Creazione

La tradizione religiosa del popolo di Israele assunse e rielaborò alla luce della propria fede modelli creazionali presenti nelle culture antiche del vicino Oriente.

Le diverse modalità di comprensione dell'origine del mondo proprie di ogni epoca confluirono nei molteplici racconti di creazione contenuti nell'Antico Testamento: nel Pentateuco, nei Profeti, nei Salmi, nel libro della Sapienza.

Già nei primi due capitoli della Genesi troviamo due narrazioni assai differenti.

Il primo racconto ( Gen 1,1-2,4a ) presenta la creazione come realtà buona, frutto della parola di Dio; il testo, redatto in ambiente sacerdotale dopo l'esilio, sottolinea la continuità tra le origini del mondo e le origini del popolo di Israele.

L'autore narra le "generazioni" ( in ebraico: toledot) del ciclo e della terra e le generazioni ( toledot ) dei patriarchi.

L'uomo è concepito come vertice della creazione.

In Genesi 2,4b-25 si rispecchia un racconto più antico, in cui si presenta Dio che plasma Adamo con la terra, come un vasaio, e gli infonde il suo soffio.

Creazione e redenzione

Le pagine della Genesi relative alla creazione sono state tradizionalmente lette attraverso uno schema interpretativo alquanto rigido che ha separato in modo troppo drastico la creazione e la redenzione.

Nella prospettiva biblica, la fede del popolo di Israele e stata dapprima fede nella liberazione e poi fede nella creazione; dopo aver conosciuto Dio nella storia come il liberatore dalla schiavitù dell'Egitto, Israele inizia a meditare sulle origini del mondo e della vita umana e giunge a intravvedere che l'atto di creazione è sostanzialmente atto salvifico.

Non solo il Dio salvatore è anche Dio creatore, ma creazione e salvezza costituiscono teologicamente un unico atto.

La creazione non è qualcosa di compiuto, che precede la redenzione, ma appare piuttosto come "creazione continua".

Dio continuamente crea e ricrea.

La creazione del cielo e della terra possiede una dimensione soteriologica; il mondo è uscito da Dio ed esiste grazie all'alleanza in Gesù Cristo.

Il ruolo di Cristo nella creazione

Il Nuovo Testamento evidenzia il ruolo di Cristo nell'opera di creazione: "Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto di ciò che esiste" ( Gv 1,3 ).

Cristo è la ragione d'essere del mondo creato; "in lui tutto è stato creato" ( Col 1,16 ); "generato prima di ogni creatura" ( Col 1,15 ), egli è "prima di tutto" ( Col 1,17a ) e "tutto in lui sussiste" ( Col 1,17b ).

La creazione è atto di amore, è grazia, è conferimento della filialità in Cristo, primogenito di ogni creatura ( Col 1,15 ).

Dio ha creato l'uomo per amore e questi nel Figlio diventa partecipe della natura divina ( 2 Pt 1,4 ).

Il peccato non spiega l'incarnazione, ma fa sì che l'incarnazione - da sempre pensata e voluta da Dio che aveva prestabilito "di ricapitolare in Cristo tutte le cose" ( Ef 1,10 ) - sia anche strumento di redenzione.

Cristo, che si è reso visibile nell'incarnazione, era già invisibilmente presente nella creazione.

Nell'atto creazionale è espressa la destinazione finale dell'uomo: la vita in Cristo ( Ef 1,4-6 ).

Ciò che viene detto riguardo alle origini va riferito anche alla destinazione finale dell'uomo.

Il racconto della creazione ha una portata profetico-escatologica.

Non è un caso che elementi propri di Genesi 1-3 si ritrovino in Apocalisse 1-3 e Ap 21-22.

La creazione nelle religioni non cristiane

Il termine creazione designa una serie di eventi che si ritengono fontali in relazione all'ordine cosmico vigente.

Le modalità e la successione di tali eventi sono le più varie nelle singole culture.

Culture religiose arcaiche

A un Essere supremo con funzione di creatore fanno riferimento quasi tutte le culture religiose arcaiche, le quali hanno in genere un impianto monoteistico.

La virtù creatrice dell'Essere supremo spesso viene vista permanere nell'opera degli sciamani, che hanno la facoltà di creare dal nulla o di modificare ciò che esiste.

