Discorsi sul Nuovo Testamento

Indice

Sulle parole del Vangelo di Mt

Mt 18,7-9 Ove siamo ammoniti ad evitare gli scandali

1 - Come difenderci contro gli scandali
2 - I mansueti nell'afflizione sono al sicuro contro gli scandali
3 - Chi sono i miti
4 - Lo scandalo proveniente dagli occhi, dalle mani, dai piedi
5 - La bugia, vietata dalla legge divina
6 - Gli uomini che si comportino da uomini, ma da figli di Dio
7 - Le calunnie dei pagani contro i cristiani
8 - Predizione delle tribolazioni nel mondo che invecchia
9 - Le accuse dei pagani ai cristiani per il sacco di Roma

1 - Come difenderci contro gli scandali

Le letture della parola di Dio che abbiamo ascoltato poco fa quando venivano lette, ci ammoniscono di premunirci contro gli scandali, che sono stati predetti, con la forza delle virtù e di armarci di coraggio cristiano ricorrendo alla misericordia del Signore.

Che cosa è infatti l'uomo - dice la Scrittura - se non che ti ricordi di lui? ( Sal 8,5 )

Guai al mondo a causa degli scandali, ( Mt 18,7 ) dice il Signore, lo dice la Verità: ci spaventa e ci ammonisce; vuol che noi non siamo incauti; d'altra parte non ci ha resi certamente privi d'ogni speranza.

Contro questo "Guai", cioè contro questo male terribile, tremendo, da evitare, ci consola, ci esorta e ci fortifica la Scrittura nel passo ove è detto: Molta pace per quelli che amano la tua legge e non v'è scandalo per essi. ( Sal 119,165 )

Fa vedere il nemico da cui guardarsi, ma non cessa di far vedere il muro di difesa.

Sentendo: Guai al mondo a causa degli scandali, pensavi dove saresti potuto andare fuori del mondo, per non subire gli scandali.

Per guardarti dunque dagli scandali, dove andrai fuori del mondo se non ti rifugerai presso Colui che ha creato il mondo?

In qual modo però potremo rifugiarci presso Colui che ha creato il mondo, se non ascolteremo la sua legge, che viene predicata dappertutto?

Ma non basta che l'ascoltiamo, se non l'amiamo.

Quando infatti la Scrittura ti rassicura contro gli scandali non dice: "Molta pace per quelli che ascoltano la tua legge".

Poiché davanti a Dio sono giusti non già coloro che ascoltano la legge, ma saranno dichiarati giusti coloro che la mettono in pratica, ( Rm 2,13 ) e la fede opera per mezzo della carità. ( Gal 5,6 )

Molta pace - è detto - per coloro che amano la tua legge e non c'è scandalo per essi.

Si accorda con questa affermazione anche ciò che abbiamo cantato, ascoltando e rispondendo in coro: Ma i mansueti possederanno in eredità la terra e godranno dell'abbondanza della pace. ( Sal 37,11 )

Poiché: Molta pace per coloro che amano la tua legge.

In effetti sono mansueti coloro che amano la legge di Dio.

Beato infatti è l'uomo che tu, Signore, ammaestri e al quale insegni la tua legge, per renderlo mite nei giorni cattivi, fino a quando si scavi la fossa al peccatore. ( Sal 94,12-13 )

Quanto paiono diverse certe espressioni della Scrittura mentre confluiscono e convergono a formare un unico senso, sicché anche tu, riguardo a tutto ciò che potrai udire scaturito da quella sorgente abbondantissima, puoi prestargli fede e andare d'accordo quale amico della verità, colmo di pace, fervente d'amore, al riparo dagli scandali.

2 - I mansueti nell'afflizione sono al sicuro contro gli scandali

Ci siamo dunque prefissi di vedere, o cercare o studiare in qual modo noi dobbiamo essere miti, e dalle espressioni della Scrittura che ho ricordato siamo ammoniti a trovare ciò che cerchiamo.

La Carità vostra stia un po' attenta; si tratta d'un affare importante, quello d'essere miti, una condizione necessaria nelle avversità.

Le avversità di questo mondo infatti non si chiamano scandali: quali sono dunque gli scandali?

State bene a sentire. Un tale per esempio si trova in qualche necessità ed è oppresso dall'afflizione.

