Sacro

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… - santo

In latino sacer - sacrum vale "consacrato ad una divinità"; è l'opposto del profanum, che appartiene alla vita degli uomini.

Esisteva anche la consacrazione ad una divinità infernale perché l'oggetto venisse distrutto, da cui derivò "maledetto", che insozza chi lo tocca o che s'insozza se viene toccato.

Tanto sacer che sanctus provengono da sancire, che significava "rendere sacro" con una consacrazione religiosa, rendere "inviolabile", "irrevocabile", ratificare un trattato, proibire, vietare.

Sanctus si specializzò nell'accezione positiva di "santo", "inviolabile, "venerando", "integro", "puro", "caro agli dei": fu sanctum ciò che venne riconosciuto tale da una sanzione del gruppo o del suo rappresentante, e fu sacrosanctus quell'individuo o oggetto il cui carattere sacro ed inviolabile fu solennemente dichiarato.

Il cristianesimo ha trasferito la santità dalla convenzione sociale alla scelta spirituale; considera infatti tale l'unione con Cristo in una libera e volontaria adesione, che si depura dalle scorie del male per vivere in una limpida purezza morale.

Il Concilio Vaticano II ( Lumen gentium 39-42 ) ha proclamato che tutti vi sono chiamati: quest'universalità di vocazione non implica però uniformità di fisionomie e tanto meno appiattimento di personalità.

Santità è la piena fioritura dei talenti individuali, per cui, nell'identità di anelito, germogliano le attuazioni più varie ed originali.

La santità è compatibile con qualsiasi situazione storica, sociale, culturale, perché è la salita verso quella totale realizzazione di se stesso che consiste nell'eliminazione di ogni negatività ( peccato ) e nell'assunzione di tutti i pregi ( virtù ) nell'intimità con quell'Essere che attua questa perfezione nel modo più assoluto.

I santi sono coloro che hanno realizzato l'umanità nella misura più eccellente.

… Cuore di Gesù

Solennità dell'anno liturgico che trae origine dalla pietà particolare di alcuni circoli spirituali francesi del XVI-XVII sec.

Con riferimento alla passione e morte del Signore, nel culto si mette in risalto un particolare del Cristo sofferente, il cuore trafitto dalla lancia del soldato romano, che esprime l'amore profondo del Redentore nei confronti dell'umanità da lui riscattata a caro prezzo.

… monte

Complesso di edifici religiosi ( cappelle, edicole, chiese e santuari ) innalzati sulle pendici di alture, diffusi soprattutto nelle aree subalpine di Piemonte e Lombardia.

I "Sacri monti" vennero edificati nel XVI sec. quando per contrastare la diffusione del protestantesimo la Chiesa cattolica fece leva su varie forme di religiosità popolare ( v. ).

Nelle province di Varese, Novara, nel Biellese, sorsero così numerosi "Sacri monti", nei quali si riproponevano ambienti e scene evocate dalle Sacre Scritture: una sorta di scenografia per una sacra rappresentazione domestica.

Le cappelle venivano decorate con immagini affrescate e statue dal carattere fortemente espressivo, finalizzate a suscitare il coinvolgimento emotivo nonché la devozione dei fedeli, i quali erano chiamati a prendere fisicamente parte alle scene, entrando nell'allestimento delle cappelle e mescolandosi alla folla delle statue, in una sorta di suggestiva interazione tra arte e realtà.

Il più antico e uno dei più pregevoli è il complesso di Varallo Sesia, la cui storia si avvia nel 1493 con la volontà di ricreare, da parte del suo promotore, una "nuova Gerusalemme" per i pellegrini di ritorno dalla Terra santa, perché potessero ritrovarvi le suggestioni del viaggio.

v. Arte religiosa; Religiosità popolare

… Romano Impero

Organismo politico che si richiamava idealmente all'impero romano e che dal periodo carolingio perdurò, attraversando successive metamorfosi, fino all'alba del XIX sec.

L'atto formale con cui il Sacro Romano Impero venne inaugurato si celebrò nella basilica di S. Pietro a Roma la notte di Natale dell'800, con una cerimonia che ricalcava il rituale bizantino, durante la quale il pontefice incoronò Carlo Magno ( v. ) vestito degli indumenti imperiali romani, lo acclamò e si prostrò davanti a lui, insieme alla nobiltà e al popolo di Roma.

Per parecchi secoli il Sacro Romano Impero mantenne il suo significato etico - religioso, pur ridimensionato prima dai conflitti con il papato durante la lotta per le investiture ( v. ) e poi dal rigoglioso sviluppo dei nazionalismi.

Nel 1806 Francesco II rinunciò al titolo di imperatore del Sacro Romano Impero, assumendo quello di imperatore d'Austria.

Sacralità

Il termine "sacro" definisce l'ambito del fenomeno religioso.

Il concetto non esprime direttamente la verità del rapporto con Dio o con il divino ( la santità ), ma la forma visibile che tale rapporto assume.

La distinzione tra il sacro e il santo non è primordiale nelle religioni, ma appare come frutto di una critica raffinata da parte della profezia a una sacralità cui non corrisponda dedizione dell'esistenza e consonanza del cuore con Dio ( "obbedire è meglio del sacrificio": 1 Sam 15,22; "l'amore voglio, non il sacrificio": Os 6,6 ).

In quanto caratterizza il fenomeno religioso e non il suo valore, il sacro è connaturalmente ambivalente: esso offre sicurezza e costituisce minaccia, si propone come benedizione e come maledizione.

Costituisce uno spazio simbolico per rapporti con il divino nei quali il bisogno di speranza e di salvezza possa esprimersi, affidandovisi o viceversa esorcizzandolo, ma in ogni caso facendovi riferimento, perché fuori di esso Dio non potrebbe essere incontrato e affrontato.

Il sacro nell'esperienza ebraico - cristiana.

Nell'esperienza religiosa ebraica e cristiana alla rivelazione di Dio nella storia corrisponde la creazione di una sacralità posta dalla libera iniziativa di Dio stesso per incontrarci e permetterci di incontrarlo ( la storia e la Legge del suo popolo e infine la persona di Gesù Cristo ).

Questa determinazione positiva, via via purificata dalla tentazione di assolutizzare il sacro al posto di Dio, produce di rimbalzo una desacralizzazione o "secolarizzazione" ( v. ) del mondo, formalizzata poi nella dottrina della creazione: nessuna realtà del mondo e in posizione privilegiata per rappresentare Dio, fuorché l'uomo stesso, fatto a immagine e somiglianza di Dio ( Gen 1,26 ), e ciò che da corpo alla paterna libertà di Dio e alla filiale libertà dell'uomo.

Nel cristianesimo tutto questo significa che il luogo in cui la sacralità attinge suprema e definitiva verità e si identifica con la santità è il corpo crocifisso e risorto di Gesù Signore.

Esso ci sfugge, non e linguaggio accessibile perché solo alla fine dei tempi egli "tornerà".

Oggi esso viene raggiunto attraverso la pura mediazione della fede; e nello Spirito Santo la fede prende corpo in una rete di libera comunicazione sacra, la cui unica radice è la storia di Gesù.

Questa comunione è la Chiesa.

v. Santità

Catechismo della Chiesa Cattolica

… Cuore Comp. 93