Papa

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Dal greco pàppas / pdpas ( "padre" ), termine infantile, con raddoppiamento di sillaba, a sapore vezzeggiativo ( pa-dre ).

Durante i secoli III-IV era dato a tutti i vescovi in segno di affettuosa venerazione, ma soprattutto a quelli di Alessandria e di Roma.

Con il VI secolo, salvo eccezioni sempre più rare, divenne titolo distintivo del vescovo di Roma: nel secolo XI è testimoniato come ormai universalmente affermato già da lunga data.

Dal greco « papas », nel senso di « padre ».

Erano così chiamati in antico tutti i vescovi ( e nell'Oriente cristiano anche oggi tutti i sacerdoti e religiosi importanti e qualche Patriarca ).

Dal secolo IX, il titolo onorifico di « papa » venne riservato strettamente, nella Chiesa occidentale, al solo Vescovo di Roma, in qualità di Sommo Pontefice.

Titolo attribuito al vescovo di Roma, per indicarne il ruolo di successore di Pietro e pastore della Chiesa universale.

Le origini del primato del vescovo di Roma

Il termine greco pappas ( babbo ), da cui deriva il latino papa, o tipico del linguaggio familiare e veniva usato dalle prime comunità cristiane per designare il proprio vescovo, a sottolineare il nesso filiale che legava il fedele al suo "pastore".

Secondo un'accezione che appare in papa Liberio ( 352-366 ) e che fu via via adottata in Occidente, l'appellativo andò applicandosi, in maniera progressivamente esclusiva, al vescovo di Roma.

Ciò rispondeva a una preminenza ministeriale già in precedenza riconosciuta.

Durante il II sec. Ireneo di Lione, nella sua critica all'eresia gnostica, aveva sottolineato il primato della dottrina costantemente insegnata nelle Chiese di origine apostolica da parte dei vescovi che le avevano via via presiedute.

In particolare, aveva ricordato la singolarità della successione episcopale della Chiesa di Roma, "grande, antica, conosciuta universalmente, fondata dai due gloriosi apostoli Pietro e Paolo"; perciò, a suo avviso, i fedeli di altre comunità dovevano porsi in consonanza con tale importante centro cristiano.

Di fatto, la Chiesa di Roma, capitale dell'impero, possedeva un'indubbia forza di irradiazione, pure verso gran parte dell'Oriente, dal momento che vi si parlava abitualmente la lingua greca.

Inoltre si distingueva per la munifica generosità nell'aiuto economico ai fratelli, anche lontani.

D'altro canto i vescovi della Chiesa romana avevano da tempo mostrato di possedere una sostenuta consapevolezza del proprio ruolo, se già verso la fine del I sec. papa Clemente non aveva esitato a rivolgersi con accento autorevole alla comunità di Corinto per dirimervi alcune controversie.

Simile atteggiamento, basato sulla percezione di un "deposito" di fede da salvaguardare per l'intera cristianità, dettò modi e tempi di intervento non solo nelle dispute dottrinali, ma anche in altri settori, come in quello liturgico e nelle conseguenti interpretazioni teologiche sulla passione del Signore, a proposito della data della Pasqua, e in campo dogmatico circa la validità del battesimo amministrato dagli eretici.

L'autorevolezza di siffatte risoluzioni trovava un riferimento nel passo di Matteo 16,18-19: "E io ti dico: 'Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.

A tè darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai su questa terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli'. "

Questo e altri brani sulla preminenza di Pietro ( v. ) all'interno del gruppo apostolico hanno conosciuto esegesi diverse, e la presenza di un episcopato "monarchico" a Roma sin dagli esordi della comunità cristiana solleva inevitabili problemi critici.

Tuttavia, occorre rilevare come non solo Pietro nel corso del II sec. venisse considerato quale primo vescovo nella capitale dell'impero, ma anche come alcune prerogative attribuitegli dalla tradizione evangelica si perpetuassero in coloro che erano ritenuti suoi successori.

Sant'Ambrogio non ha esitato a scrivere; "Dove è Pietro lì è la Chiesa" ( Commento ai Salmi, 40,30 ).

La stessa Chiesa greca continuò a riconoscere al vescovo romano un grado più elevato nella dignità rispetto ai titolari di altre pur prestigiose sedi apostoliche, taluni compiti propri ed esclusivi, ancorché non configurabili giuridicamente, e spesso un'istanza superiore di giudizio nelle questioni controverse.

Dopo la svolta costantiniana, l'ascendente del papa romano crebbe in misura considerevole, e s'allargarono il raggio e l'incidenza della sua azione, specie grazie al rapporto più stretto con l'imperatore.

Le sempre più folte comunità cristiane si andavano organizzando come una federazione di Chiese episcopali, e quella di Roma si imponeva come garante dell'unità e della stessa fede comune, assumendo più decisamente una funzione di guida.

La piena affermazione della sovranità papale.

Leone I Magno ( 440-461 ) asserì che il papa non deteneva solamente il primato, ma anche la "sovranità" sui vescovi, i poteri dei quali venivano inglobati nella sua carica, in quanto egli era vicario di Pietro.

Qualche decennio più tardi papa Gelasio I ( 492-496 ) insistette sulla totale indipendenza della Chiesa nei confronti dell'impero, subordinato anzi nelle materie spirituali, e sulla sottomissione dei fedeli al "prelato della sede romana, che la suprema divinità ha voluto porre alla testa di tutti i sacerdoti".