A volte il mondo esistente viene invece attribuito all'opera di un demiurgo, che interviene modificando l'originale ordine stabilito dall'Essere supremo.

Un esempio tipico è costituito dal corvo delle leggende degli indios nordamericani.

Creato da Manitou o da altra divinità suprema, il corvo si spaventa per un evento naturale ed agita le ali provocando l'incresparsi delle acque primordiali e la genesi delle catene montuose.

In genere i racconti cosmogonici risentono del contesto culturale-geografico in cui sono sorti.

Infatti non sempre si ha una visione universale della creazione, che risulta invece funzionale ad un determinato gruppo umano di cui reca le caratteristiche esperienziali e sapienziali.

Lo si noterà confrontando i diversi miti che di seguito proporrò.

Indiani d'America

Anche in ambienti culturalmente alquanto omogenei, spesso coesistono visioni assai distanti: è il caso dei diversi modelli cosmogonici presenti nelle religioni degli indiani d'America, che prevedono l'origine del mondo dal tuffarsi di un personaggio mitologico, come pure da due protoparenti, o anche da un'emersione delle terre nell'oceano, oppure come un furto da parte di un eroe di prerogative e beni divini o anche come opera di un grande ragno tessitore.

Grecia

Narrazioni diverse in un contesto culturale alquanto omogeneo si riscontrano anche nella cultura greca.

Per i Greci le cosmogonie vengono sempre ad essere delle teogonie, ovvero gli elementi in gioco vengono identificati con delle divinità.

Le prime teogonie greche ( VIII a.C. ) seguono tre schemi.

Il primo afferma che tutto e sorto da Oceano, divinità fluviale dall'elevato potere generativo, che anche Omero chiamerà "l'origine di tutto" e "l'origine degli dèi".

 Dopo aver dato origine a tutto ciò che esiste, cominciò a rifluire su se stesso e rimase al suo posto, come una sorta di corrente universale, anche dopo che Zeus ebbe il sopravvento.

Unendosi a Teti diede vita alle Oceanine e alle tremila divinità fluviali.

Una seconda cosmogonia prevede che dalla nera Nyx ( la Notte ) sia stato deposto un uovo d'argento da cui sarebbe nato Eros: le due metà dell'uovo avrebbero costituito il Cielo e la Terra, separati dal Chaos ( il vuoto ).

La terza teogonia ci è offerta da Esiodo, il quale ( muovendo dalla sua iniziale esperienza di pastore ) pone quale entità originaria Chaos, dal quale sorgono Gaia ( la Terra ) ed altri esseri ( tra cui Eros ).

Gaia si congiunge al figlio Urano ( cielo ) e genera molti altri figli, tra cui Kronos, che uccide e detronizza il padre, per subire poi il medesimo destino a opera del proprio figlio Zeus.

Questi viene poi sfidato dai Giganti ( anche loro figli di Gaia ), che vengono vinti con l'aiuto determinante di Ercole.

Induismo

Nel contesto induista si notano due tendenze: quella dell'illusorietà del reale e quella invece del suo valore sacramentale.

Nel primo caso ciò che esiste è solo maya ( illusione ): è materia che separa dallo spirito; nel secondo, tutta la realtà e condensazione dello spirito divino.

Tale polarità è manifestata da due miti di creazione.

In un primo racconto si contempla Visnu che giace dormiente sul serpente Sesa, il quale galleggia sull'oceano cosmico; dal suo ombelico, che si muove ritmicamente mentre Visnu dorme e sogna, sboccia un fiore di loto le cui radici affondano nella mota primordiale ed al cui centro siede Rrahma, il dio creatore che porta tutto racchiuso in sé.

Dal sogno preconscio e unificante nasce dunque la diversità di un mondo variegato.

Un secondo racconto narra invece di Shiva che danza in estasi sulla cima di un monte: non più una figura semiincosciente bensì supercoscente, che non si lascia andare al ritmo involontario del respiro, bensì al ritmo comandato e coordinato della danza, la quale crea un nuovo ordine.

Al tempo stesso Shiva viene però anche presentato mentre si trova immerso in meditazione e mentre è abbracciato nel rapporto di amore con la consorte Parvati, in atto di generare il mondo.