L'essere angustiato da una tribolazione non è uno scandalo.

Anche i martiri furono oppressi, ma non soffocati dalla tribolazione.

Devi guardarti dallo scandalo, ma non tanto dall'afflizione.

La tribolazione ti accascia, ma lo scandalo ti schiaccia.

Che differenza c'è dunque tra la tribolazione e lo scandalo?

Nella tribolazione procuravi di conservare la pazienza, mantenere la costanza, non abbandonare la fede, non acconsentire al peccato.

Se osservi o osserverai queste condizioni, la tribolazione non sarà per te una rovina spirituale, ma avrà l'effetto che ha la pigiatura nel frantoio, non di schiacciare le olive ma di far colare l'olio.

Se dunque in questa tribolazione loderai Dio, quanto sarà utile il torchio mediante il quale sgorga da te il liquido?

Si trovavano nell'afflizione gli Apostoli legati con catene, ma in quella tribolazione cantavano inni a Dio.

Che cosa veniva pigiato? Che cosa usciva purificato?

Giobbe sedeva su un letamaio sottoposto a una gran sofferenza, ridotto alla povertà, senza mezzi, senza beni, senza figli, ma pieno di vermi; tale era la condizione relativa alla parte esterna dell'uomo.

Ma poiché nell'interno era pieno di Dio, lodava Dio e quella sofferenza non era per lui uno scandalo.

Quando arrivò dunque lo scandalo? Quando andò da lui la moglie e gli disse: Maledici Dio e muori. ( Gb 2,9 )

Dopo essergli stato tolto tutto dal diavolo, a quest'uomo travagliato era stata lasciata solo Eva, non per consolare ma per tentare il marito.

Ecco dov'è lo scandalo. Ingrandì le sventure del marito accumulando anche le proprie con quelle di lui e cominciò a persuaderlo di bestemmiare.

Egli invece era mite, poiché Dio lo aveva istruito con la sua legge e lo aveva reso mite nei giorni cattivi e perciò godeva molta pace nel suo cuore in quanto amava la legge di Dio e non era per lui di scandalo.

Lo scandalo era la moglie, ma non lo era per lui.

Vedi dunque l'uomo mite, istruito nella legge di Dio, ripeto: nella legge eterna di Dio.

Poiché la legge scritta sulle Tavole e data ai giudei non c'era ancora ai tempi di Giobbe ma rimaneva ancora nel cuore dei servi fedeli di Dio la legge eterna in base alla quale fu scritta quella data al popolo ebraico.

Poiché dunque era stato reso mite dalla legge di Dio per i giorni cattivi, ed aveva molta pace perché amava la legge di Dio, vedi quanto è mite, che cosa risponde alla moglie.

Di qui impara ciò che mi sono prefisso di mostrare, chi cioè sono i mansueti: Hai parlato - disse - come una stolta!

Se abbiamo ricevuto il bene dalle mani del Signore, non dobbiamo sopportare il male? ( Gb 2,10 )

3 - Chi sono i miti

Abbiamo udito attraverso un esempio chi sono i miti; cerchiamo adesso di darne una definizione, se ci è possibile.

I miti sono coloro ai quali, riguardo a tutte le azioni buone e a tutto ciò che fanno di bene, non piace se non Dio, mentre per tutto quel che soffrono di male non dispiace Dio.

Orsù, fratelli, badate a questa regola, a questa norma, facciamo ogni sforzo per arrivare ad attuarla, cerchiamo di progredire spiritualmente per adempierla perfettamente.

Che ci giova infatti piantare e innaffiare, se Dio non farà crescere?

Non è nulla né chi pianta né chi irriga, ma Dio che fa crescere. ( 1 Cor 3,7 )

Ascolta, tu che vuoi essere mite, che vuoi essere reso mite per i giorni cattivi, tu che ami la legge di Dio, affinché non sia in te scandalo ma molta pace perché tu possieda la terra e goda dell'abbondanza della pace; ascolta tu che vuoi essere mite.

Qualunque bene tu faccia, non devi piacere a te stesso, poiché Dio resiste ai superbi ma dà la grazia agli umili. ( Pr 3,34 sec. LXX; Gc 4,6 )

Qualsiasi bene dunque tu faccia, ti piaccia solo Dio; per qualsiasi male tu soffra, non ti dispiaccia Dio.