Durante la drammatica dissoluzione dell'impero romano in Occidente i papi rappresentarono un'autorità morale, spesso influente sul terreno politico, che riuscì ad attenuare gli attriti tra i diversi popoli e a favorire il processo della loro fusione.

L'evangelizzazione degli anglosassoni e dei germani, promossa e guidata dai vescovi di Roma, accentuò simili tratti, staccando inoltre il papa e l'Occidente dall'impero di Bisanzio.

L'ingresso del papato nell'orbita del dominio dei franchi, che comportò l'acquisizione di cospicui possedimenti territoriali alla Chiesa romana, e divergenze sul piano degli orizzonti spirituali e delle formulazioni dogmatiche ( controversia del Filioque, v.; crisi dell'iconoclastia, v. ) determinarono un crescente antagonismo con le Chiese d'Oriente, a loro volta coordinate con il potere imperiale bizantino.

Lo scisma del 1054, che separò la Chiesa d'Occidente, sotto l'obbedienza del papa, dalle Chiese dell'ortodossia orientale, non costituì che l'emergenza clamorosa di un conflitto latente, sul problema dei limiti da porre all'autorità papale e sugli spazi di autonomia da garantire alle singole Chiese.

All'interno della cristianità latina, la decomposizione del potere dei carolingi e il sorgere del regime feudale ( con la crescente partecipazione dei prelati al dominio politico locale e l'ingerenza dei nobili nella struttura ecclesiastica ), causarono il coinvolgimento del vescovo di Roma nella rete degli interessi pubblici.

Da parte dei poteri civili venne esercitato un pressante controllo sull'elezione del papa, allora affidata al clero romano.

Furono spesso scelti pontefici secondo criteri che privilegiavano non tanto doti spirituali e pastorali, bensì la fedeltà a potenti famiglie e l'abilità nel condurre affari mondani.

La reazione più efficace contro simile stato di cose si ebbe con la riforma guidata soprattutto da Gregorio VII ( v. ), che mirò a recidere i legami con principi e imperatori ( v. lotta per le investiture ).

In forza di un precedente decreto di Nicola I del 1059, l'elezione pontificia venne affidata ai cardinali vescovi, a cui seguiva l'acclamazione, ridotta a elemento formale, del clero e del popolo romano.

La figura del vescovo di Roma acquisì nuovo risalto nell'intera cristianità: il Dictatus papale di Gregario VII enunciava perentoriamente che "solo il pontefice romano è universale".

Al papa venivano riconosciuti infatti i ruoli di legislatore per tutta la Chiesa ( sintomatica la pubblicazione del Corpus iuris canonici sotto Gregorio IX ), di custode autoritario della retta professione della fede con o senza la collaborazione dei concili, di vigoroso coordinatore delle iniziative culturali nelle Università, dei cui statuti era ritenuto garante.

Il vertice di simile ascesa venne raggiunto con Innocenzo III ( v. ), sotto cui venne introdotto l'appellativo di "vicario di Cristo" per il papa.

Il principio della "monarchia papale" trovò una teorizzazione drastica nella bolla Unam sanctam ( 1302 ) di Bonifacio VIII, che affermava la supremazia della Chiesa romana su tutta l'umanità ( humana creatura ).

Dalla crisi del '300 alla Riforma protestante

Proprio sormontato questo culmine, apparvero però evidenti i segni di un declino nella considerazione del papato, compresso dai conflitti tra le nazionalità.

Ne fu palese manifestazione il trasferimento della residenza pontificia ad Avignone dal 1309 al 1377, un periodo definito metaforicamente "della cattività babilonese della Chiesa".

Sia l'intrico delle lotte tra re e principi in cui fu coinvolta la corte pontificia, sia l'eccessivo fiscalismo che quest'ultima adottò per supplire alla perdita delle entrate italiane, offuscarono l'aspetto religioso del "vicario di Cristo".

Ne il rientro a Roma evitò una lunga crisi, vistosamente denunciata dalla compresenza di due, talvolta tre papi, usciti da conclavi in cui gli elettori agivano secondo contrapposte logiche di appartenenza a Stati e principati politici.

Nel 1414-18 il concilio di Costanza ( v. ) sembrò far prevalere la dottrina della superiore autorità del concilio ecumenico, rappresentativo dell'intera Chiesa, rispetto al vescovo di Roma.

Si addivenne, componendo le fratture della cristianità latina, all'elezione di un unico pontefice.

Di fronte alle successive divisioni e alle debolezze teoriche e pratiche dei fautori del conciliarismo ( v. ), la posizione del papato andò progressivamente consolidandosi, ma o giocoforza notare che di fatto, nella misura in cui conseguiva più ampia autonomia politica, essa assumeva in parte le concrete fattezze di un principato italiano.

Ciò ne soffocava il respiro universalistico e ne ottundeva le aspirazioni autenticamente religiose.

La crisi dell'autorità ecumenica del papa precipitò nel sec. XVI con la Riforma di Lutero: i protestanti negarono sia sul piano pratico, sia sul piano teologico l'autorità del vescovo di Roma sulla Chiesa universale.

