Isaia

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Capitolo 28

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

5. Poemi su Israele e su Giuda

Contro Samaria

1 Guai alla corona superba degli ubriachi di Efraim, al fiore caduto, suo splendido ornamento, che domina la fertile valle, o storditi dal vino!
Is 5,11-13+
2 Ecco, inviato dal Signore, un uomo potente e forte, come nembo di grandine, come turbine rovinoso, come nembo di acque torrenziali e impetuose, getta tutto a terra con violenza.
3 Dai piedi verrà calpestata la corona degli abitanti di Efraim.
4 E avverrà al fiore caduto del suo splendido ornamento, che domina la valle fertile, come a un fico primaticcio prima dell'estate: uno lo vede, lo coglie e lo mangia appena lo ha in mano.
5 In quel giorno sarà il Signore degli eserciti una corona di gloria, uno splendido diadema per il resto del suo popolo,
Is 4,3+
6 ispiratore di giustizia per chi siede in tribunale, forza per chi respinge l'assalto alla porta.
Is 11,2-4+

Contro i falsi profeti

7 Anche costoro barcollano per il vino, vanno fuori strada per le bevande inebrianti.
Sacerdoti e profeti barcollano per la bevanda inebriante, affogano nel vino; vanno fuori strada per le bevande inebrianti, s'ingannano mentre hanno visioni, dondolano quando fanno da giudici.
Is 5,11-13+
8 Tutte le tavole sono piene di fetido vomito; non c'è un posto pulito.
9 « A chi vuole insegnare la scienza? A chi vuole spiegare il discorso?
Ai bambini divezzati, appena staccati dal seno?
10 Si: precetto su precetto, precetto su precetto, norma su norma, norma su norma, un po' qui, un po' là ».
11 Con labbra balbettanti e in lingua straniera parlerà a questo popolo
Ger 5,15
1 Cor 14,21
12 colui che aveva detto loro: « Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco.
Ecco il sollievo! ». Ma non vollero udire.
13 E sarà per loro la parola del Signore: « precetto su precetto, precetto per precetto, norma su norma, norma su norma, un po' qui, un po' là », perché camminando cadano all'indietro, si producano fratture, siano presi a fatti prigionieri.

Contro i cattivi consiglieri

14 Perciò ascoltate la parola del Signore, uomini arroganti, signori di questo popolo che sta in Gerusalemme:
15 « Voi dite: Abbiamo concluso un'alleanza con la morte, e con gli inferi abbiamo fatto lega; il flagello del distruttore, quando passerà, non ci raggiungerà; perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio e nella falsità ci siamo nascosti ».
Sap 1,16
Sir 14,12
Ger 5,12
Am 9,10
16 Dice il Signore Dio: « Ecco io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà.
Sal 118,22-23
Mt 21,42
Mt 16,18
Ef 2,20
1 Pt 2,6
Is 7,9a+
17 Io porrò il diritto come misura e la giustizia come una livella.
La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace, le acque travolgeranno il vostro riparo.
Is 1,26+
Is 28,15
18 Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte; la vostra lega con gli inferi non reggerà.
Quando passerà il flagello del distruttore, voi sarete la massa da lui calpestata.
19 Ogni volta che passerà, vi prenderà, poiché passerà ogni mattino, giorno e notte.
E solo il terrore farà capire il discorso ».
20 Troppo corto sarà il letto per distendervisi, troppo stretta la coperta per avvolgervisi.
21 Poiché come sul monte Perasìm si leverà il Signore; come nella valle di Gabaon si adirerà per compiere l'opera, la sua opera singolare, e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto.
2 Sam 5,17-25
22 Ora cessate di agire con arroganza perché non si stringano di più le vostre catene, perché un decreto di rovina io ho udito, da parte del Signore, Dio degli eserciti, riguardo a tutta la terra.

