Summa Teologica - III

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Articolo 4 - Se la passione di Cristo ci abbia riconciliati con Dio

In 3 Sent., d. 19, q. 1, a. 5, sol. 1; Expos. in Symb., a. 4

Pare che la passione di Cristo non ci abbia riconciliati con Dio.

Infatti:

1. La riconciliazione non può aver luogo tra amici.

Ora, Dio ci ha sempre amati, secondo quelle parole [ Sap 11,24 ]: « Tu ami tutte le cose esistenti, e nulla disprezzi di quanto hai creato ».

Perciò la passione di Cristo non ci ha riconciliati con Dio.

2. Una cosa non può essere nello stesso tempo principio ed effetto: per cui la grazia, che è il principio del merito, non può essere meritata.

Ma l'amore di Dio è il principio della passione di Cristo, secondo l'affermazione evangelica [ Gv 3,16 ]: « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito ».

Quindi dalla passione di Cristo non possiamo essere stati riconciliati con Dio in modo che egli abbia nuovamente iniziato ad amarci.

3. La passione di Cristo fu compiuta dai suoi crocifissori, i quali in ciò offesero gravemente Dio.

Quindi la passione di Cristo fu piuttosto causa di sdegno che di riconciliazione da parte di Dio.

In contrario:

L'Apostolo [ Rm 5,10 ] insegna: « Siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo ».

Dimostrazione:

La passione di Cristo è la causa della nostra riconciliazione con Dio per due motivi.

Primo, perché cancella il peccato, dal quale gli uomini sono resi nemici di Dio, come si legge nella Scrittura [ Sap 14,9 ]: « Sono ugualmente in odio a Dio l'empio e la sua empietà »; e ancora [ Sal 5,7 ]: « Tu detesti chi fa il male ».

Secondo, poiché essa è un sacrificio graditissimo a Dio.

L'effetto proprio del sacrificio è infatti di placare Dio: come quando un uomo condona un'offesa ricevuta per un gradito atto di ossequio che gli viene prestato.

Da cui le parole della Scrittura [ 1 Sam 26,19 ]: « Se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di un'offerta ».

Ora, che Cristo abbia patito volontariamente fu un bene così grande che per tale bene riscontrato nella natura umana Dio si placò riguardo a tutte le offese ricevute dal genere umano, quanto a coloro che sono uniti a Cristo sofferente nella maniera sopra indicata [ a. 1, ad 4; a. 3, ad 1; q. 48, a. 6, ad 2 ].

Analisi delle obiezioni:

1. Dio ama tutti gli uomini per la natura che egli stesso ha creato, ma li odia per la colpa che essi commettono contro di lui, secondo quelle parole [ Sir 12,6 ]: « L'Altissimo odia i peccatori ».

2. Si dice che Cristo ci ha riconciliati con Dio non nel senso che questi abbia ripreso di nuovo ad amarci, poiché sta scritto [ Ger 31,3 ]: « Ti ho amato di amore eterno », ma per il fatto che la passione di Cristo ha tolto la causa dell'odio: sia con la cancellazione del peccato, sia con la compensazione di un bene più gradito.

3. Come erano uomini gli uccisori di Cristo, così era uomo anche Cristo crocifisso.

Ora, la carità di Cristo sofferente era superiore all'iniquità dei suoi crocifissori.

E così la passione di Cristo valse più a riconciliare Dio con tutto il genere umano che a provocarne l'ira.

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