Il papato in un cristianesimo diviso

La Riforma cattolica e il concilio di Trento portarono lentamente il papato ad abbandonare le preoccupazioni di dominio territoriale e familiare, per promuovere su nuove basi un'opera di catechesi e di riordino disciplinare per i "cattolici", centralizzandone la direzione nei dicasteri della Curia Romana, appositamente creati per presiedere ai vari settori della vita religiosa.

Energico slancio i papi diedero all'evangelizzazione dei popoli non europei, specie attraverso la Congregazione di Propaganda fide, istituita nel 1622.

Se la nascita dello Stato italiano privò il pontefice del suo Stato e ridusse la sua sovranità temporale alla Città del Vaticano, per contraccolpo accrebbe la statura spirituale del papa, maggiormente svincolata dagli affari mondani e modellata secondo uno stile evangelico.

Su questo sfondo vanno intesi sia la diffusa venerazione verso il "vicario di Cristo in terra", sia gli enunciati del concilio Vaticano I sul suo primato di giurisdizione e sull'infallibilità ( v. ) personale del suo magistero in alcune circostanze.

Il successivo concilio Vaticano II, ribadendo tali enunciati, ha inserito tuttavia la figura e la funzione del successore di Pietro in un'ecclesiologia di comunione.

Il vescovo di Roma, che impersona l'unità del collegio episcopale, "è il perpetuo e visibile principio e il fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli" ( Lumen gentium, 23 ) Giovanni Paolo II, con l'enciclica Ut unum sint ( 1995 ) ha sollecitato tutti i cristiani a un dialogo fraterno e paziente per "trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra a una situazione nuova".

Sul versante della civiltà mondiale, il papato, in particolare dal tramonto dell'800, ha riscosso un'udienza, e in genere un apprezzamento, sempre più localizzati sull'asse della forza spirituale, non avulsa tuttavia da sensibili ripercussioni sui problemi della pace e della giustizia.

v. Cattolicesimo; Chiesa; Pietro; Vescovo

I Papi

L'elenco che segue è desunto dall' "Annuario Pontificio".

Non viene offerto un ordine numerico alla sequenza, perché imporrebbe scelte arbitrarie, soprattutto a motivo di incertezze circa il ruolo di papi/antipapi e circa i pontificati brevissimi, senza cerimonia di intronizzazione.

Due o tre date di giorno e mese all'inizio del pontificato indicano l'elezione, l'ordinazione e la coronazione.

Per i problemi critici, concernenti figure e datazioni, si rimanda a I.N.D. Kelly, Thè Oxford Dictionary of Popes, New York 1986.

S. Pietro di Bethsaida in Galilea; risiedette prima in Antiochia, quindi, a quanto riferisce il Cronografo dell'anno 354, per anni 25 in Roma, dove incontrò il martirio nell'anno 64 o 67 dell'era volgare

S. Lino, della Tuscia, 67 - 76

S. Anacleto o Cleto, romano, 76 - 88

S. Clemente, romano, 88 - 97

S. Evaristo, greco, 97 - 105

S. Alessandro I, romano, 105 - 115

S. Sisto I, romano, 115 - 125

S. Telesforo, greco, 125 - 136

S. Igino, greco, 136 - 140

S. Pio I, di Aquileia, 140 - 155

S. Aniceto, siro, 155 - 166

S. Sotero, della Campania, 166 - 175

S. Eleuterio, di Nicopoli nell'Epiro, 175 - 189

S. Vittore I, africano, 189 - 199

S. Zefirino, romano, 199 - 217

S. Callisto I, romano, 217 - 222

[S. Ippolito, romano, 217 - 235 ]

S. Urbano I, romano, 222 - 230

S. Ponziano, romano, 21.VII.230 - 28.IX.235

S. Antere, greco, 21.XI.235 - 3.I.236

S. Fabiano, romano, 10.I.236 - 20.I.250

S. Cornelio, romano, …III.251 - …VI.253

[Novaziano, romano, 251]

S. Lucio I, romano, 25.VI.253 - 5.III.254

S. Stefano I, romano, 12.V.254 - 2.VIII.257

S. Sisto II, greco, 30.VIII.257 - 6.VIII.258

S. Dionisio, di patria ignota, 22.VII.259 - 26.XII.268

S. Felice I, romano, 5.I.269 - 30.XII.274

S. Eutichiano, di Luni, 4.I.275 - 7.XII.283

S. Caio, dalmata, 17.XII.283 - 22.IV.296

S. Marcellino, romano, 30.VI.296 - 25.X.304

S. Marcello I, romano, 27.V.308 - 16.I.309

S. Eusebio, greco, 18.IV.309 - 17.VIII.309

S. Milziade o Melchiade, africano, 2.VII.311 — 11.I.314

S. Silvestro I, romano, 31.I.314 - 31.XII.335

S. Marco, romano, 18.I.336 - 7.X.336

S. Giulio I, romano, 6.II.337 - 12.IV.352

Liberto, romano, 17.V.352 - 24.IX.366

[Felice II, romano, … 355 - 22.XI.365]

S. Damaso I, spagnolo, 1.X.366 - 11.XII.384

[Ursino, 366-367]