Parabola

23 Porgete l'orecchio e ascoltate la mia voce, fate attenzione e sentite le mie parole.
24 Ara forse tutti i giorni l'aratore, rompe e sarchia la terra?
25 Forse non ne spiana la superficie, non vi semina l'anèto e non vi sparge il cumino?
E non vi pone grano e orzo e spelta lungo i confini?
26 E la sua perizia rispetto alla regola gliela insegna il suo Dio.
27 Certo, l'anèto non si batte con il tribbio, né si fa girare sul cumino il rullo, ma con una bacchetta si batte l'anèto e con la verga il cumino.
28 Il frumento viene forse schiacciato? Certo, non lo si pesta senza fine, ma vi si spinge sopra il rullo e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo.
29 Anche questo proviene dal Signore degli eserciti: egli si mostra mirabile nel consiglio, grande nella sapienza.
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Abbreviazioni
28,1-6 28-33 Oracoli su Israele e Giuda
Gli oracoli di Isaia raccolti nei cc. 28-33 si collocano sullo sfondo degli eventi che si compirono sulla fine dell'VIII sec., quando i regni d'Israele e di Giuda dovettero fronteggiare più volte l'invasione degli eserciti assiri, provenienti dalla Mesopotamia.
Il regno d'Israele fu distrutto e anche il regno di Giuda fu seriamente minacciato.
Oracolo su Samaria, capitale del regno d'Israele
La città di Samaria, raffigurata come una corona ( v. 1 ), cadrà e sarà distrutta per opera di un inviato del Signore, cioè il re d'Assiria: si allude alla distruzione della città avvenuta nel 722.
28,1-13 Oracolo presentato qualche tempo prima della caduta di Samaria ( 721 ).
La città di Samaria, edificata su una collina, è paragonata a una corona di fiori con cui si adornava la testa degli invitati nei banchetti antichi.
Altri profeti ( Os 7,5-7; Am 3,9.15, ecc. ) hanno fatto allusione alla ricchezza e alla corruzione di Samaria.
28,5-6 I vv 5-6 oppongono, alla corona appassita di Samaria, la corona di gloria che lo stesso Jahve sarà per il resto del suo popolo.
Questa menzione del « resto » fa pensare che questo passo è posteriore
( cf. Is 4,3+ ); la somiglianza delle immagini l'avrebbe fatto accostare all'oracolo precedente.
28,7-29 Contro i profeti, i sacerdoti e i capi del regno di Giuda
28,7-22 Gli oracoli dei vv 7-22 sono di poco anteriori alla campagna di Sennàcherib nel 701, in un momento nel quale Ezechia pensava di partecipare a una coalizione antiassira.
Il primo prende in considerazione alcuni partecipanti a banchetti religiosi nel tempio, che considerano come balbettii di bambini le parole di Isaia che non comprendono.
Ma non comprenderanno nemmeno il linguaggio dei soldati assiri che Jahve sta per lanciare contro di essi.
28,10 Sì: precetto su precetto: il testo ebraico di questo versetto sembra un balbettio.
È una frase ironica: se è pronunciata dai nemici di Isaia, essi paragonano la sua predicazione all'esercizio di un bambino che sillaba le parole per impararle ( v. 9 ); se invece la frase è pronunciata da Isaia, va paragonata al balbettio di un ubriaco
( v. 7 ).
precetto su precetto … norma su norma … un pò qui, un pò là: traduzione letterale.
Ma non bisogna cercare d'interpretare queste parole, che sono scelte solo per la loro sonorità.
BJ le presenta in ebraico con la traslitterazione: çav laçav; qav laqav; ze'êr sham, se'êr sham.
28,13 Cf. v 10.
28,15 L'alleanza contro l'Assiria, consigliata dai dirigenti del popolo, è un'alleanza con la morte e l'inferno.
28,16 io pongo una pietra in Sion: forse allusione a un nuovo tempio, segno di un popolo e di una fede rinnovati.
Nel NT l'immagine è riferita a Cristo ( Mt 21,42; 1 Pt 2,6 ).
28,16-17a I vv 16-17a formano un breve oracolo che rompe lo sviluppo.
L'architetto divino della Gerusalemme nuova pone sul diritto e sulla giustizia la pietra di fondazione che porta forse come nome « chi crede non vacillerà », equivalente dei nomi simbolici « città della giustizia, città fedele » di Is 1,26.
Nel NT, l'immagine della pietra di fondazione o pietra angolare sarà applicata al Cristo ( Mt 21,42; Ef 2,20; 1 Pt 2,4-8 ) o a Pietro ( Mt 16,18 ).
28,18 cancellata: con il TM, kuppar; BJ con il Targum ( tupar ) traduce: « rotta ».
28,20 Il profeta deve citare, qui, un proverbio popolare.
28,21 Perasìm … Gàbaon: si allude alle vittorie militari di Davide ( 2 Sam 5,20 )
e di Giosuè ( Gs 10,10-12 ).
28,23-29 La saggezza del coltivatore che pianta le sue sementi e le batte secondo la loro specie è una immagine della saggezza di Dio nella guida del suo popolo.
28,25 grano e orzo: l'ebraico aggiunge niseman, parola sconosciuta, forse il nome di un altro cereale.
28,27 il tribbio: traino munito di ruote taglienti o di selce, che serve a trebbiare il grano.