Encicliche

Da kyklos, "ruota", poi "cerchio" e quindi "che va in giro", "generale", "universale", è una lettera che il Papa rivolge a tutta la cristianità, per richiamare problemi specifici ed impartire su di essi direttive.

Possono essere indirizzate ai vescovi di tutto il mondo o di una regione, oppure ai fedeli: sono generalmente scritte in latino: lo sono in lingue moderne solo quando evidenziano temi particolarmente centrati, come accadde per il nazismo, la cui condanna fu redatta in tedesco.

Di norma non implicano l'infallibilità, anche se comportano l'assenso con un forte grado di obbligatorietà.

Il termine enciclica ( dal greco enkyklios: lettera circolare ) anticamente indicava una forma di comunicazione usata da principi e magistrati per far conoscere leggi e decreti, o semplici disposizioni dell'autorità politica; dal sec. VII il termine è passato a indicare quasi esclusivamente lettere circolari contenenti insegnamenti o disposizioni dei papi.

L'espressione "lettera enciclica" fu codificata da papa Benedetto XIV nel 1740.

L'enciclica nel magistero ecclesiastico

Le encicliche sono sempre indirizzate ai vescovi in comunione con la sede apostolica, e per loro tramite, alle singole Chiese: a volte si tratta di lettere specificamente indirizzate a una Chiesa particolare, mentre più frequentemente si rivolgono alla totalità delle Chiese, e quindi alla Chiesa universale.

Sono scritte usualmente in latino, anche se esistono casi di encicliche direttamente pubblicate in lingua volgare ( per esempio l'Au milieu des sollicitudes, di Leone XIII del 1892, dedicata alla condizione della Chiesa francese; oppure la Mit brennender Sorge di Pio XI contro le prevaricazioni del paganesimo nazista, del 1937 ).

Il loro titolo è convenzionalmente definito con le prime parole del testo stesso.

La forma dell'enciclica è divenuta il più consueto mezzo di diffusione del magistero ordinario dei papi, soprattutto a partire dalla metà del sec. XIX.

Nella ridefinizione dei gradi di autorevolezza dell'insegnamento magisteriale papale, effettuata a partire dal concilio Vaticano I, l'enciclica occupa un livello significativo per importanza e universalità, anche se non le è attribuita la solennità e l'infallibilità delle definizioni dogmatiehe ex cathedra.

Si possono distinguere le encicliche dottrinali, volte a ribadire punti specifici o generali dell'insegnamento dottrinale, condannando a volte i relativi errori; e le encicliche sociali, inaugurate dalla Rerum novarum di Leone XIII ( 1891 ).

v. Centesimus annus; Christifideles laici; Ecclesiam suam; Humanae vitae; Humani generis; Laborem exercens; Mater et magistra; Mit brennender Sorge; Octogesima adveniens; Pacem in terris; Pascendi dominici gregis; Populorum progressio; Quadragesime anno; Quanta cura; Redemptor hominis; Rerum novarum; Sollicitudo rei socialis; Veritatis splender.

Lett. « ( lettera ) circolare ».

Il termine venne riservato, a partire dal VII secolo, ai documenti papali, e dal secolo XVIII ne divenne termine tecnico.

Un'enciclica prende il nome dalle sue prime parole ( ad es. la « Pacem in terris » di Giovanni XXIII ).

Essa non è la proclamazione di un dogma di fede, ma è una dichiarazione del Magistero ordinario del Papa, e quindi va letta anch'essa nel contesto linguistico, storico e culturale del suo tempo.