Le diverse questioni a Simpliciano

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Libro 2 - Questione 3

3.1 - Samuele evocato dalla pitonessa

Mi domandi inoltre se lo spirito immondo, che era nella pitonessa, ha potuto far vedere Samuele a
Saul e parlare con lui. ( 1 Sam 28,7-19 )

Ma desta maggior meraviglia che Satana stesso, principe di tutti gli spiriti immondi, abbia potuto parlare con Dio e chiedere di tentare Giobbe, uomo giustissimo; ( Gb 1,11 ) anzi chiese di tentare anche gli Apostoli. ( Lc 22,31 )

Ma forse questo non costituisce un difficile problema, perché la verità, ovunque presente, parla, per mezzo di qualsiasi creatura, che vuole, a ogni creatura che vuole: pertanto poco importa a chi parla Dio, ma importa ciò che dice.

Anche l'imperatore non parla con molti innocenti, sulla cui salvezza veglia con cura assidua, mentre parla con numerosi colpevoli, che comanda di uccidere.

Se questo pertanto non fa problema, non c'è neppure motivo di domandare perché uno spirito immondo abbia potuto parlare con l'anima di un sant'uomo.

Dio creatore e santificatore è infatti infinitamente superiore a tutti i santi.

Se ci turba l'aver permesso a uno spirito maligno di evocare l'anima di un giusto e richiamarla, per dire così, dai recessi segreti dei morti, non è ancora più strano che Satana abbia preso e portato lo stesso Signore sul pinnacolo del tempio? ( Mt 4,5 )

Come poi l'abbia fatto, e come è stato possibile evocare anche Samuele, è ugualmente nascosto.

A meno che uno non dica che era più facile concedere al diavolo il permesso d'impadronirsi a suo piacimento del Signore e di trasportarlo dove voleva, che richiamare l'anima del defunto Samuele dal suo riposo.

Se questo fatto nel Vangelo non ci sorprende, perché il Signore, senza alcuna diminuzione della sua potenza e volontà, ha voluto e permesso che ciò accadesse, come ha sopportato di essere preso, legato, schernito, crocifisso e ucciso dagli stessi Giudei, quantunque perversi, impuri e collaboratori del diavolo, allora non è assurdo credere che, a causa di una disposizione della volontà divina, sia stato permesso, senza essere forzato né dominato e soggiogato da un potere magico, ma liberamente e in conformità a una segreta decisione di Dio, che era nascosta a quella maga e a Saul, che lo spirito del santo Profeta acconsentisse ad apparire agli occhi del re per colpirlo con la sentenza divina.

Perché dunque l'anima di un uomo buono, se viene evocata da uomini che vivono male, dovrebbe perdere la sua dignità, quando anche coloro che vivono bene si recano frequentemente dai cattivi, se sono chiamati, e, salvo e difeso il decoro della loro virtù, compiono con loro ciò che esige il servizio della giustizia, tenendo conto dei loro difetti secondo l'utilità e la necessità delle circostanze?

3.2 - Il fantasma non lo spirito di Samuele

Di questo fatto si può dare anche un'altra conclusione più facile e un'interpretazione più semplice, ammettendo che non lo spirito di Samuele sia stato veramente evocato dal suo riposo, ma un qualche fantasma o un'illusione immaginaria, frutto di macchinazione diabolica, a cui la Scrittura dà di conseguenza il nome di Samuele, perché ordinariamente le immagini sono chiamate con i nomi delle cose che rappresentano.

Così tutto ciò che è disegnato e scolpito in qualche materiale, di metallo, di legno o di qualunque altra cosa atta ad opere di questo genere, e anche ciò che appare nei sogni e quasi tutte le immagini prendono di solito il nome delle cose di cui sono immagini.

Chi infatti dubita di chiamare uomo il ritratto di un uomo?

Quando vediamo i ritratti di alcuni individui, noi applichiamo loro senza esitazione i nomi propri; guardando ad esempio un quadro o un affresco, diciamo: Quello è Cicerone, Sallustio, Achille, Ettore; questo è il fiume Simeonta, quella è Roma, anche se sono solo immagini dipinte.