Che dire di più? Fa' questo e vivrai. ( Lc 10,28 )

Non ti lascerai abbattere dai giorni cattivi e sfuggirai alla minaccia della Scrittura: Guai al mondo a causa degli scandali. ( Mt 18,7 )

A quale mondo: Guai a causa degli scandali, se non a quello del quale è detto: Ma il mondo non lo ha conosciuto? ( Gv 1,10 )

Non a quello del quale è detto: Dio riconciliava con sé il mondo per mezzo di Cristo. ( 2 Cor 5,19 )

C'è dunque un mondo cattivo e un mondo buono: il mondo cattivo sono tutti i cattivi nel mondo e il mondo buono tutti i buoni nel mondo.

Qualcosa di simile ci presenta spesso un campo quando lo osserviamo.

Questo campo è pieno: di quali frutti? Di grano.

Così pure diciamo - e diciamo la verità -: "Questo campo è pieno di paglia".

Ecco un albero: è carico di frutti. Un altro dice: "È pieno di foglie".

Dice la verità sia chi dice: "È carico di frutti", sia l'altro che dice: "È pieno di foglie".

Ma l'abbondanza delle foglie non esclude la presenza dei frutti, né l'abbondanza dei frutti esclude la gran quantità delle foglie.

L'albero è pieno degli uni e delle altre, ma queste sono portate via dal vento, quelli sono raccolti dall'agricoltore.

Così dunque allorché senti: Guai al mondo a causa degli scandali, non aver paura, ma ama la legge di Dio, e non ti sarà di scandalo.

4 - Lo scandalo proveniente dagli occhi, dalle mani, dai piedi

Ora, viene tua moglie e ti spinge a fare un non so che di male.

Tu l'ami come dev'essere amata la moglie: è un tuo membro.

Ma se il tuo occhio, la tua mano e il tuo piede ti scandalizzano - come hai sentito dal Vangelo - tagliali e gettali via. ( Mt 18,8-9 )

Chiunque ti è caro, chiunque è assai stimato da te, tienilo per grande, tienilo come tuo membro amato fino a quando non comincerà a scandalizzarti, cioè a spingerti a commettere qualche male.

State a sentire: questo è lo scandalo.

Abbiamo posto in risalto l'esempio di Giobbe e di sua moglie ma in esso non è menzionato lo scandalo.

Ascolta il Vangelo: Quando il Signore parlò agli Apostoli della sua imminente passione, Pietro prese a esortarlo di evitarla, ma il Signore: Va' indietro, Satana - gli rispose - tu mi sei di scandalo. ( Mt 16,23 )

In una parola il Signore, che ti ha dato l'esempio di come vivere, non solo ti ha insegnato che cos'è lo scandalo ma anche in qual modo si deve evitarlo.

Poco prima aveva detto a Pietro: Beato sei tu, Simone, figlio di Giovanni, ( Mt 16,17 ) mostrando così ch'era un suo membro.

Ma quando cominciò a essere di scandalo, Cristo tagliò quel membro …, lo fece tornare com'era prima e lo ristabilì come suo membro.

Sarà dunque per te uno scandalo chi prende l'iniziativa di persuaderti a fare qualcosa di male.

Noti bene però la Carità vostra: lo scandalo non si fa per lo più per malevolenza, ma per una malintesa benevolenza.

Ti vede un tuo amico che ti vuol bene e che da te è a sua volta amato, o tuo padre, tuo fratello, tuo figlio, tua moglie: ti vede nel male e ti vuol rendere cattivo.

Che vuol dire: "Ti vede nel male"? Ti vede in qualche sofferenza.

Tu subisci forse una tale sofferenza per mantenerti nella rettitudine; forse sei angustiato perché non vuoi dire una falsa testimonianza.

Dico ciò a mo' d'esempio. Ma di esempi ce ne sono a centinaia, poiché: Guai al mondo a causa degli scandali.

Ecco, per esempio, un potente: per giustificare un suo furto o una sua rapina, ti chiede il favore di rendergli una falsa testimonianza.

Tu rifiuti, respingi il falso per non negare la verità.

Per non dilungarmi, quello s'adira, è potente, ti fa pressioni; ti si accosta un amico che non vuole che tu sia nell'angustia, che tu sia nel male.

