Summa Teologica - I-II

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Articolo 3 - Se il peccato originale si identifichi con la concupiscenza

In 2 Sent., d. 30, q. 1, a. 3; expos.; d. 31, q. 2, a. 1, ad 3; d. 32, q. 1, a. 1, ad 1, 3, 4; De Malo, q. 3, a. 7; q. 4, a. 2

Pare che il peccato originale non sia la concupiscenza.

Infatti:

1. Come insegna il Damasceno [ De fide orth. 2,4; 4,20 ], tutti i peccati sono contro natura.

La concupiscenza invece è secondo natura, poiché è l'atto del concupiscibile, che è una facoltà naturale.

Quindi il peccato originale non si identifica con la concupiscenza.

2. Col peccato originale nascono in noi « le passioni peccaminose », come afferma l'Apostolo [ Rm 7,5 ].

Ora, oltre alla concupiscenza ci sono molte altre passioni, come si è detto [ q. 23, a. 4 ].

Perciò il peccato originale non va identificato più con la concupiscenza che con le altre passioni.

3. Il peccato originale guasta tutte le facoltà dell'anima, come si è notato [ a. prec., ob. 3 ].

Ma al dire del Filosofo [ Ethic. 10,7 ] la facoltà più alta è l'intelletto.

Quindi il peccato originale è più ignoranza che concupiscenza.

In contrario:

S. Agostino [ Retract. 1,15 ] insegna: « La concupiscenza è il reato del peccato originale ».

Dimostrazione:

Ogni cosa riceve la specie dalla propria forma.

Ma si è detto sopra [ a. prec. ] che il peccato originale desume la sua specie dalla propria causa.

Perciò è necessario desumere la parte formale di questo peccato dalla sua causa.

Ora, le cause degli opposti sono opposte fra di loro.

Quindi per definire la causa del peccato originale si deve osservare la causa della giustizia originale, che è il suo opposto.

Ora, tutto l'ordine della giustizia originale si doveva al fatto che la volontà umana era sottomessa a Dio.

Sottomissione che avveniva principalmente attraverso la volontà, che ha il compito di muovere tutte le altre facoltà verso il fine, come si è detto [ q. 9, a. 1 ].

Per cui la volontà, con il suo allontanamento da Dio, trasmise il disordine a tutte le altre facoltà dell'anima.

Così dunque la privazione della giustizia originale, che assicurava la sottomissione della volontà a Dio, è la parte formale del peccato d'origine, mentre tutto il disordine delle altre facoltà ne è come l'elemento materiale.

Ora, quest'ultimo disordine consiste soprattutto nel fatto che queste facoltà si volgono disordinatamente ai beni transitori: e tale disordine con nome generico può essere detto concupiscenza.

Perciò il peccato originale materialmente è la concupiscenza, formalmente invece è la mancanza della giustizia originale.

Analisi delle obiezioni:

1. L'appetito concupiscibile nell'uomo è per natura sotto il governo della ragione.

Perciò la concupiscenza in tanto è naturale per l'uomo in quanto è secondo l'ordine della ragione.

Quando invece passa tali limiti, è contro natura per l'uomo.

E questa è la concupiscenza del peccato originale.

2. Come si è già spiegato [ q. 25, a. 2 ], tutte le passioni dell'irascibile derivano da quelle del concupiscibile, che sono più importanti.

E tra queste abbiamo notato che la concupiscenza è la più veemente e la più sentita, come si è visto [ q. 25, a. 2, ad 1 ].

Perciò nella concupiscenza sono incluse in qualche modo tutte le altre passioni, che vengono attribuite ad essa data la sua preminenza.

3. In ordine al bene il primo posto spetta all'intelletto e alla ragione, ma in ordine al male la priorità va alla parte inferiore dell'anima, che annebbia e trascina la ragione, come si è visto sopra [ q. 77, aa. 1,2; q. 80, a. 2 ].

Perciò è più giusto affermare che il peccato originale è la concupiscenza piuttosto che l'ignoranza; sebbene anche l'ignoranza sia tra i difetti materiali del peccato originale.

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