Cina

In Cina si pensava che le montagne fossero nate dalle membra del gigante primordiale Panku che uscì dal lungo sonno nell'uovo primordiale e si trovò in un mondo buio.

La parte più leggera del contenuto dell'uovo salì in alto a formare il cielo, quella più pesante costituì la terra.

Per migliaia di anni Panku continuò a tener separati cielo e terra per timore che si ricongiungessero.

Quando infine morì, il suo respiro divenne vento, la voce tuono, l'occhio sinistro Sole e il destro Luna, le altre membra, montagne e sentieri, mentre il sudore si tramutò in rugiada e pioggia.

Le pulci che portava sul corpo divennero invece gli antenati degli uomini.

Assiro-babilonese

Enuma eli ( "Quando nell'alto… " ) sono le parole iniziali del noto poema sulla creazione sorto in ambiente assiro-babilonese all'epoca della prima dinastia babilonese e conservateci in sette tavolette cuneiformi provenienti dalla biblioteca del re Assurbanipal.

Questo componimento metrico veniva letto nel corso delle feste per il Capodanno babilonese ed aveva un duplice intento: celebrare una sorta di rigenerazione del tempo ed affermare il primato del dio solare Marduk non solo quale divinità di Babele ma anche come creatore entro il pantheon mesopotamico.

La narrazione presenta il passaggio da una iniziale situazione fluidamente instabile in cui dalle acque primordiali sono generati gradualmente gli dèi, ad uno stato di maggior chiarezza nei destini e nelle regole.

È evidente sullo sfondo la condizione delle genti che abitano la piana mesopotamica ( soggetta ad inondazioni ma pian piano riscattata dalle acque ) che si evolvono ad uno stato di maggiore solidità e di convivenza civile.

I primi dèi si rivelano alquanto caotici e rumorosi e per questo vengono eliminati: al loro posto subentra come dio virile Marduk, col quale inizia l'epoca delle acque lustrali, benefiche verso l'uomo, nonché un rigido ordinamento per lo scorrere del tempo.

Solo verso la fine del poema si parla della creazione dell'uomo, realizzata mediante il sangue che Marduk ricava dalle vene del dio Qingu dopo averlo ucciso.

Il fine dell'umanità consiste nel servire Marduk sulla terra, così come gli dèi lo servono in cielo.

Egitto

Miti egizi spiegano la creazione del mondo, degli dèi e dell'uomo a partire da un'"isola della creazione" che sarebbe emersa dalle acque primordiali e divenuta poi la dimora del primo dio.

Questi è Ra ( divinità solare ) che autofecondandosi da origine alla prima coppia: Shu, dio dell'aria e Tefnut, dea dell'umidità.

Dalla loro unione nacquero il dio della terra ( Geb ) e la dea del cielo ( Nut ), che furono i genitori di Iside, Osiride, Set e Nefti.

L'opera di Ra viene continuamente insidiata dal serpente Apep, che in Egitto ha la funzione del dragone babilonese Tiamat, che tenta di riportare la creazione allo stato di caos.

Ebraismo

Per l'ebraismo il cosmo è creazione del Dio libero, potente ed amante, che lo costituisce dal nulla e lo sostiene con particolare riguardo per l'uomo, vertice del creato, "sua immagine e somiglianza".

L'opera di creazione ( che nella riflessione d'Israele entra dopo l'esperienza della redenzione, ovvero della liberazione dall'Egitto ) viene concepita come un autolimitarsi di Dio ( zimzum ), un suo ritrarsi per fare spazio ad altri viventi.

Il libro della Genesi riporta due racconti di creazione: nel primo ( Gen 1,26 ss. ) Dio impiega unicamente la propria parola ( dabar ), intesa come realtà viva ed onnipotente; nel secondo ( la creazione della donna in Gen 2,18-22 ) ripercorre invece gesti consueti nei miti mediorientali e si dedica alla plasmazione di Eva a partire dalla costola di Abramo.

Tutto ciò che esiste ( luce e tenebre: in polemica con la visione dualistica dello gnosticismo ) è creato da Dio ed è dunque ontologicamente buono e a lui appartiene, così che l'uomo è una sorta di amministratore, deputato a condurre a perfezione il creato.

