Giobbe

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Capitolo 26

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Bildad parla all'aria

1 Giobbe rispose:
2 Quanto aiuto hai dato al debole e come hai soccorso il braccio senza forza!
3 Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4 A chi hai tu rivolto la parola e qual è lo spirito che da te è uscito?
1 Re 22,24
5 i morti tremano sotto terra, come pure le acque e i loro abitanti.
6 Nuda è la tomba davanti a lui e senza velo è l'abisso.
Pr 19,11
Sal 139,8.11-12
Am 9,2
7 Egli stende il settentrione sopra il vuoto, tiene sospesa la terra sopra il nulla.
Gb 38,6
8 Rinchiude le acque dentro le nubi, e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
9 Copre la vista del suo trono stendendovi sopra la sua nube.
10 Ha tracciato un cerchio sulle acque, sino al confine tra la luce e le tenebre.
Gb 22,14
Gen 1,7.14
11 Le colonne del cielo si scuotono, sono prese da stupore alla sua minaccia.
12 Con forza agita il mare e con intelligenza doma Raab.
Gb 7,12+
Gb 9,13+
Sal 65,8+
Is 51,9-10
Gb 3,8+
13 Al suo soffio si rasserenano i cieli, la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
Is 27,1
14 Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere; quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?
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Abbreviazioni
26,1-14 Risposta di Giobbe a Bildad
26,2-14 Lode alla potenza di Dio
26,4 Replica ironica di Giobbe a Bildad, che sembra abbia perso di vista l'oggetto preciso della discussione.
26,5-14 Questo inno di lode alla potenza di Dio secondo alcuni sarebbe da porre sulle labbra di Bildad e si collegherebbe allora con il testo di Gb 25,1-6.
26,5ss In BJ, che qui segue una numerazione diversa dal TM, il brano Gb 26,5-14 è anticipato al capitolo precedente, per cui è numerato Gb 25,5a-14 e figura come discorso di Bildad anziché di Giobbe.
- i morti: alla lettera « i Refaim » ( cf. Dt 2,10+ ): sia i trapassati ( Sal 88,11 ) sia i deboli e gli impotenti.
- come pure le acque: sottinteso « tremano » o « si spaventano », congetturando jehattû, caduto per aplografia dopo mi-tahat, « sottoterra », del TM.
Le acque dell'abisso che l'immaginazione popolare riteneva abitate dai mostri vinti nei primordi ( cf. Gb 7,12+ ).
26,6 l'abisso: questa parola ( in ebr. Abaddôn, cf. Ap 9,11 ), sinonimo di « sheol », in antico forse designava una divinità infernale.
26,7-13 Egli distende il cielo: descrizione poetica della creazione del cosmo, che si ispira a immagini molto familiari agli antichi.
Il serpente tortuoso ( v. 13 ) è il Leviatàn ( vedi la sua descrizione anche in Gb 3,8; Gb 7,12+ Gb 40,25 ).
26,7a il vuoto: la parte settentrionale del firmamento, sulla quale questo si pensava girasse come su un perno.
27,7b Colonne sostengono la terra ( Gb 9,6 ), ma l'uomo ignora il loro punto di appoggio ( Gb 38,6 ).
Questo v, caso unico nella bibbia, allude a uno spazio infinito.
26,9 la sua nube: durante le eclissi.
- trono: kisseh del TM; BJ conget.: « la luna piena », keseh.
- stendendovi: leggendo parosh invece dell'ebr. parshez ( forma anomala che combina le due radici parash e paraz ).
26,10 tracciato un cerchio: haq hûg, conget.;
il TM ha: « circoscritto un termine », hoq hag.
26,11a Le alte montagne, che sostengono la volta celeste, sono scosse dal tuono,
voce di Dio ( Sal 29 ), o dai moti sussultori della terra ( Sal 18,8 ).