Geremia

Libro di Geremia

Libro profetico della Bibbia.

In esso sono confluiti testi di genere diverso ( oracoli, discorsi, racconti biografici o autobiografici ) che hanno relazione con la figura del profeta omonimo.

Una prima raccolta di profezie di Geremia fu letta dal suo discepolo Baruc nel Tempio di Gerusalemme e distrutta dal re Ioiakim nel 605-604 a.C. ( Ger 36 ).

Il testo fu ripetutamente rielaborato e arricchito di nuove profezie prima di giungere alla redazione finale che resta difficile situare nel tempo.

Il testo greco dei Settanta, accolto nel canone cattolico ortodosso, presenta notevoli divergenze da quello ebraico e sembra provenire da una più antica edizione dell'opera.

Dopo il prologo ( Ger 1 ) il libro presenta oracoli contro Giuda e Gerusalemme ( Ger 2-25 ); biografia del profeta ( Ger 26-29; Ger 36-45 ); serie di oracoli nei quali emerge il tema della salvezza ( Ger 30-35 ); eventi legati alla caduta di Gerusalemme ( Ger 37-45 ); oracoli contro le nazioni ( Ger 46-51 ); conclusione sul crollo di Gerusalemme per mano dei babilonesi ( Ger 52 ).

In questo libro la profezia è data non solo dalle parole del profeta, ma anche dalle sue vicende personali.

Geremia nasce ad Anatot, un villaggio a nord di Gerusalemme.

Gli vengono attribuiti alcuni oracoli proferiti al tempo di re Giosia ( m. 609 a.C. ); sotto il regno di Ioiakim ( 608-597 a.C. ) la sua voce si leva a rimproverare severamente i sacerdoti e i funzionari del re, che trascinano il popolo all'idolatria e alimentano una falsa confidenza nel Tempio.

Geremia denuncia l'ipocrisia religiosa, il formalismo, la separazione tra fede e prassi, tra culto e vita; sono questi gli atteggiamenti che riducono il Tempio a "spelonca di ladri" ( Ger 7,11; ripresa da Gesù: Mt 21,13 ) e che condurranno alla sua distruzione ( Ger 7 ).

La predicazione del profeta desta le ire dei potenti; solo la protezione di una famiglia influente a corte riuscì a salvarlo dalla condanna a morte ( Ger 26 ).

Nel 605 a.C. Geremia invia a Gerusalemme il discepolo Baruc a leggere nel Tempio le sue profezie; nell'avanzata trionfale del re di Babilonia Nabucodonosor, il profeta vede profilarsi all'orizzonte il castigo di Dio pronto ad abbattersi sul popolo di Israele, che non ha accolto l'appello alla conversione, e invita a sottomettersi agli eventi e a leggere in essi un ulteriore invito a ritornare al Signore.

Quando nel 587 a.C. Gerusalemme viene distrutta e parte della sua popolazione deportata, Geremia rimane in Giudea, dove appoggia il nuovo governatore Godolia; dopo l'assassinio di quest'ultimo, viene trascinato in Egitto da fanatici filoegiziani e qui per un tempo imprecisato continua la sua missione profetica.

Secondo tradizioni tardive tu ucciso dai suoi connazionali.

Alcuni passi del libro, noti sotto il nome di "confessioni" ( Ger 11,18-12,6; Ger 15,10-21; Ger 17,14-18; Ger 18,18-23; Ger 20,7-18 ), lasciano trasparire l'esperienza interiore di Geremia, la sua drammatica solitudine di profeta inascoltato, la sua lotta con Dio nella ricerca di un senso al soffrire suo e del suo popolo, l'abbandono al Signore, che l'ha sedotto e gli ha posto nel cuore il fuoco della parola.

La tradizione cristiana ha visto nel profeta rifiutato e perseguitato una relazione con Gesù Cristo e nel suo annuncio di una nuova alleanza, nella quale la Torà di Dio non sarà più scritta su tavole di pietra, ma nel cuore stesso dell'uomo ( Ger 31,33 ), una profezia degli sviluppi dell'alleanza realizzati in Cristo Gesù.

Confessioni di ... Ger 15,10
Intercessione di ... 2 Mac 15,14
... e la tradizione giudaica 2 Mac 2,1

Summa Teologica

Santificato nel seno materno III, q. 27, a. 6