Summa Teologica - III

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Articolo 2 - Se il nome imposto a Cristo fosse conveniente

In Matth., c. 1

Pare che il nome dato a Cristo non fosse conveniente.

Infatti:

1. La verità evangelica deve corrispondere alle predizioni dei profeti.

Ma i profeti predissero di Cristo un altro nome.

Isaia [ Is 7,14 ] infatti dice: « Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele »; e altrove [ Is 8,3 ]: « Metti nome al bambino: Presto saccheggia, rapido depreda »; e ancora [ Is 9,6 ]: « Il suo nome sarà Meraviglioso, Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace »; e Zaccaria [ Zc 6,12 ] dice: « Ecco un uomo il cui nome è Oriente ».

Quindi non era giusto che venisse chiamato Gesù.

2. In Isaia [ Is 62,2 ] si legge: « Ti si chiamerà con un nome nuovo, che la bocca del Signore avrà indicato ».

Ora, il nome di Gesù non è nuovo, poiché lo ebbero tanti nell'antico Testamento, come si vede nella stessa genealogia di Cristo [ Lc 3,29 ].

Perciò non pare opportuno che venisse chiamato Gesù.

3. Il nome di Gesù significa salvezza, come risulta dalle parole di S. Matteo [ Mt 1,21 ]: « Darà alla luce un figlio, e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati ».

Ora, la salvezza è venuta da Cristo non solo per « i circoncisi », ma anche per « gli incirconcisi », come dice S. Paolo [ Rm 4,11s ].

Quindi non fu opportuno che a Cristo il nome fosse imposto nella sua circoncisione.

In contrario:

La Scrittura [ Lc 2,21 ] dice: « Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù ».

Dimostrazione:

I nomi delle cose devono corrispondere alle loro proprietà.

E nei nomi dei generi e delle specie questo è evidente, come dice il Filosofo [ Met. 4,7 ]: « Il concetto significato dal nome è la stessa definizione », che indica la natura propria della cosa.

I nomi invece dei singoli uomini vengono sempre imposti in base a una qualche proprietà di colui che riceve il nome.

O in base al tempo: come quando si dà il nome di un santo a coloro che nascono nel giorno della sua festa.

Oppure in base alla parentela: come quando al figlio si dà il nome del padre, o di qualche altro parente.

I parenti di S. Giovanni Battista, p. es., volevano chiamarlo « col nome di suo padre Zaccaria », e non Giovanni, poiché « non c'era nessuno della parentela che avesse quel nome » [ Lc 1,59ss ].

O anche in base a un avvenimento: Giuseppe, p. es., « chiamò il suo primogenito Manasse, dicendo: Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno » [ Gen 41,51 ].

O infine in base a una qualità della persona a cui viene dato il nome: come nella Genesi [ Gen 25,25 ] si legge che « il primo uscito dal seno materno fu chiamato Esaù », che significa rosso, « poiché era rossiccio e tutto ispido come un mantello di pelo ».

I nomi poi imposti da Dio significano sempre un dono gratuito dato da Dio stesso: ad Abramo, p. es., fu detto [ Gen 17,5 ]: « Il tuo nome sarà Abraham: perché ti renderò padre di una moltitudine di popoli »; e a S. Pietro fu detto [ Mt 16,18 ]: « Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa ».

Siccome quindi all'uomo Cristo era stato assegnato il compito di salvare tutti gli uomini, giustamente fu chiamato Gesù, cioè Salvatore: e questo nome fu indicato dall'angelo non solo alla Madre [ Lc 1,31 ], ma anche a S. Giuseppe [ Mt 1,21 ], che doveva esserne il padre nutrizio.

Analisi delle obiezioni:

1. Il nome di Gesù, che significa salvezza, in qualche modo è incluso in tutti quei nomi.

Infatti « Emmanuele, che significa Dio con noi » [ Mt 1,23 ], indica la causa della salvezza, cioè l'unione della natura umana con quella divina nella persona del Figlio di Dio, la quale unione ha fatto sì che « Dio fosse con noi ».

Dove si dice: « chiamalo: Presto saccheggia, rapido depreda », ecc., si vuole indicare colui dal quale noi saremmo stati salvati, cioè il diavolo, al quale Cristo ha strappato le spoglie, secondo l'affermazione dell'Apostolo [ Col 2,15 ]: « Avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà, ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo ».

Con le parole poi: « sarà chiamato Meraviglioso », ecc., è indicata la via e il termine della nostra salvezza: inquantoché « per meraviglioso consiglio e potere di Dio siamo condotti all'eredità del secolo futuro », dove regnerà « la perfetta pace » dei figli di Dio, sotto « Dio stesso come Principe ».

L'espressione poi di Zaccaria: « Ecco un uomo il cui nome è Oriente », si riferisce, come il nome Emmanuele, al mistero dell'incarnazione, grazie al quale « nelle tenebre è spuntata una luce per i giusti » [ Sal 112,4 ].

2. A quelli che vissero prima di Cristo il nome di Gesù poté forse convenire per qualche altra ragione: ad es. perché avevano salvato qualcuno nell'ordine temporale.

Ma esso è proprio di Cristo nel senso della salvezza spirituale e universale.

E in questo senso può dirsi nuovo.

3. Abramo ricevette insieme da Dio il nuovo nome e il precetto della circoncisione [ Gen 17 ].

Per questo presso i Giudei si usava imporre il nome ai bambini lo stesso giorno della circoncisione, quasi che prima di questa non fossero ancora esseri completi: come del resto anche oggi diamo il nome ai bambini nel giorno del battesimo.

Per questo la Glossa [ ord. ], spiegando quel passo [ Pr 4,3 ]: « Anch'io sono stato un figlio per mio padre, tenero e unigenito per mia madre », si domanda: « Per quale altro motivo Salomone si dichiara unigenito di sua madre, mentre la Scrittura parla espressamente di un precedente fratello uterino, se non perché quello, appena nato, morì senza nome, come se non fosse mai esistito? ».

Fu quindi per questo motivo che Cristo ricevette il nome al momento della circoncisione.

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