
Gesù e la fede d'Israele nel Dio unico e Salvatore 590
« Gesù salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente » 664
La venuta gloriosa di Cristo, speranza di Israele 674
Lo Spirito e la Parola di Dio nel tempo delle promesse 702
L'attesa del Messia e del suo Spirito 711ss
La Chiesa e i non cristiani 840
La Confermazione nell'Economia della Salvezza 1286
Davide e la preghiera del re 2579
I Salmi, preghiera dell'Assemblea 2585
Comp. 8; 78; 82; 111
v. Cristo