Per gli ebrei infatti l'opera creatrice di Dio è tuttora in corso.

Zoroastrismo

Nello zoroastrismo ( religione iranica attestatasi più o meno in parallelo alla formazione dell'Antico Testamento ) il dio supremo è Ahura Massda, il creatore onnisciente e onnipotente "supremo nella giustizia e nella bellezza".

Essendo assolutamente buono, non può essere origine del male che si agita nel mondo, ne di quello morale, ne di quello naturale, che vanno invece ricondotti ad uno spirito malvagio a lui ostile, Angra Mainyu, demonio della distruzione, con cui conduce una perenne lotta.

"Delle creature di Ahura Masda la prima fu il ciclo, la seconda l'acqua, la terza la terra asciutta, la quarta le piante, la quinta gli animali, la sesta l'uomo".

Quest'opera vede succedersi una creazione spirituale e solo in seguito quella materiale che dura un anno ( 365 giorni ) ed è articolata in sei fasi che corrispondevano a sei feste rituali nel corso dell'anno iraniano.

L'influsso da parte del racconto della Genesi appare evidente, con la differenza che qui si da più spazio alla costituzione del firmamento, che nella Bibbia è invece appena accennata, proprio per scoraggiare la venerazione degli astri.

Islam

L'Islam risente fortemente delle concezioni ebraiche e cristiane.

Leggiamo ad esempio nel Corano la Sura 7,54: "In verità Allah è il vostro Signore che ha creato i cieli e la terra in sei giorni e poi si è seduto sul trono.

Egli copre il giorno con il velo della notte che lo insegue con avidità.

Creò anche il sole, la luna e le stelle, che sono sottomesse a lui.

Non è a lui che appartiene la creazione e l'ordine? Sia benedetto Allah padrone del creato. "

Lo stesso Allah spiega il fine della sua opera: "Ho creato i ginn ( genii, spiriti ) e gli uomini solo perché mi adorassero ( Sura 51,56 ).

Anche per i musulmani vale che "ogni giorno Allah è all'opera" ( Sura 55,29 ).

Le religioni del contesto mediterraneo e mediorientale, dove più forte è la visione dell'intervento di un Essere divino nella creazione, prevedono una più immediata responsabilità dell'uomo verso il creato ( ecologia ), mentre quelle dell'Estremo Oriente sottolineano piuttosto quella benevolenza universale verso ogni vivente che deriva dalla sostanziale somiglianza e solidarietà dell'uomo nei confronti degli altri esseri viventi.

Altre culture

Un mito cosmogonico malgascio: Zanahary crea un mondo deserto, nel quale spunta autonomamente dal suolo Ratovoantany, il quale si mette a modellare tante statuine d'argilla di animali e uomini. Incuriosito, Zanahary scende dal ciclo e si offre di infondere in esse lo spirito, purché Ratovoantany gliele lasci portare in ciclo.

Dopo lunghe dispute giungono ad un compromesso: Zanahary infonde lo spirito vitale nelle statuette che possono restare a vivere sulla terra: otterrà però le loro anime dopo la morte, mentre i corpi potrà tenerli Ratovoantany.

Riassumendo, possiamo notare diversi schemi per tali racconti:

creazione per mezzo della parola potente per gli ebrei, ma già in Enuma elish;

creazione per sacrificio o smembramento dell'Essere supremo;

creazione per distacco dall'Essere supremo che però rimane integro;

creazione per separazione di elementi primordiali ( acqua-terra, terra-cielo ).

Constatiamo inoltre che "molto raramente le mitologie propongono un quadro di sviluppo del caos in cosmo in termini non personificati"; piuttosto gli elementi in gioco vengono riproposti quali dèi.

Quasi mai troviamo una "creatio ex nihilo" ( creazione dal nulla ), quanto invece un'azione su qualcosa di preesistente ( caos, materia inanimata, uovo cosmico: Polinesia, India, Iran, Grecia, Lettonia, Finlandia, America del Sud e Africa ).

Eppure anche la terra viene vista come feconda e capace di una certa "maternità" ( Tellus Mater) ( Terra Madre ), che la rende degna di rispetto sacrale, tanto che alcune tribù dell'India si rifiutano di ararla, in quanto non vogliono offendere il grembo della propria madre.