Di conseguenza anche le rappresentazioni dei Cherubini, pur essendo potestà celesti, modellati in metallo, secondo il comando di Dio, sopra l'Arca dell'Alleanza per simboleggiare una magnifica realtà, sono chiamate semplicemente Cherubini. ( Es 25,18 )

Ugualmente chi sogna non dice: Ho visto l'immagine di Agostino o di Simpliciano, ma: Ho visto Agostino o Simpliciano; mentre noi non sappiamo cosa ha visto in quel momento: tanto è vero che non sono gli uomini in persona ma le loro immagini ad apparire.

Anche il Faraone ha detto di aver visto in sogno spighe e vacche, ( Gen 41,17-28 ) non le immagini delle spighe e delle vacche.

Se dunque consta chiaramente che queste immagini sono chiamate coi nomi delle cose che rappresentano, non c'è da meravigliarsi che la Scrittura parli della visione di Samuele, anche se forse è apparsa la sua immagine, grazie a un artificio di colui che si maschera da angelo di luce e i suoi ministri da ministri di giustizia. ( 2 Cor 11,14-15 )

3.3 - I demoni e la conoscenza del futuro

Se poi ci sorprende che a Saul siano state predette delle verità da uno spirito cattivo, può anche sembrare strano che i demoni abbiano riconosciuto il Cristo, ( Mt 8,29 ) che i Giudei non conoscevano.

Quando infatti Dio vuol far conoscere a qualcuno delle verità riguardanti le realtà temporali e questa vita mortale, servendosi anche di spiriti abietti e infernali, è facile e non sconveniente che l'onnipotente e giusto comunichi, mediante l'occulto apparato dei suoi ministri, qualche potere di divinazione anche agli spiriti cattivi perché annunzino agli uomini quello che sentono dagli angeli, al fine di anticipare il castigo di coloro a cui sono predette queste cose, perché, prevedendo il male che li minaccia, ne soffrano prima che arrivi.

Però essi ascoltano solo ciò che il Signore e moderatore di tutte le cose comanda o permette.

Per questo anche negli Atti degli Apostoli uno spirito di divinazione rende testimonianza all'apostolo Paolo e intraprende a fare l'evangelizzatore. ( At 16,17 )

Costoro però fanno un miscuglio di falsità e annunziano il vero, che hanno potuto conoscere, più con l'intenzione di ingannare che di istruire.

E forse proprio per questo, quando il fantasma di Samuele predisse la morte a Saul, ( 1 Sam 28,19 ) gli disse anche che sarebbe stato con lui: il che è totalmente falso.

Leggiamo infatti nel Vangelo che, dopo la morte, i buoni sono separati dai cattivi da una grande distanza, quando il Signore attesta che è stabilito un grande abisso tra quel ricco superbo, che allora era tormentato nell'inferno, e il mendicante che giaceva avanti alla sua porta coperto di piaghe e ora stava nel luogo del riposo. ( Lc 16,26 )

Se poi le parole di Samuele a Saul: Sarai con me, ( 1 Sam 28,19 ) non si riferiscono all'uguaglianza di felicità ma all'identica condizione mortale, perché entrambi erano uomini ed entrambi potevano morire, e chi già era morto preannunziava la morte al vivo, la tua Prudenza comprende, per quanto io ritengo, che il testo in questione, secondo la duplice interpretazione, ammette una soluzione che non contraddice la fede.

A meno che, con un esame più approfondito e accurato, che sorpassa i limiti delle mie capacità e del tempo, non si giunga alla certezza che l'anima umana, dopo essere uscita da questa vita, evocata con formule magiche, possa o meno comparire agli sguardi dei vivi anche con i lineamenti della fisionomia corporea, così da essere non solo vista ma anche riconosciuta.

E se la cosa è possibile, forse anche l'anima di un giusto, senza essere costretta da riti magici ma piegandosi ad ordini segreti della legge suprema, potrebbe farsi vedere; se invece apparirà chiaramente che la cosa è impossibile, non si accetterà, nella trattazione e spiegazione di questo testo della Scrittura, nessuna delle due interpretazioni, ma, respinta la prima, si riterrà l'apparizione di Samuele un fantasma prodotto da un artificio diabolico.

Ma che questo sia o meno possibile, la malizia e l'attività molteplice e astuta di Satana a suscitare fantasmi per ingannare i sensi dell'uomo è sempre vigile; con estrema cautela, per non precludere ricerche più diligenti, riteniamo tuttavia più probabile, finché non ci sia concesso di trovare una spiegazione migliore, che quel fatto è opera dell'intervento funesto di quella maga.

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