"Ti prego, fa' ciò che ti si dice, che t'importa?".

Ti dirà quindi, forse, come disse anche Satana al Signore: Sta scritto a proposito di te: Dio ha dato ordine ai suoi angeli nei tuoi riguardi, perché tu non inciampi in alcuna pietra. ( Mt 4,6 )

Forse anche cotesto tuo amico, poiché vede che sei cristiano, vorrà convincerti con la Legge a compiere ciò che crede tu debba fare.

"Fa' ciò ch'essa dice". Che cosa? "Ciò che quello vuole". "Ma è una bugia, è una falsità!".

"Ma non hai letto: Ogni uomo è bugiardo?". ( Sal 116,11 )

Questo è già scandalo. È un amico. Che farai? È un occhio, è una mano.

Tagliali e gettali lontano da te.

Che vuol dire: Tagliali e gettali lontano da te? "Non dargli retta".

Questo significa: Tagliali e gettali lontano da te, non dargli retta.

In effetti le nostre membra formano un'unità; vivono, sono legate insieme nel nostro corpo in virtù del loro accordo.

Dov'è il disaccordo, lì c'è morte o ferita.

È dunque un tuo membro: devi amarlo.

Ma se ti scandalizza, taglialo e gettalo via da te.

Non dargli retta, allontanalo dalle tue orecchie, forse tornerà corretto.

5 - La bugia, vietata dalla legge divina

In qual modo farai ciò che ti dico? taglierai via e getterai lontano l'amico e forse in questo modo lo potrai correggere?

Come lo farai? Rispondi. L'amico ti voleva convincere a dire una bugia servendosi delle parole della Legge.

Egli forse ti ha detto: "Di'", ma forse non ha osato dirti: "Di' una bugia", ma "Di' quello che vuole lui".

Tu dici: "Ma è una bugia", ed egli, per scusarsi, Ogni uomo è bugiardo. ( Sal 116,11 )

Ma tu al contrario: "Fratello: La bocca che mentisce, uccide l'anima". ( Sap 1,10 )

Bada bene, non è una cosa di poca importanza la massima che hai udita: La bocca che mentisce uccide l'anima.

Che mi può fare questo nemico potente, che mi mette alle strette, perché tu hai pietà di me e commiseri la condizione in cui mi trovo e desideri ch'io non stia nel male mentre desideri ch'io sia cattivo?

Che può farmi questo potente? Che cosa può opprimere? Solo la carne.

"Il corpo solo - tu dici - egli può opprimere", ma io dico: "Lo può anche sopprimere".

"Quanto più umanamente agirà quello con me se dirò il falso?

Quello ucciderà la mia carne; io invece ucciderò l'anima mia.

Il potente adirato ucciderà il corpo, ma la bocca che mentisce uccide l'anima.

Uno può uccidere il corpo: anche se non venisse ucciso, è destinato a morire; l'anima al contrario se non l'uccide l'iniquità, sarà accolta in eterno dalla verità.

Conserva dunque ciò che puoi conservare, vada in perdizione ciò che un giorno è destinato a morire".

Tu hai dato una risposta, e tuttavia non hai dato la soluzione riguardo alla frase: Ogni uomo è bugiardo.

Rispondigli anche rispetto a ciò perché non abbia l'impressione di aver detto qualcosa d'importante per spingerti alla menzogna adducendo la citazione della Legge, incalzandoti con la Legge contro la Legge.

Nella Legge infatti sta scritto: Non dire falsa testimonianza, ( Dt 5,20 ) ma anche nella Legge sta scritto: Ogni uomo è inganno.

Considera ciò che ho ricordato poco prima quando ho dato, con le parole con cui sono stato capace, la definizione d'una persona mite.

È mite colui al quale per tutto il bene che fa non piace se non Dio e per tutto il male che subisce non dispiace Dio.

A chi dunque ti dice: "Mentisci" poiché sta scritto: Ogni uomo è menzognero, rispondi: "Io non mentisco, perché sta scritto: La bocca che mentisce, uccide l'anima.

Non mentisco, perché sta scritto: Tu manderai in rovina tutti coloro che proferiscono menzogne. ( Sal 5,7 )

Non mentisco perché sta scritto: Non dire falsa testimonianza.