La derivazione del genere umano dalla terra viene postulata anche da una certa etimologia che vede il latino homo ( uomo ) derivare appunto da humus ( terra ), parola che indica il carattere vivo della terra.

In Medio Oriente si riscontra la crescente tendenza verso cosmogonie dualistiche ( zoroastrismo ironico e gnosticismo ).

Funzioni del racconto cosmogonico e della sua ripetizione.

Un primo intento è quello eziologico, ovvero di spiegarsi il perché di ciò che esiste e di determinate apparenti contraddizioni.

Una seconda funzione è quella di autoaffermazione di un dato gruppo umano.

Si vede poi in terzo luogo la possibilità di un intento di catarsi sul tempo e di restaurazione dell'ordine sul caos ( desiderio di una nuova vita entro una nuova creazione ).

Permane tuttavia nella ripetizione rituale di racconti cosmogonici un'esperienza ed un richiamo al caos, all'orgiastico come allentamento della tensione ( produttiva ecc. ) cui si è sottoposti nel regime dell'ordine creato.

Riscontriamo ad esempio come gli abitanti delle isole Figi rinnovino la cosmogonia ogni volta che viene nominato un nuovo re; anche quando le cose si mettono male, non si apprestano a ripararle, bensì a rigenerarle, con simbolismi simili a quelli della magia e della medicina popolare: la brocca nuova, il bambino, la vergine, l'acqua nuova, tutto ciò che è immacolato…

Più diffusa di quanto si creda era la dottrina di una rigenerazione totale, cioè di un ciclo perenne di creazioni e distruzioni di mondi successivi.

Si traduce anche: « In principio, quando Dio creò il cielo e la terra, la terra era .. ».

Le due versioni sono grammaticalmente possibili.

Quella adottata, con tutte le antiche versioni, rispetta meglio la coerenza del testo.

Il racconto comincia solo nel v 2; il v 1 è un titolo, al quale corrisponde la conclusione di Gen 2,4a.

« Il cielo e la terra » sono l'universo ordinato, il risultato della creazione.

Questa è espressa dal verbo bara' che nella bibbia è riservato all'azione creatrice di Dio, diversa dall'azione produttrice dell'uomo.

Tuttavia non bisogna introdurvi la nozione metafisica di creazione ex nihilo, che non sarà formulata prima di 2 Mac 7,28.

Il testo afferma che ci fu un inizio del mondo: la creazione non è un mito atemporale: essa è integrata nella storia, di cui è l'inizio assoluto.

Gen 1,1

nuova …

Dio che aveva creato tutte le cose per il Cristo ( Gv 1,3 ), ha restaurato la sua opera, sconvolta dal peccato, ricreandola nel Cristo ( Col 1,15-20+ ).

Il centro di questa « nuova creazione » - che interessa tutto l'universo ( Col 1,19s+; 2 Pt 3,13; Ap 21,1 ) - è l'« uomo nuovo » ( Gal 6,15) creato nel Cristo ( Ef 2,15+ ) per una vita nuova ( Rm 6,4 ) di giustizia e di santità ( Ef 2,10; Ef 4,24+; Col 3,10+ ).

Confrontare la nuova nascita del battesimo ( Rm 6,4+ ).

2 Cor 5,17

Il lupo ..  insieme con l'agnello: la rivolta dell'uomo contro Dio ( Gen 3 ) aveva spezzato l'armonia tra l'uomo e la natura ( Gen 3,17-19 ), tra l'uomo e l'uomo ( Gen 4 ).

I profeti annunziano guerre e invasioni, a castigo delle infedeltà di Israele.

Al contrario, portando il perdono dei peccati, la riconciliazione con Dio e il regno della giustizia, l'era messianica stabilisce la pace che ne è la conseguenza: fertilità del suolo ( Am 9,13-14; Os 2,20.23-24 ), disarmo generale ( Is 2,4; Is 9,4; Mi 4,3-4; Mi 5,9-10; Zc 9,10 ), pace perpetua ( Is 9,6; Is 32,17; Is 60,17-18; Sof 3,13; Zc 3,10; Gl 4,17 ).

La nuova alleanza è un'alleanza di pace ( Ez 34,25; Ez 37,26 ).

