Teologia della liberazione

V. La voce del Magistero

1. A più riprese, per rispondere alla sfida lanciata alla nostra epoca dall'oppressione e dalla fame, il Magistero della Chiesa, desideroso di promuovere il risveglio delle coscienze cristiane al senso della giustizia, della responsabilità sociale e della solidarietà verso i poveri e gli oppressi, ha richiamato l'attualità e l'urgenza della dottrina e degli imperativi contenuti nella Rivelazione.

2. Limitiamoci qui a ricordare solo alcuni di questi interventi: gli atti pontifici più recenti, quali la Mater et Magistra e la Pacem in terris, la Populorum progressio e la Evangelii nuntiandi.

Ricordiamo inoltre la lettera al Cardinal Roy, Octogesima adveniens.

3. Il Concilio Vaticano II, a sua volta, ha affrontato le questioni della giustizia e della libertà nella costituzione pastorale Gaudium et spes.

4. Il Santo Padre ha insistito più volte su questi temi, soprattutto nelle encicliche Redemptor hominis, Dives in misericordia e Laborem exercens.

I numerosi interventi nei quali è richiamata la dottrina dei diritti dell'uomo toccano direttamente i problemi della liberazione della persona umana in riferimento ai diversi tipi di oppressione di cui essa è vittima.

A questo proposito si deve menzionare specialmente il Discorso pronunciato davanti alla 36ª Assemblea generale dell'ONU, il 2 ottobre 1979.14

Il 28 gennaio dello stesso anno, Giovanni Paolo II, aprendo la 3ª Conferenza del CELAM a Puebla, aveva ricordato che la verità completa sull'uomo è la base della vera liberazione.15

Questo testo costituisce un documento di riferimento esplicito per la teologia della liberazione.

5. Per due volte, nel 1971 e nel 1974, il Sinodo dei Vescovi ha affrontato dei temi che toccano direttamente la concezione cristiana della liberazione: quello della giustizia nel mondo e quello del rapporto tra la liberazione dalle oppressioni e la liberazione integrale o la salvezza dell'uomo.

I lavori dei Sinodi del 1971 e dei 1974 hanno consentito a Paolo VI di precisare nell'esortazione apostolica Evangelii nuntiandi i legami tra l'evangelizzazione e la liberazione o promozione umana.16

6. La preoccupazione della Chiesa per la liberazione e la promozione umana si è espressa inoltre nella costituzione della Commissione Pontificia Iustitia et Pax.

7. Anche numerosi episcopati, in accordo con la Santa Sede, hanno richiamato l'urgenza e le vie verso un'autentica liberazione umana.

In questo contesto, è opportuno fare una menzione speciale dei documenti delle Conferenze generali dell'episcopato latino-americano a Medellin nel 1968 e a Puebla nel 1979.

Paolo VI era presente all'apertura di Medellin, Giovanni Paolo II a quella di Puebla.

Sia l'uno che l'altro vi hanno affrontato il tema della conversione e della liberazione.

8. Sulla linea di Paolo VI, che insisteva sulla specificità del messaggio evangelico,17 specificità che deriva dalla sua origine divina, Giovanni Paolo II, nel discorso a Puebla ha ricordato quali sono i tre pilastri sui quali deve poggiare ogni autentica teologia della liberazione: verità su Gesù Cristo, verità sulla Chiesa, verità sull'uomo.18


14 Cf. 36ª Assemblea generale dell'ONU, il 2 ottobre 1979
15 Cf. 3ª Conferenza del CELAM a Puebla 28 gennaio 1979
16 Cf. Evangelii nuntiandi, nn. 25-33;
Istruzione su alcuni aspetti della « teologia della liberazione »
17 Cf. Evangelii nuntiandi, n. 32
18 Cf. Giovanni Paolo II, nel discorso a Puebla
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