La dimensione contemplativa della vita religiosa

Indice

B) Cura rinnovata della vita nello Spirito Santo

8. - La Parola di Dio

L'ascolto e la meditazione della Parola di Dio sono il quotidiano incontro con « la sovreminente scienza di Gesù Cristo » ( P.C. 6; E.S. II,16,§ 1 ).

Il Concilio « esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere questa sublime scienza » ( D.V. 25 ).

Ma tale impegno, personale e comunitario, per nutrire più abbondantemente la vita spirituale con un maggior tempo dedicato all'orazione mentale ( cfr. E.S. II, 21 ), acquisterà efficacia e attualità, anche apostolica, se la Parola verrà accolta oltre che nella sua ricchezza obiettiva anche dentro la concretezza della storia che viviamo e alla luce del magistero della Chiesa.

9. - La centralità dell'Eucaristia

La celebrazione dell'Eucaristia e l'intensa partecipazione ad essa, quale « fonte e apice di tutta la vita cristiana » ( L.G. 11 ), formano il centro insostituibile e animatore della dimensione contemplativa di ogni comunità religiosa ( cfr. P.C. 6; E.T. 47-48 ).

I religiosi sacerdoti daranno, perciò, posto preminente alla celebrazione quotidiana del Sacrificio Eucaristico.

Ogni religioso e religiosa vi prenderà parte attiva ( cfr. S.C. 48 ) tutti i giorni, tenuto conto delle situazioni concrete in cui vivono e operano le loro comunità.

« Si raccomanda molto quella partecipazione più perfetta, per la quale i fedeli, dopo la Comunione del Sacerdote, ricevono il Corpo del Signore dal medesimo Sacrificio » ( S.C. 55; cfr. E.T. 47; Sinodo dei Vescovi 1971 ).

"L'impegno di prendere parte quotidianamente ( al Sacrificio eucaristico ) aiuterà i religiosi a rinnovare ogni giorno l'offerta di se stessi al Signore.

Riunite nel nome del Signore, le comunità religiose hanno come loro centro naturale l'Eucaristia.

È normale, perciò, che esse siano visibilmente raccolte attorno ad un oratorio, nel quale la presenza del Santissimo Sacramento esprime e realizza ciò che deve essere la missione principale di ogni Famiglia religiosa » ( cfr. E.T. 48 ) ( Messaggio del Papa alla Plenaria, n. 2 ).

10. - Celebrazione rinnovata del Sacramento della Penitenza

Il Sacramento della Penitenza, che « restaura e rinvigorisce il dono fondamentale della metànoia ricevuto nel Battesimo » ( Cost. Poenitemini ) riveste una funzione particolarmente intensa nella crescita della vita spirituale.

Non c'è dimensione contemplativa senza coscienza personale e comunitaria di conversione.

Con il decreto dell'8 dicembre 1970, questa Sacra Congregazione lo richiamava attirando l'attenzione dei religiosi e, in particolare, dei superiori, sulle modalità necessarie per un'adeguata valorizzazione di questo Sacramento ( cfr. AAS 63/1971/318-319 ).

I Padri della Plenaria richiamano nuovamente:

- una conveniente, regolare frequenza personale;

- la dimensione ecclesiale e fraterna che la celebrazione di questo sacramento mette maggiormente in rilievo quando viene attuata con rito comunitario ( cfr. L.G. 11; Cost. Poenitemini, I, 1.c ), rimanendo tuttavia la Confessione un atto sempre personale.

Tornerà a vantaggio di tutti i religiosi e religiose, per una più profonda comprensione e valorizzazione del « mistero e culto della SS. Eucaristia », conoscere e meditare la Lettera inviata da Giovanni Paolo II a tutti Vescovi della Chiesa, per il Giovedi Santo 1980.

Come pure, specialmente sotto il profilo formativo, sarà necessario tenere in seria considerazione l'Istruzione sulla formazione liturgica nei seminari, emanata dalla Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica il 3 giugno 1979, e la Lettera circolare del medesimo Sacro Dicastero, in data 6 gennaio 1980, « su alcuni aspetti della formazione spirituale nei seminari ».

Cfr. anche l'Istruzione della Sacra Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino, "Inaestimabile donum", su alcune norme circa il culto del Mistero Eucaristico ( 3 aprile 1980 ).

11. - La direzione spirituale

Anche la direzione spirituale, in senso stretto, merita di ritrovare il suo giusto ruolo nel processo di sviluppo spirituale e contemplativo delle persone.

Essa non potrà, infatti, essere sostituita da ritrovati psicopedagogici.

Perciò quella « direzione di coscienza », per la quale P.C. 14 domanda « la dovuta libertà », dovrà essere favorita con la disponibilità di persone competenti e qualificate.

Tale disponibilità sarà offerta anzitutto dai sacerdoti i quali, per la loro missione pastorale specifica, ne promuoveranno la stima e la fruttuosa partecipazione.