S. Siricio, romano, 15 o 22 o 29.XII.384 - 26.XI.399

S. Anastasio I, romano, 27.XI.399 - 19.XII.401

S. Innocenzo I, di Albano, 22.XII.401 - 12.III.417

S. Zosimo, greco, I8.I1I.417 - 26.XII.418

S. Bonifacio I, romano, 28 o 29.XII.418 - 4.IX.422

[Eulalio, 27 o 29.XII.418 - 419]

S. Celestino I, della Campania, 10.IX.422-27.VII.432

S. Sisto III, romano, 31.VII.432 - 19.VIII.440

S. Leone I, il Grande ( Magno ), della Tuscia, 29.IX.440-10.XI.461

S. Ilaro, sardo, 19.XI.461 - 29.II.468

S. Simplicio, di Tivoli, 3.III.468 - 10.III.483

S. Felice III ( II ), romano, 13.III.483 - 1.III.492

S. Gelasio I, africano, 1.III.492 - 21.XI.496

Anastasio II, romano, 24.XI.496 - 19.XI.498

S. Simmaco, sardo, 22.XI.498 - 19.VII.514

[Lorenzo, 498.501-505]

S. Ormisda, di Frosinone, 20.VII.514 - 6.VIII.523

S. Giovanni I, della Tuscia, martire, 13.VIII.523 - 18.V.526

S. Felice IV ( III ), del Sannio, 12.VII.526 - 22.IX.530

Bonifacio II, romano, 22.IX.530- 17.X.532

[Dioscoro, di Alessandria, 22.IX.530 - 14.X.530]

Giovanni II, romano, 2.I.533 - 8.V.535

S. Agapito I, romano, 13.V.535 - 22.IV.536

S. Silverio, della Campania, martire, 1.VI.536 -11.XI.537.

Vigilio, romano, 29.III.537 - 7.VI.555

Pelagio I, romano, 16.IV.556 - 4.III.561

Giovanni III, romano, 17.VII.561 - 13.VII.574

Benedetto I, romano, 2.VI.575 - 30.VII.579

Pelagio II, romano, 26.XI.579 - 7.II.590

S. Gregorio I, il Grande ( Magno ), romano, 3.IX.590 - 12.III.604

Sabiniano, di Blera nella Tuscia, 13.IX.604 - 22.II.606

Bonifacio III, romano, 19.II.607 - 12.XI.607

S. Bonifacio IV, del territorio dei Marsi, 25.VIII.608 - 8.V.615

S. Deusdedit o Adeodato I, romano, 19.X.615 - 8.XI.618

Bonifacio V, di Napoli, 23.XII.619 - 25.X.625

Onorio I, della Campania, 27.X.625 - 12.X.638

Severino, romano, 28.V.640 - 2.VIII.640

Giovanni IV, dalmata, 24.XII.640 - 12.X.642

Teodoro I, greco, 24.X1.642 - 14.V.649

S. Martino I, di Todi, martire; …VII.649 - 16.IX.655

S. Eugenio I, romano, 10.VIII.654 - 2.VI.657

S. Vitaliano, di Segni, 30.VII.657 - 27.I.672

Adeodato II, romano, 11.IV.672 - 17.VI.676

Dono, romano, 2.XI.676 - 11.IV.678

S. Agatone, siciliano, 27.VI.678 - 10.I.681

S. Leone II, siciliano, 17.VIII.682 - 3.VII.683

S. Benedetto II, romano, 26.VI.684 - 8.V.685

Giovanni V, siro, 23.VII.685 - 2.VIII.686

Conone, di patria ignota, 21.X.686 - 21.IX.687

[Teodoro, … 687]

[Pasquale, … 687]

S. Sergio I, siro, 15.XII.687 - 8.IX.701

Giovanni VI, greco, 30.X.701 - 11.I.705

Giovanni VII, greco, 1.III.705 - 18.X.707

Sisinnio, siro, 15.I.708 - 4.II.708

Costantìno, siro, 25.III.708 - 9.IV.715

S. Gregorio II, romano, 19.V.715 - 11.II.731

S. Gregorio III, siro, 18.III.731 - …XI.741

S. Zaccaria, greco, 10.XII.741 - 22.III.752

Stefano II ( III ), romano, 26.III.752 - 26.IV.757

S. Paolo I, romano, …IV, 29.V.757 - 28.VI.767

[Costantino, di Nepi, 28.VI, 5.VII.767 - 769]

[Filippo, 31.VII.768]

Stetano III ( IV ), siciliano, 1, 7.VIII.768 - 24.I.772

Adriano I, romano, 1, 9.II.772 - 25.XII.795

S. Leone III, romano, 26, 27.XII.795 - 12.VI.816

Stetano IV ( V ), romano, 22.VI.816 - 24.I.817

S. Pasquale I, romano, 25.I.817 - 11.II.824

Eugenio II, romano, …II-V.824 - …VIII.827

Valentino, romano, …VIII.827 - …IX.827

Gregorio IV, romano, …827 - …I.844

[Giovanni, …I.844]

Sergio II, romano, … I.844 - 27.I.847

S. Leone IV, romano, …I, 10.IV.847 - 17.VII.855

Benedetto III, romano, …VII, 29.IX.855 - 17.IV.858

[Anastasio, il Bibliotecario, …VIII.855 - …IX.855, m. c. 880]

