Summa Teologica - I-II

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Articolo 3 - Se si possano perseguire simultaneamente due oggetti

De Verit., q. 13, a. 3

Pare che non si possano perseguire simultaneamente due oggetti.

Infatti:

1. S. Agostino [ De serm. Dom. in monte 2, cc. 14,16,17 ] afferma che l'uomo non può perseguire simultaneamente Dio e il benessere materiale.

Dunque, per lo stesso motivo, si esclude qualsiasi altra alternativa.

2. L'intenzione dice moto della volontà verso un termine.

Ma è impossibile che ci siano più termini di un moto in una determinata direzione.

Quindi la volontà non può rivolgere simultaneamente la sua intenzione verso più cose.

3. L'intenzione presuppone un atto della ragione, o intelletto.

Ma come insegna il Filosofo [ Top. 2,10 ], « non si può avere l'intellezione simultanea di più cose ».

Quindi neppure si può avere l'intenzione simultanea di più oggetti.

In contrario:

L'arte imita la natura.

Ma la natura con un solo strumento persegue due scopi: « come la lingua », insegna Aristotele [ De anima 2,8 ], « è ordinata al gusto e alla favella ».

Dunque per lo stesso motivo l'arte, oppure la ragione, può ordinare simultaneamente una cosa a due fini.

E così uno può tendere contemporaneamente a più oggetti.

Dimostrazione:

Due cose possono essere prese come ordinate l'una all'altra, oppure come non ordinate.

Ora, se sono ordinate è evidente, in base a quanto si è già detto, che un uomo può portare simultaneamente la sua intenzione su molte cose.

Infatti l'intenzione, come si è visto [ a. 2 ], non ha per oggetto soltanto il fine ultimo, ma anche i fini intermedi.

Ora, uno può perseguire contemporaneamente il fine prossimo e il fine ultimo: come la preparazione della medicina e la guarigione.

Se poi si prendono cose tra loro non ordinate, anche allora l'uomo può perseguirne simultaneamente più di una.

E ciò si deduce dal fatto che ne sceglie una perché è migliore di un'altra; ma tra le altre condizioni per cui una cosa è migliore di un'altra c'è anche questa, che essa serve a più scopi: quindi può essere prescelta perché serve a più scopi.

E così è evidente che l'uomo persegue simultaneamente più cose.

Analisi delle obiezioni:

1. S. Agostino vuol dire che l'uomo non può perseguire allo stesso tempo Dio e il benessere temporale quali fini ultimi: poiché, come si è dimostrato [ q. 1, a. 5 ], l'uomo non può avere più fini ultimi.

2. Un moto può avere più termini in una data direzione se l'uno è ordinato all'altro, mentre ciò è impossibile se non sono ordinati.

Tuttavia bisogna tener presente che enti molteplici nella realtà possono essere considerati come una cosa unica dalla ragione.

Ora l'intenzione, come si è spiegato [ a. 1, ad 3 ], è un moto della volontà verso oggetti preordinati dalla ragione.

Quindi è possibile prendere come termine unico di intenzione cose che in realtà sono molteplici: o perché due elementi concorrono a integrare un'unica cosa, come il calore e il freddo concorrono col loro equilibrio alla salute, oppure perché due cose sono incluse in un dato comune che viene perseguito.

L'acquisto del vino e del vestito, p. es., è implicato nel guadagno come in un dato comune: nulla perciò impedisce che chi cerca il guadagno intenda pure queste due cose.

3. Nella Prima Parte [ q. 12, a. 10; q. 58, a. 2; q. 85, a. 4 ] si disse che è possibile l'intellezione simultanea di più cose in quanto formano in qualche modo un solo oggetto.

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