Ma anche gli altri superiori e formatori, dedicandosi alla cura delle singole persone loro affidate, contribuiranno, sia pure in altro modo, a guidarle nel discernimento e nella fedeltà alla loro vocazione e missione.

12. - Liturgia delle Ore

« L'Ufficio divino, in quanto preghiera pubblica della Chiesa, è fonte di pietà e nutrimento della preghiera personale » ( S.C. 90 ).

Esso « è ordinato a santificare tutto il corso della giornata » ( S.C. 84 ).

L'accoglienza con la quale le comunità religiose hanno già risposto alla esortazione della Chiesa perché anche i fedeli d'ogni stato si unissero nella celebrazione della Lode divina, mostra quanto abbiano compreso l'importanza di partecipare, così, più intimamente alla vita della Chiesa ( E.S. II, 20 ).

Dalla cura e dalla fedeltà che tutti i religiosi vi dedicheranno, anche la dimensione contemplativa della loro vita troverà costanti motivi di ispirazione e di alimento.

A questo scopo potrebbe essere maggiormente valorizzata la ricchezza spirituale contenuta nell'Ufficio delle Letture.

13. - La Vergine Maria

La esemplarità della Vergine Maria per ogni vita consacrata e la partecipazione alla missione apostolica della Chiesa ( E.T. 56; L.G. 65 ) acquista particolare luce quando si presenta negli atteggiamenti spirituali che l'hanno caratterizzata:

- Maria, la Vergine in ascolto;

Maria, la Vergine in preghiera - ( Marialis cultus, 17-18 ) si offre "quale eccellentissimo modello della Chiesa in ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo ( L.G. 63 ), cioè di quella disposizione interiore con cui la Chiesa, sposa amatissima, è strettamente associata al suo Signore, lo invoca e, per mezzo di lui, rende il culto all'Eterno Padre » ( Marialis Cultus, 16 ).

Ella, in piedi, intrepida davanti alla Croce del Signore, insegna la contemplazione della Passione.

Ravvivando il culto verso di Lei, secondo l'insegnamento e la tradizione della Chiesa ( L.G. 66-67; Marialis Cultus 2· e 3· parte ), i religiosi e le religiose trovano il cammino sicuro che illumina e corrobora la dimensione contemplativa di tutta la loro vita.

« La vita contemplativa dei religiosi sarebbe incompleta se non si orientasse verso un amore filiale nei confronti di Colei che è la Madre della Chiesa e delle anime consacrate.

Tale amore per la Vergine si manifesterà con la celebrazione delle sue feste, e in particolare con le preghiere quotidiane in suo onore, soprattutto con il Rosario.

È una tradizione secolare per i religiosi quella della recita giornaliera del Rosario e non è perciò inutile ricordare l'opportunità, la fragranza, l'efficacia di una tale preghiera, che propone alla nostra meditazione i misteri della vita del Signore". ( Messaggio del Papa alla Plenaria, n. 2 ).

14. - Indispensabilità dell'ascesi personale e comunitaria

Un'ascesi generosa è costantemente richiesta per la quotidiana « conversione al Vangelo » ( cfr. Cost. Poenitemini, II-III, 1.c; Mc 1,15 ).

Essa appare dunque indispensabile anche per la dimensione contemplativa di ogni vita religiosa.

Per questo le comunità religiose devono presentarsi nella Chiesa quali comunità oranti e, insieme, penitenti ( cfr. E.S. II, 22 ), ricordando l'orientamento conciliare che la penitenza « non sia soltanto interna e individuale, ma anche esterna e sociale » ( S.C. 110 ).

In tal modo i religiosi renderanno pure testimonianza del rapporto misterioso tra la rinuncia e la gioia, tra il sacrificio e la dilatazione del cuore, tra la disciplina e la libertà spirituale ( E.T. 29 ).

In particolare, la crescita nella dimensione contemplativa non può certo conciliarsi, ad es.

con l'uso indiscriminato e talora imprudente dei mass-media;

con un attivismo esagerato ed estroverso;

con un clima di dissipazione che contraddice le attese più profonde di ogni vita consacrata:

« la ricerca dell'intimità con Dio comporta il bisogno, veramente vitale, di un silenzio di tutto l'essere, sia per coloro che devono trovare Dio anche in mezzo al frastuono, sia per i contemplativi » ( E.T. 46 ).

« Per giungere a tanto, hanno bisogno del silenzio di tutto il loro essere, e questo richiede zone di silenzio effettivo e una disciplina personale, per favorire il contatto con Dio » ( Messaggio del Papa alla Plenaria, n. 2 ).

Tutti questi mezzi troveranno applicazione più adeguata e feconda se saranno accompagnati

dall'esercizio personale e comunitario del discernimento evangelico;

da una periodica e seria revisione delle attività;

dall'addestramento ininterrotto di una sempre più profonda lettura dello spessore sacramentale della realtà quotidiana ( eventi, persone, cose ),

con esplicita finalità di non lasciar mai decadere l'attività del religioso e della religiosa dal suo livello ecclesiale ad una semplice prassi orizzontale e temporalista.

Indice