Opprima pure con tormenti la mia carne colui al quale dispiaccio a causa della verità; io do ascolto al mio Signore che dice: Non temete coloro che uccidono il corpo". ( Mt 10,28 )

6 - Gli uomini che si comportino da uomini, ma da figli di Dio

In che senso dunque ciascun uomo è menzognero? Non sei forse un uomo?

Rispondi senza indugio e secondo la verità: "Volesse da uomini, ma il cielo ch'io non fossi un uomo per non essere menzognero!".

Orbene, riflettete: Il Signore dal cielo ha volto lo sguardo sopra i figli degli uomini per vedere se ce n'è uno saggio e che ricerchi Dio.

Tutti sono caduti e insieme sono divenuti inutili.

Non c'è chi faccia del bene, non ce n'è neanche uno. ( Sal 14,2-3 )

Per qual motivo? Perché vollero essere figli di uomini.

Dio però, per togliere da quest'iniquità i figli di uomini, per riscattarli, curarli, guarirli, mutarli, diede loro il potere di diventare suoi figli. ( Gv 1,12 )

Che c'è dunque di strano? Se eravate figli di uomini, eravate semplici uomini; eravate tutti uomini e quindi menzogneri, poiché ogni uomo è menzognero.

Ma è giunta a voi la grazia di Dio e vi ha dato il potere di diventare figli di Dio.

Sentite la voce del Padre mio che dice: Io ho detto: Voi siete dèi e tutti voi figli dell'Altissimo. ( Sal 82,6 )

Poiché gli uomini, se non sono figli dell'Altissimo, sono figli di uomini, sono bugiardi, poiché ogni uomo è bugiardo.

Se invece sono figli di Dio, se cioè sono stati redenti per grazia del Salvatore, se comprati con il suo prezioso sangue, se rigenerati mediante l'acqua e lo Spirito Santo, se predestinati all'eredità del cielo, sono certamente figli di Dio e quindi già dèi.

Che ha a che fare con te la bugia? In realtà Adamo era un semplice uomo, mentre Cristo è Uomo-Dio, Dio creatore d'ogni creatura.

Adamo era solo uomo, Cristo invece è allo stesso tempo uomo e mediatore di Dio, Figlio unico del Padre, Dio-Uomo.

Ecco, mentre tu, uomo, sei lontano da Dio, e Dio nell'alto dei cieli è lontano dall'uomo, si è posto nel mezzo il Dio-Uomo.

Riconosci in questi il Cristo e per mezzo dell'uomo ascendi verso Dio.

7 - Le calunnie dei pagani contro i cristiani

Ebbene, ormai rimessi sulla retta via e, se abbiamo compiuto qualcosa, divenuti miti, manteniamo senza vacillare la speranza che professiamo. ( Eb 10,23 )

Cerchiamo di amare la legge di Dio per evitare la minaccia: Guai al mondo a causa degli scandali. ( Mt 18,7 )

E ora parliamo un po' degli scandali di cui è pieno il mondo, come siano frequenti e come abbondino le tribolazioni.

Il mondo è devastato, è pigiato come l'uva nel torchio.

Suvvia, cristiani, stirpe celeste, pellegrini su questa terra, che cercate la vostra città nel cielo, che desiderate d'essere uniti agli angeli santi, dovete capire d'essere venuti sulla terra per poi andarvene.

Voi passate per il mondo mentre tendete verso Colui che ha creato il mondo.

Non vi devono turbare coloro che amano il mondo, che vogliono rimanere nel mondo ma, volere o no, sono costretti a uscirne; non v'ingannino, non vi seducano.

Queste tribolazioni non sono scandali. Siate buoni ed esse saranno solo delle prove.

Viene la tribolazione: essa sarà ciò che tu vorrai; o è una prova o è una condanna.

Sarà tale quale ti troverà. La tribolazione è come il fuoco: se ti trova simile all'oro, ti porterà via le impurità; se invece ti troverà simile a paglia, ti ridurrà in cenere.

Dunque, le tribolazioni che abbondano non sono scandali.

Ma quali sono gli scandali? Sono le espressioni, le parole che ci vengono rivolte dai pagani: "Ecco che cosa ci combinano i tempi cristiani!" ecco quali sono gli scandali.

Ti viene rivolta quest'accusa affinché tu, se ami il mondo, bestemmi Cristo.