S. Niccolo I, il Grande, romano, 24.IV.858 - 13.XI.867

Adriano II, romano, 14.XII.867 - 17.XII.872

Giovanni VIII, romano, 14.XII.872 - 16.XII.882

Marino I, di Gallese, 16.XII.882 - 15.V.884

S. Adriano III, romano, 17.V.884 - …IX.885 ( ne fu confermato il culto 2.VI.1891 )

Stetano V ( VI ), romano, …IX.885 - 14.IX.891

Formoso, vescovo di Porto, 6.X.891 - 4.IV.896

Bonifacio VI, romano, …IV.896 - …IV.896

Stefano VI ( VII ), romano, …V.896- …VIII.897

Romano, di Gallese, …VIII.897 - …XI.897

Teodoro II, romano, …XII.897 - …XII.897

Giovanni IX, di Tivoli, … I.898 - … I.900

Benedetto IV, romano, …I-II.900- …VII.903

Leone V, di Ardea, …VII.903 - …IX.903

[Gristoforo, romano, …VII o …IX.903 - …I.904]

Sergio III, romano, 29.I.904 - 14.IV.911

Anastasio III, romano, …IV.911 - …VI.913

Landone, della Sabina, …VII.913 - …II.914

Giovanni X, di Tossignano ( Imola ), … III.914 - …V.928

Leone VI, romano, … V.928 - …XII.928

Stefano VII ( VIII ), romano, …XII.928 - …II.931

Giovanni XI, romano, …II-III.931- …XII.935

Leone VII, romano, 3.I.936 - 13.VII.939

Stetano VIII ( IX ), romano, 14.VII.939 - …X.942

Marino II, romano, 30.X.942 - …V.946

Agapito II, romano, 10.V.946 - …XII.955

Giovanni XII, Ottaviano, dei conti di Tuscolo, 16.XII.955 - 14.V.964

Leone VIII, romano, 4, 6.XII.963 - 1.III.965

Benedetto V, romano, 22.V.964 - 4.VII.966

Giovanni XIII, romano, 1.X.965 - 6.IX.972

Benedetto VI, romano, 19.I.973 - …VI.974

[Bonifacio VII, romano, Francane; …VI. - …VII. 974; poi …VIII.984 - …VII.985]

Benedetto VII, romano, …X.974 - 10.VII.983

Giovanni XIV, di Pavia, Pietro, …XII.983 - 20.VIII.984

Giovanni XV, romano, …VIII.985 - …III.996

Gregorio V, sassone, Brunone dei duchi di Carinzia, 3.V.996 - 18.II.999

[Giovanni XVI, di Possano, Giovanni Filagato, …IV.997-…11.998]

Silvestro II, dell'Alvernia, Gerberto, 2.IV.999 - 12.V.1003

Giovanni XVII, romano, Siccone, …VI.1003 - …XII.1003

Giovanni XVIII, romano, Posano, …I.1004 - …VII.1009

Sergio IV, romano, Pietro, 31.VII.1009 - 12.V.1012

Benedetto VIII, Teofilatto dei conti di Tuscolo, 18.V.1012 - 9.IV.1024

[Gregorio, …1012]

Giovanni XIX, romano dei conti di Tuscolo, …IV-V.1024- …1032

Benedetto IX, Teofilatto dei conti di Tuscolo, …1032-…1044

Silvestre III, romano, Giovanni, 20.I.1045 - 10.II.1045

Benedetto IX ( per la seconda volta ), 10.IV.1045 - 1.V.1045

Gregorio VI, romano, Giovanni Graziano, 5.V.1045 - 20.XII.1046

Clemente II, della Sassonia, Suitgero dei signori di Morsieben e Hornburg, 24, 25.XII.1046 - 9.X.1047

Benedetto IX ( per la terza volta ), 8.XI.I047 - 17.VII. 1048

Damaso II, della Baviera, Pappone, 17.VII.1048 - 9.VIII.1048

S. Leone IX, alsaziano, Brunone dei conti di Egisheim-Dagsburg, 12.II.1049 - 19.IV.1054

Vittore II, tedesco, Gebeardo dei conti di Dollnstein-Hirschberg, 16.IV.1055 - 28.VII.1057

Stefano IX ( X ), lorenese, Federico dei duchi di Lorena, 3.VIII.1057 - 29.III.1058

[Benedetto X, romano, Giovanni, 5.IV.1058 - 24.1.1059, m. …?]

Niccolo II, della Borgogna, Gerardo, 24.1.1059 - 27.VII.1061

Alessandro II, Anselmo da Baggio ( Milano ), 1.X.1061 - 21.IV.1073

[Onorio II, del Veronese, Cadalo, 28.X.1061 - …1072]

S. Gregorio VII, della Tuscia, Ildebrando, 22.IV, 30.VI.1073 - 25.V.1085

[Clemente III, di Parma, Wiberto, 25.VI.1080. 24.III.1084 - 8.IX.1100]

B. Vittore III, di Benevento, Dauferio ( Desiderio ), 24.V.1086 - 6.IX.1087 ( ne fu confermato il culto 23.VII.1887 )

B. Urbano II, francese, Oddone di Lagery, 12.III.1088 - 29.VII.1099 ( ne fu confermato il culto 14.VII.1881 )

Pasquale II, di Bieda ( ravennate ), Raniero, 13,14.VIII.1099 - 21.I.1118

[Tuoderico, vescovo di S. Rufina, …1100, m. 1102]

[Alberto, vescovo di Sabina, …1102]

[Silvestro IV, romano, Maginulfo, 18.XI.1105 - …1111]

Gelasio II, di Gaeta, Giovanni Castani, 24.I, 10.III.1118 - 28.I.1119

[Gregorio VIII, francese, Maurizio e Burdino, 8.III.1118-…1121m. …?]