Il regno messianico è un regno di pace ( Zc 9,8-10; Sal 72,3-7 ).

Questa pace si estende al regno animale, fino al serpente, responsabile della prima colpa: l'era messianica è qui descritta simbolicamente come un ritorno alla pace paradisiaca.

Is 11,6

La rivelazione dei figli di Dio: il mondo materiale, creato per l'uomo, partecipa al suo destino.

Maledetto a causa del peccato dell'uomo ( Gen 3,17 ), si trova attualmente in una situazione violenta: « caducità », qualità di ordine morale legata al peccato dell'uomo; « schiavitù della corruzione » ( v 21 ), qualità di ordine fisico.

Ma come il corpo dell'uomo è destinato alla gloria, così anche il mondo sarà oggetto di redenzione ( vv 21.23) e parteciperà alla « libertà » dello stato glorioso.

La filosofia greca voleva liberare lo spirito dalla materia considerata come cattiva; il cristianesimo libera la stessa materia.

Uguale estensione della salvezza al mondo non umano ( specialmente al mondo angelico ) in Col 1,20; Ef 1,10; 2 Pt 3,13; Ap 21,1-5.

Per la nuova creazione 2 Cor 5,17+

Rm 8,19

creare : questo verbo è riservato a Dio e designa l'atto con cui pone nell'esistenza una cosa nuova e meravigliosa ( Gen 1,1; Es 34,10; Is 48,7; Is 65,17; Ger 31,21-22 ).

La giustificazione del peccatore è l'opera divina per eccellenza, analoga all'atto creatore ( Ez 36,25s; Ger 31,33; Ger 32,39-40 )

Sal 51,12

Schedario biblico

Dio creatore A 37
Cristo, Nuovo Adamo B 35
Creazione F 1
Dio onnipotente A 11
Dio guerriero A 26
Gloria di Dio A 29
Sapienza di Dio A 34
Parola D 6
Figure di Battesimo D 11
Battesimo e rinnovamento D 15
Nuova nascita E 18
Conoscenza di Dio E 40
Miracolo F 7

Magistero

Però « la creazione non finisce: Lui continuamente sostiene quello che ha creato, opera per sostenere quello che ha creato perché vada avanti ».

È « il lavoro dello Spirito dentro di noi, per fare viva la parola di Gesù, per conservare la creazione, per garantire che questa creazione non venga meno ».

Meditazione Francesco
9-2-2015

Concilio Ecumenico Vaticano II

Si riferisce all'uomo, che deve riferirla a Dio. è affidata da Dio all'uomo, che la perfeziona con la sua attività, prolungando l'opera del Creatore Lumen gentium 13
  Gaudium et spes 12
  Gaudium et spes 14
  Gaudium et spes 34
  Gaudium et spes 67
… nuova: Dio la forma inizialmente sulla terra ricapitolando tutto in Cristo, e perfettamente in cielo Apostolicam actuositatem 5
v. Cristo; Dio

Catechismo della Chiesa Cattolica

Le vie che portano alla conoscenza di Dio 31
I simboli della fede 190
Io credo in Dio Padre 198
Dio è la verità 216
« Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo » 235
Le operazioni divine e le missioni trinitarie 257
Il creatore 280ss
Il cielo e la terra 326
Cristo « con tutti i suoi angeli » 332
Il mondo visibile 337ss
L'uomo 355
« A immagine di Dio » 358
L'uomo nel Paradiso 374ss
La prova della libertà 396ss
Il battesimo di Gesù 536
La Risurrezione - opera della Santissima Trinità 648
Nella creazione 703ss
L'attesa del Messia e del suo Spirito 715
« Capo di questo Corpo è Cristo » 792
Il Giudizio finale 1040
La speranza dei cieli nuovi e della terra nuova 1045ss
Perché la Liturgia? 1066
Il Padre, Sorgente e Fine della Liturgia 1082
I celebranti della Liturgia celeste 1138
Segni e simboli 1145ss
Il Battesimo di Cristo 1224
Come viene chiamato questo sacramento? 1328
I segni del pane e del vino 1333
Lo svolgimento della celebrazione 1350
L'azione di grazie e la lode al Padre 1359ss
Il matrimonio nel disegno di Dio 1602ss
La vita di Cristo 1692
La dignità della persona umana 1700
La legge morale naturale 1955
« Adorerai il Signore, Dio tuo, e lo servirai » 2085
Il dovere sociale della religione e il diritto alla libertà religiosa 2105
Il giorno di sabato 2169ss
Il rispetto della persona e la ricerca scientifica 2293
« Maschio e femmina li creò… » 2336
La destinazione universale e la proprietà privata dei beni 2402
Il rispetto dell'integrità della creazione 2415ss
Verità, bellezza e arte sacra 2500
La chiamata universale alla preghiera 2566
La creazione - sorgente della preghiera 2569ss
I Salmi, preghiera dell'Assemblea 2586
  2589
Gesù prega 2606
La preghiera di domanda 2630
La preghiera di ringraziamento 2637
La preghiera a Gesù 2666
La meditazione 2705
La preghiera dell'Ora di Gesù 2746
Sia santificato il tuo Nome 2809
  2814
Ma liberaci dal Male 2852
Comp. 46; 50; 51; 52; 54; 59; 62; 63; 65; 67; 236; 337