Ma ti parla così un tuo amico, un tuo consigliere e quindi un tuo occhio.

Ti parla così un tuo servitore, un tuo aiutante e quindi una tua mano.

Ti parla così forse chi ti sostenta, chi ti rialza dalla bassa condizione terrena ed è quindi un tuo piede.

Tagliali via e gettali lontano da te.

A questi individui di tal fatta, rispondi come rispondeva colui che veniva sollecitato a dire una falsa testimonianza.

Rispondi anche tu, a chi ti dice: "Vedi quante sofferenze ci affliggono nei tempi cristiani e il mondo è devastato"; rispondi anche tu: "Tutto ciò me lo ha predetto Cristo prima che accadesse".

8 - Predizione delle tribolazioni nel mondo che invecchia

Ma perché ti turbi? Il tuo cuore si turba per le tribolazioni del mondo, come la barca dove Cristo stava dormendo. ( Mt 8,24 )

Ecco il motivo per cui, o uomo assennato, il tuo cuore si turba: ecco qual è il motivo.

La barca in cui dorme Cristo è il cuore in cui dorme la fede.

Che cosa infatti ti viene detto di nuovo, o cristiano, che cosa di nuovo ti si dice? "Nell'epoca cristiana il mondo è devastato, va in rovina".

Non ti ha detto il tuo Signore: "Il mondo sarà devastato"?

Non ti ha detto il tuo Signore: "Il mondo andrà in rovina"?

Perché credevi ciò quando lo si preannunciava e ti turbi quando si avvera?

Ebbene, la tempesta infuria contro il tuo cuore; cerca di evitare il naufragio, sveglia Cristo.

[ Chiedo a Dio ] - dice l'Apostolo - che nei vostri cuori dimori Cristo per mezzo della fede. ( Ef 3,17 )

Per mezzo della fede abita in te Cristo.

Quando v'è la fede, v'è Cristo; se la fede è sveglia, anche Cristo è sveglio; se la fede viene meno, Cristo dorme.

Svegliati, scuotiti, di': Signore, stiamo per affondare! ( Mt 8,25; Lc 8,24 )

Ecco che cosa ci rinfacciano i pagani e - quello ch'è più grave - i cattivi cristiani.

Svegliati, o Signore, stiamo andando! La tua fede si ridesti e Cristo comincerà a parlarti: "Perché ti turbi?

Tutte queste cose te le ho predette.

Te le ho predette perché, quando fossero giunti i mali, tu sperassi i beni per non perderti d'animo a causa dei mali.

Ti meravigli che il mondo va in rovina? Meravigliati che il mondo è invecchiato.

È come un uomo: nasce, cresce, invecchia.

Molti sono gli acciacchi nella vecchiaia: tosse, catarro, cisposità, ansietà, stanchezza.

L'uomo dunque è invecchiato, è pieno d'acciacchi; è invecchiato il mondo, ch'è pieno di tribolazioni".

Ti ha forse Dio concesso una piccola grazia, di mandarti cioè Cristo nella vecchiaia del mondo per rinnovare te quando tutto va in sfacelo?

Non sai che ciò era prefigurato nel discendente di Abramo?

Il discendente di Abramo - dice infatti l'Apostolo - ch'è Cristo.

La Scrittura non dice: e ai suoi discendenti, come se si trattasse di motti, ma come se si trattasse di uno solo, dicendo: e al tuo discendente che è Cristo. ( Gal 3,16 )

Ad Abramo ormai vecchio nacque perciò un figlio perché appunto Cristo doveva venire nella vecchiaia dello stesso mondo.

Venne quando tutto stava invecchiando e ti fece nuovo.

La natura fatta, la natura creata, la natura destinata ad andare in rovina, già volgeva al suo tramonto.

Era inevitabile che fosse colpita da molte sofferenze; Cristo non solo venne a consolare te tra le sofferenze, ma anche a prometterti il riposo per l'eternità.

Non desiderare di restare attaccato a un mondo decrepito e non rifiutare di ringiovanire unito a Cristo, che ti dice: "Il mondo va in rovina, invecchia, si sfascia, respira affannosamente per la vecchiaia".

Non temere, la tua gioventù si rinnoverà come quella dell'aquila. ( Sal 103,5 )

9 - Le accuse dei pagani ai cristiani per il sacco di Roma

"Ecco - si dice - al tempo dei cristiani Roma va in rovina".