Callisto II, Guido di Borgogna, 2, 9.II.1119 - 13.XII.1124

Onorio II, di Fiagnano ( Imola ), Lamberto, 15,21.XII.1124 - 13.II.1130

[Celestino II, romano, Tebaldo Buccapecus, …XII.1124]

Innocenzo II, romano, Gregario Papareschi, 14,23.II.1130 - 24.IX.1143

[Anacleto II, romano, Pietro Petri Leonis, 14,23,II.1130 - 25.I.1138]

[Vittore IV, Gregorio, .. .III.1138 - 29.V.1138, m. …?]

Celestino II, di Città di Castello, Guido, 26.IX, 3.X.1143 - 8.III.1144

Lucio II, bolognese, Gerardo Caccianemici, 12.III.1144 - 15.II.1145

B. Eugenio III, di Pisa, Bernardo forse dei Paganelli di Montemagno, 15, 18.II. 1145 - 8.VII.1153 ( ne fu confermato il culto 3.X.1872 )

Anastasio IV, romano, Corrado, 12.VII.1153 - 3.XII.1154

Adriano IV, inglese, Niccolo Breakspear, 4, 5.XII.1154 - 1.IX.1159

Alessandro III, di Siena, Rotando Bandinelli, 7, 20.IX.1159 - 30.VIII.1181

[Vittore IV, Ottaviano de Monticello ( Monticello, Tivoli ), 7.IX, 4.X.1159 - 20.IV.1164]

[Pasquale III, Guido da Crema, 22, 26.IV.1164 - 20.IX.1168]

[Callisto III, Giovanni abb. di Strumi ( Arezzo ), …IX.1168 - 29.VIII.1178]

[Innocenzo III, di Sezze, Lando, 29.IX.1179 - …1180]

Lucio III, lucchese, Ubaldo Allucingoli, 1. 6.IX.1181 - 25.IX.1185

Urbano III, milanese, Uberto Crivelli, 25.XI, 1.XII.1185-20.X.1187

Gregorio VIII, di Benevento, Alberto de Morrà, 21.25.X.1187 - 17.XIi.1187

Clemente III, romano, Paolo Scolari, 19, 20.XII.1187 -…III.1191

Celestino III, romano, Giacinto Bobone, 30.III,14.IV.1191 - 8.I.1198

Innocenzo III, di Gavignano ( Roma ), Lotario dei conti di Segni, 8.I, 22.II.1198 - 16.VII.1216

Onorio III, romano, Cencio Savelli, 18, 24.VII.1216 - 18.III.1227

Gregorio IX, di Anagni, Ugolino dei conti di Segni, 19, 21.III.1227 - 22.VIII.1241

Celestino IV, milanese, Goffredo Castiglioni, 25, 28.X.1241 - 10.XI.1241

Innocenzo IV, genovese, Sinibaldo Fieschi, 25, 28.VI.1243 - 7.XII.1254

Alessandro IV, di Ienne ( Roma ), Rinaldo dei Signori di Ienne, 12, 20.XII.1254 - 25.V.1261

Urbano IV, di Troyes, Giacomo Pantaléon, 29.VIII, 4.IX.1261 - 2.X.1264

Clemente IV, francese, Guido Fulcodi, 5, 15.II.1265 - 29.XI.1268

B. Gregorio X, di Piacenza, Tebaldo Visconti, 1.IX.1271, 27.III.1272 - 10.I.1276 ( ne fu confermato il culto il 2.IX.1713 )

b. Innocenzo V, della Savoia, Pietro di Tarantasia, 21.I., 22.II.1276 - 22.VI.1276 ( ne fu confermato il culto 13.III.1898 )

Adriano V, genovese, Ottobono Fieschi, 11.VII.1276 - 18.VIII.1276

Giovanni XXI, portoghese, Pietro Iuliani, dal nome del padre e comunemente P. Ispano, 8, 20.IX. 1276 - 20.V.1277

Niccolo III, romano, Giovanni Gaetano Orsini, 25.XI, 26.X11.1277 - 22.VIII.1280

Martino IV, francese, Simone de Brion, 22.II, 23.III.1281 - 28.III.1285

Onorio IV, romano, Giacomo Savelli, 2.IV, 20.V.1285 - 3.IV.1287

Niccolo IV, di Ascoli, Girolamo Mosci, 22.II.1288 - 4.IV.1292

S. Celestino V, di Isernia, Pietro del Marrone, 5.VII, 29.VIII.1294 - 13.XII.1294, m. 19.V.1296 ( fu canonizzato 5.V.1313 )