Rinnovamento Catechesi

per mezzo del Figlio suo fatto uomo 5
Lo Spirito Santo dona la pace di Cristo 6
La Chiesa è discepola e testimone di tutta la parola di Dio 14
La predicazione è evento salvifico 35
Gesù Cristo, vivo, "ieri, oggi, nei secoli" 58
Predicare Gesù Cristo, Salvatore e Capo di tutto il creato 66
e in Lui gli uomini sono solidali con tutta la storia e con tutto il mondo 68
La catechesi parla di un "uomo nuovo" 91
La creazione dell'uomo libero, come appello alla sua glorificazione in Cristo 92
Dio si rivela nelle sue opere 118
La bontà delle creature esprime l'amore di Dio 120
L'uomo, rivelazione di Dio in Cristo 122
La catechesi interpretai segni dei tempi 129

Compendio della dottrina sociale

Principio della creazione

26
Agire di Dio e senso della creazione 27
Creazione e identità dell'uomo 36
Legge naturale e universo creato 37; 140
Salvezza, risurrezione, creazione 38; 44; 56
Persona e universo creato 47; 130
Relatività teologica e creazione 48
Ordine, creazione e soprannaturale 64
Piano della creazione e della Redenzione 66
Dottrina sociale, progetto di Dio e creato 74
Fede, ragione, progetto divino e creazione 75
Creatura umana, vertice del creato 108; 251
Creazione, valore di cosa buona 113
Creazione dell'uomo e peccato originale 115
Creazione e attesa del Redentore 123
Fede cristiana e creazione dell'uomo 126
Bene comune universale e creazione 170
Proprietà privata e beni della creazione 177
Famiglia e creazione dell'uomo 209

Matrimonio, creazione e convenzioni

215
Uomo, coltivatore e custode del creato 256
Riposo sabbatico e Creazione 258
Sabato eterno e nuova creazione 261
Dimensione trinitaria della creazione 262
Lavoro, ricchezze di Cristo e creazione 262
Lavoro, partecipazione e creazione 263; 266; 317
Povertà e ordine creaturale 324
Regno e bontà originaria del Creato 325
Solidarietà e salvaguardia del creato 367
Famiglia umana e opera della creazione 428
Alleanza, comunità umana e Creato 429
Disegno divino e realtà creaturale 431

Creazione e preghiera di Israele

452
Pasqua di Cristo e creazione 455
Uomo, Dio e opera della creazione 460
Ambiente e risorse del Creato 461
Dimensione trascendente della creazione 462
Ambiente e concetto di creazione 464
Ambiente sano e beni del Creato 468; 481
Creazione e interventi sulla natura 473
Problemi ecologici, stili di vita e creazione 486
Creato e atteggiamento di gratitudine 487
Pace e creazione 488
Laico, Cristo, Spirito e creato 542

Summa Teologica

In sé I, q. 44
Modo I, q. 45
Tempo I, q. 46
Degli angeli I, q. 61
Delle creature corporali I, q. 65
Distintiva I, q. 66-69
Adornativa I, q. 70-72
… dell'anima I, q. 90
… del primo uomo I, q. 91
… della prima donna I, q. 92