Tobia

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Capitolo 3

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

1 Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi.
Poi presi a dire questa preghiera di lamento:
Dn 3,27-32
2 « Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere.
Ogni tua via è misericordia e verità.
Tu sei il giudice del mondo.
Sal 119,137
Sal 25,10
3 Ora, Signore, ricordati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri.
Es 34,7
4 Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te.
Tu hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.
Am 8,10
Bar 1,17-18
Dn 9,5-6
Bar 2,4s
Bar 3,8
5 Ora, nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi decreti, camminando davanti a te nella verità.
6 Agisci pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita.
I rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore.
Signore, comanda che sia tolto da questa prova; fa' che io parta verso l'eterno soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto.
Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più insultare! ».
Nm 11,15
1 Re 19,4
Gn 4,3.8
Gb 7,15

III. Sara

7 Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre.
8 Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli.
A lei appunto disse la serva: « Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti.
Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere.
9 Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti?
Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né figlia ».
10 In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi.
Ma tornando a riflettere pensava: « Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli dicano: La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure.
Così farei precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia negli inferi.
Farò meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di morire, in modo da non sentire più insulti nella mia vita ».
Tb 6,15
Gen 37,35
Gen 42,38
Gen 44,29.31
11 In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: « Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli.
Ti benedicano tutte le tue opere per sempre.
Dn 6,11
1 Re 8,44.48
Sal 5,8
Sal 28,2
Sal 134,2
Sal 138,2
12 Ora a te alzo la faccia e gli occhi.
Tb 3,6+
13 Di' che io sia tolta dalla terra, perché non abbia a sentire più insulti.
14 Tu sai, Signore, che sono pura da ogni disonestà con uomo
15 e che non ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella terra dell'esilio.
Io sono l'unica figlia di mio padre.
Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino, né un parente, per il quale io possa serbarmi come sposa.
Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? se tu non vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta più insulti ».
16 In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta davanti alla gloria di Dio
Tb 12,12
17 e fu mandato Raffaele a guarire i due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo.
Di diritto, infatti, spettava a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti.
Proprio allora Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.
Tb 4,12-13
Tb 6,12+
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Abbreviazioni
3,2-6 Tu sei giusto, Signore: questa preghiera di lamento ( v. 1 ) è una delle confessioni di peccato collettivo tipiche del post-esilio ( vedi Esd 9,6-15; Ne 9,5-37; Bar 1,15-3,8; Dn 3,26-45 ).
3,5 e dei miei padri: con B, vet. lat. e sir.
3,7-15 Angustia e preghiera di Sara
3,7 Ecbàtana: capitale della Media, conquistata nel 550 da Ciro e divenuta quindi residenza estiva dei re di Persia.
Menzionata ancora in Tb 5,6; Tb 6,10; Tb 7,1; Tb 14,12.13,
è ricordata pure in Gdt 1,1.2.14 e 2 Mac 9,3.
3,8 Asmodeo: nome non ricorrente altrove nell'AT ( in ebraico, significa "distruttore" ); è un demonio che rappresenta l'opposto dell'angelo Raffaele.
Il nome di Asmodeo ha il probabile significato di « colui che fa perire »
( cf. l'angelo distruttore di 2 Sam 24,16; Sap 18,25; Ap 9,11 ).
Si parla di lui nel Testamento di Salomone ( dove è, come qui, il nemico dell'unione coniugale ) e nel giudaismo post-biblico.
Lo si è collegato con Aeshma, uno dei demoni del parsismo;
- neppure di uno hai potuto godere: con A, vet. lat. e sin;
S specifica: « di nessuno tu porti il nome ».
Sara è afflitta da un maleficio che comporta la morte dei suoi fidanzati.
3,10 con angoscia negli inferi: una delle espressioni ricorrenti nella storia di Giuseppe.
3,11 Benedetto sei tu: la frequenza di simili preghiere di benedizione è una caratteristica del libro di Tobia ( Tb 3,11; Tb 4,19; Tb 8,5.15; Tb 10,14;
Tb 11,14.15.16; Tb 12,6.17.18.20.22; Tb 13,2.7; Tb 14,2.8.15 ).
3,15 che io non senta più insulti!: con B, vet. lat. e sir.;
S ha: « guarda il mio oltraggio! ».
- La fine della preghiera, nella volg., è notevolmente diversa:
« 18 Se ho acconsentito a prendere marito, non è stato per la passione, ma nel tuo timore.
19 Allora, o io non ero degna di loro oppure, forse, essi non erano degni di me, perché forse tu mi hai riservata per un altro sposo.
20 Il tuo disegno infatti non è in potere dell'uomo,
21 ma chiunque ti teme sa che, se la sua vita è stata messa alla prova, riceverà anche la corona; se è passata attraverso la tribolazione, otterrà liberazione; se ha sperimentato la correzione, potrà conoscere la tua misericordia.
22 Perché tu certo non sei contento che noi andiamo perduti, ma, dopo la burrasca, fai venire il sereno, e dopo lacrime di pianto tu diffondi la gioia.
23 Il tuo nome, o Dio d'Israele, sia benedetto per sempre ».
3,16-17 Doppio esaudimento
3,17 Raffaele: in ebraico significa "Dio cura/guarisce".
Ll'angelo protettore inviato a Tobia e a Sara è stato prima alla presenza di Dio
( Tb 12,12.15 ), come intercessore delle loro preghiere ( cf. Tb 5,4+ ).