Forse però Roma non è spacciata; forse è stata sottoposta a dure prove, ma non è stata tolta di mezzo; forse è stata castigata, ma non distrutta.

Forse Roma non perirà, se non periranno i Romani.

Non periranno, se loderanno Dio; ma periranno se lo bestemmieranno.

Che cos'è infatti Roma se non i romani?

Poiché non si tratta di pietre o di travature, di case popolari altissime e di mura grandiose.

Ciò era stato fatto in modo che un giorno sarebbe andata in rovina.

L'uomo, quando costruisce, pone una pietra sull'altra; ma l'uomo, quando distrugge, getta giù una pietra dopo l'altra.

L'uomo fa e l'uomo distrugge.

Si offende forse Roma perché si dice che cade? Non è Roma che si offende, ma forse il suo fondatore.

Offendiamo forse il suo fondatore perché diciamo che va in rovina Roma fondata da Romolo?

È destinato a rovinare il mondo creato da Dio.

Ma non andrà in rovina né ciò che ha fatto l'uomo né ciò che ha fatto Dio, se non quando lo vorrà Dio.

Poiché se non va in rovina un'opera dell'uomo senza il volere di Dio, quando mai potrà andare in rovina un'opera di Dio per il volere dell'uomo?

Tuttavia Dio ha fatto per te il mondo destinato ad andare in rovina e perciò ti ha creato destinato a morire.

Lo stesso uomo, gloria della città, lo stesso uomo che l'abita, che la guida, che la regola, è venuto sulla terra in modo che deve andarsene, è nato in modo che deve morire, è entrato nel mondo in modo da passare.

Il cielo e la terra passeranno; ( Mt 24,35 ) che c'è dunque di strano se c'è una fine anche per una città?

Forse la città non finirà ora ma un giorno finirà senz'altro.

Ma perché mai Roma va in rovina durante i sacrifici dei cristiani?

Perché mai sua madre Troia fu distrutta dal fuoco durante i sacrifici dei pagani?

Gli dèi in cui i romani riponevano la loro speranza, proprio gli dèi romani, in cui i pagani di Roma riponevano le loro speranze, andarono via da Troia incendiata per fondare Roma.

Gli stessi dèi romani erano prima dèi troiani.

Troia fu incendiata ed Enea portò con sé gli dèi fuggiaschi; anzi, no, nella fuga portò con sé degli dèi balordi.

Ciò risulta dal fatto che poterono essere portati da un fuggiasco mentre essi non poterono fuggire.

Arrivato in Italia con quegli dèi Enea fondò Roma con gli dèi bugiardi.

Sarebbe troppo lungo narrare per filo e per segno tutti gli altri avvenimenti; ricorderò tuttavia in breve ciò che riferiscono le loro opere letterarie.

Uno storico a tutti noto così dice: La città di Roma, come so dalla tradizione, la fondarono e l'ebbero in dominio al principio i Troiani, i quali sotto la guida di Enea andavano errando come fuggiaschi in cerca d'una dimora fissa.1

Ebbene, avevano con loro gli dèi, fondarono Roma nel Lazio, vi posero, perché vi fossero adorati, gli dèi ch'erano adorati a Troia.

Il loro poeta presenta Giunone adirata con Enea e con i Troiani che fuggivano e dice: Con le navi attraversa il mare Tirreno un popolo a me nemico, portando in Italia Ilio e i vinti Penati,2 cioè portando con sé in Italia gli dèi vinti.

Orbene, quando gli dèi vinti erano portati in Italia, era un segno della potenza divina oppure un cattivo presagio?

Amate dunque la legge di Dio e non ci potrà essere scandalo per voi.

Vi preghiamo, vi scongiuriamo, vi esortiamo: siate mansueti, soffrite insieme a quelli che soffrono, sostenete i deboli, ( 1 Ts 5,14 ) e in quest'occasione dell'afflusso di molti forestieri, di poveri, di sofferenti, sia più generosa la vostra ospitalità, siano più numerose le vostre opere buone.

I cristiani mettano in pratica i comandi di Cristo, e i pagani saranno essi soli a ricevere danno dalle loro bestemmie.

Indice

1 Sallust., Con. Catil. 6, 1
2 Verg., Aen. 1, 67-68