Bonifacio VIII, di Anagni, Benedetto Castani, 24.XII.1294, 23.I.1295 - 11.X.1303

B. Benedetto XI, di Treviso, Niccolo Boccasini, 22, 27.X.1303 - 7.VII.1304 ( ne fu confermato il culto 24.IV.1736 )

Clemente V, francese, Bertrando de Got, 5.VI, 14.XI.1305 - 20.IV.1314

Giovanni XXII, di Cahors, Giacomo Duèse, 7.VIII, 5.IX.1316 - 4.XII.1334

[Niccolo V, di Corvaro ( Rieti ), Pietro Rainallucci, 12, 22.V.1328 - 25.VIII.1330, m. 16.X.1333]

Benedetto XII, francese, Giacomo Fournier, 20.XII.1334, 8.I.1335 - 25.IV.1342

Clemente VI, francese, Pietro Roger, 7, 19.V.1342 - 6.XII.1352

Innocenzo VI, francese, Stefano Aubert, 18, 30.XII.1352 - 12.IX.1362

B. Urbano V, francese, Guglielmo de Grimoard, 28.IX, 6.XI.1362 - 19.XII.1370 ( ne tu confermato il culto 10.III.1870 )

Gregorio XI, francese, Pietro Roger de Beaufort, 30.XII.1370, 5.I.1371 - 26.III.1378

Urbano VI, di Napoli, Kartolomeo Frignano, 8, 18.IV.1378 - 15.X.1389

Bonifacio IX, di Napoli, Pietro Tornacela, 2, 9.XI.1389 - 1.X.1404

Innocenzo VII, di Sulmona, Cosmo Migliorati, 17.X, 11.XI.1404 - 6.XI.1406

Gregorio XII, veneziano, Angelo Correr, 30.XI, 19.XII.1406 - 4.VII.1415

[Clemente VII, Roberto dei conti del Genevois, 20.IX, 31.X.1378 - 16.IX.1394]

[Benedetto XIII, aragonese, Pietro de Luna, 28.IX, 11.X.1394 - 23.V.1423]

[Alessandro V, dell'isola di Creta, Pietro Filargo, 26.VI, 7.VII.1409 - 3.V.1410]

[Giovanni XXIII, di Napoli, Baldassarre Cossa, 17,25.V.1410 - 29.V.1415]

Martino V, romano, Oddone Colonna, 11, 21.XI.1417 - 20.II.1431

Eugenio IV, veneziano, Gabriele Condulmer, 3, 11.III.1431 - 23.II.1447

[Felice V, della Savoia, Amedeo duca di Savoia, 5.XI.14,19, 24.VII.1440 - 7.IV.1449]

Niccolo V, di Sarzana, Tommaso Parentucelli, 6, 19.III.1447 - 24.III.1455

Callisto III, di Jàtiva ( Valencia ), Atonso de Borja, 8, 20.IV.1455 - 6.VIII.1458

Pio II, di Siena, Enea Silvio Piccolomini, 19.VIII, 3.IX.1458 - 14.VIII.1464

Paolo II, veneziano, Pietro Barbo, 30.VIII, 16.IX.1464 - 26.VII.1471

Sisto IV, di Savona, Francesco della Rovere, 9, 25.VIII.1471 - 12.VIII.1484

Innocenze Vili, genovese, Giovanni Battista Cibo, 29.VIII, 12.IX.1484 - 25.VII.1492

Alessandro VI, di Jàtiva ( Valencia), Rodrigo de Borja, 11, 26.VIII, 1492 - 18.VIII.1503

Pio III, di Siena, Francesco Todeschini-Piccolomini, 22.IX, 1, 8.X.1503 - 18.X.1503

Giulio II, di Savona, Giuliano della Rovere, 31.X., 26.XI.1503 - 21.II.1513

Leone X, fiorentino, Giovanni de' Medici, 9, 19.III.1513 - 1.XII.1521

Adriano VI, di Utrecht, Adriano Florensx,, 9.1, 31.VIII.1522 - 14.IX.1523

Clemente VII, fiorentino, Giulio de' Medici, 19, 26.XI.1523 - 25.IX.1534

Paolo III, romano, Alessandro Farnese, 13.X, 3.XI.1534 - 10.XI.1549

Giulio III, romano, Giovanni Maria Ciocchi del Monte, 7, 22.II.1550 - 23.III.1555

Marcello II, di Montepulciano, Marcella Cervini, 9, 10.IV.1555 - 1.V.1555

Paolo IV, di Napoli, Gian Pietro Carafa, 23, 26.V.1555 - 18.VIII.1559

Paolo IV, milanese, Giovan Angelo de' Medici, 25.XIi.1559, 6.I.1560 - 9.XII.1565

S. Pio V, di Bosco ( Alessandria ), Antonio ( Michele ) Ghislieri, 7, 17.I.1566 - 1.V.1572 ( fu beatificato 27.IV.1672, canonizzato 22.V.1712 )

Gregorio XIII, bolognese, Ugo Boncompagni, 13, 25.V.1572 - 10.IV.1585

Sisto V, di Grottammare ( Ripatransone ), Felice Peretti, 24.IV, 1.V.1585 - 27.VIII.1590

Urbano VII, romano, Giambattista Castagna, 15.IX.1590 - 27.IX.1590

Gregorio XIV, di Gremona, Niccolo Sfondrati, 5, 8.XII.1590 - 16.X.1591

Innocenze IX, bolognese, Giovan Antonio Facchinetti, 29.X, 3.Xi.1591 - 30.XII.1591

Clemente VIII, fiorentino, Ippolito Aldobrandini, 30.I, 9.II.1592 - 3.III.1605

Leone XI, fiorentino, Alessandro de' Medici, 1, 10.IV.1605 - 27.IV.1605

Paolo V, romano, Camillo Borghese, 16, 29.V.1605 - 28.I.1621

Gregorio XV, bolognese, Alessandro Ludovisi, 9, 14.II.1621 - 8.VII.1623

Urbano VIII, fiorentino, Maffeo Barberini, 6.VIII, 29.IX.1623 - 29.VII.1644

Innocenze X, romano, Giovanni Battista Pamphili, 15.IX, 4.X.1644 - 7i1.1655

Alessandro VII, di Siena, Fabio Chigi, 7, 18.IV.1655 - 22.V.1667

Clemente IX, di Pistola, Giulio Rospigliosi, 20, 26.VI.1667 - 9.XII.1669

Clemente X, romano, Emilio Altieri, 29.IV, 11.V.1670 - 22.VII.1676

B. Innocenze XI, di Como, Benedetto Odescalchi, 21.IX, 4.X.1676 - 12.VIII.1689 ( fu beatificato 7.X.1956 )

Alessandro VIII, veneziano, Pietro Ottoboni, 6, 16.X.1689 - 1.II.1691

Innocenze XII, di Spinazzola ( Venosa ), Antonio Pignatelli, 12, 15.VII.1691 - 27.IX.1700

Clemente XI, di Urbino, Giovanni Francesco Albani, 23, 30.XI, 8.XII.1700 - 19.III.1721

Innocenze XIII, remano, Michelangelo dei Conti, 8, 18.V.1721 - 7.III.1724

Benedetto XIII, di Gravina, Pietro Francesco ( Vincenzo Maria ) Orsini, 29.V, 4.VI.1724 - 21.II.1730

Clemente XII, fiorentino, Lorenzo Corsini, 12, 16.VII.1730 - 6.II.1740

Benedetto XIV, bolognese, Prospero Lambertini, 17. 22.VIII.1740 - 3.V.1758

Clemente XIII, veneziano, Carlo Rezzonico, 6, 16.VII.1758 - 2.II.1769

Clemente XIV, di S. Arcangelo ( Rimini ), Giovanni Vincenzo Antonio ( Lorenzo ) Ganganelli, 19, 28.V, 4.VI.1769 - 22.IX.1774

Pio VI, di Cesena, Giannangelo Braschi, 15, 22.II.1775 - 29.VIII.1799

Pio VII, di Cesena, Barnaba ( Gregorio ) Chiaramanti, 14, 21.III.1800 - 20.VIII.1823

Leone XII, di Genga ( Fabriano ), Annibale della Genga, 28.IX, 5.X.1823 - 10.II.1829

Pio VIII, di Cingoli, Francesco Saverto Castiglioni, 31.III, 5.IV.1829 - 30.XI.1830

Gregorio XVI, di Belluno, Bartolomeo Alberto ( Mauro ) Cappellari, 2, 6.II.1831 - 1.VI.1846

Pio IX, di Senigallia, Giovanni Maria Mastai Ferretti, 16, 21.VI.1846 - 7.II.1878

Leone XIII, di Carpineto ( Anagni ), Gioacchino Pecci, 20.II, 3.III.1878 - 20.VII.1903

S. Pio X, di Riese ( Treviso ), Giuseppe Sarto, 4, 9.VIII.1903 - 20.VIII.1914 ( fu beatificato 3.VI.1951, canonizzato 29.V. 1954 )

Benedetto XV, genovese, Giacomo della Chiesa, 3, 6.IX.1914 - 22.1.1922

Pio XI, di Desio ( Milano ), Achille Ratti, 6, 12.II.1922 - 10.II.1939

Pio XII, romano, Eugenio Pacelli, 2, 12.III.1939 - 9.X.1958

Giovanni XXIII, di Sotto il Monte ( Bergamo ), Angelo Giuseppe Roncalli, 28.X, 4.XI.1958 - 3.VI.1963

Paolo VI, di Concesio ( Brescia ), Giovanni Battista Montini, 21, 30.VI.1963 - 6.VIII.1978

Giovanni Paolo I, di Forno di Canale ( Belluno ), Albino Luciani, 26.VIII, 3.IX.1978 - 28.IX.1978

Giovanni Paolo II, di Wadowice ( Kraków ), Karol Wojtyla, 16, 22.X.1978 - 2.IV. 2005

Benedetto XVI, di Marktl am Inn (Baviera), Joseph Ratzinger, 19,24.IV.2005 - 28.II.2013

Francesco, di Buenos Aires (Argentina), Jorge Mario Bergoglio, 13,19.III.2013

Assumere il governo dei Nostri Domini Temporali Pontifici Discorso Pio IX
29-4-1848

Catechismo della Chiesa Cattolica

Il collegio episcopale e il suo capo, il Papa 880ss
L'ufficio di insegnare 891
  892
L'ufficio di governare 895
L'ordinazione episcopale - pienezza del sacramento dell'Ordine 1559
In sintesi 1594
Vita morale e Magistero della Chiesa 2034
Vescovo di Roma
Comp. 180; 182-185; 326
v. Sommo Pontefice; Vescovo di Roma

Summa Teologica

  Spl q. 40, a. 6
v. Infallibilità