Siracide

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Capitolo 14

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

La vera felicità

1 Beato l'uomo che non ha peccato con le parole e non è tormentato dal rimorso dei peccati.
Sir 19,16
Sir 25,8
2 Beato chi non ha nulla da rimproverarsi e chi non ha perduto la sua speranza.

Invidia e avarizia

3 A un uomo gretto non conviene la ricchezza, a che servono gli averi a un uomo avaro?
Qo 5,9
Qo 6,2
4 Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri, con i suoi beni faranno festa gli estranei.
Lc 12,16-21
Gb 27,16-17
Pr 13,22
5 Chi è cattivo con se stesso con chi si mostrerà buono? Non sa godere delle sue ricchezze.
6 Nessuno è peggiore di chi tormenta se stesso; questa è la ricompensa della sua malizia.
Pr 11,17
7 Se fa il bene, lo fa per distrazione; ma alla fine mostrerà la sua malizia.
8 È malvagio l'uomo dall'occhio invidioso; volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui.
9 L'occhio dell'avaro non si accontenta di una parte, l'insana cupidigia inaridisce l'anima sua.
Sap 6,23
10 Un occhio cattivo è invidioso anche del pane e sulla sua tavola esso manca.
11 Figlio, per quanto ti è possibile, trattati bene e presenta al Signore le offerte dovute.
12 Ricordati che la morte non tarderà e il decreto degli inferi non ti è stato rivelato.
Nm 16,33
13 Prima di morire fa' del bene all'amico, secondo le tue possibilità sii con lui generoso.
14 Non privarti di un giorno felice; non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio.
Qo 2,24
15 Forse non lascerai a un altro le tue sostanze e le tue fatiche per essere divise fra gli eredi?
16 Regala e accetta regali, distrai l'anima tua, perché negli inferi non c'è gioia da ricercare.
Qo 9,10
17 Ogni corpo invecchia come un abito, è una legge da sempre: « Certo si muore! ».
18 Come foglie verdi su un albero frondoso: le una lascia cadere, altre ne fa spuntare, lo stesso avviene per le generazioni di carne e di sangue: le une muoiono, altre ne nascono.
Qo 1,4
19 Ogni opera corruttibile scompare; chi la compie se ne andrà con essa.
Qo 9,6
Ap 14,13

Felicità del saggio

20 Beato l'uomo che media sulla sapienza e ragiona con l'intelligenza,
Pr 8,32-35
21 e considera nel cuore le sue vie: ne penetrerà con la mente i segreti.
22 La insegue come uno che segue una spia, si apposta sui suoi sentieri.
23 Egli spia alle sue finestre e starà ad ascoltare alla sua porta.
24 Fa sosta vicino alla sua casa e fisserà un chiodo nelle sue pareti;
25 alzerà la propria tenda presso di essa e si riparerà in un rifugio di benessere;
26 metterà i propri figli sotto la sua protezione e sotto i suoi rami soggiornerà;
27 da essa sarà protetto contro il caldo, egli abiterà all'ombra della sua gloria.
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Abbreviazioni
14,1-2 La serenità di coscienza
14,1 che non ha peccato, alla lettera « che non ha inciampato ».
- Molti salmi cantano così la felicità dei cuori puri ( cf. Sal 1; Sal 32; Sal 41; Sal 119; Sal 128 ), in opposizione ai « felici » di questo mondo.
É già l'annunzio delle beatitudini evangeliche ( Mt 5,1-12 ).
14,3-10 Grettezza e invidia
14,8 Non guarda coloro che hanno bisogno del suo aiuto.
14,9 cupidigia: conget.; alla lettera « l'occhio cattivo »;
il gr. ha: « l'iniquità malvagia » ( confusione tra `ajin e `awon,
ma il testo ebr. che noi abbiamo è diverso ).
14,11-19 Saper godere
La saggezza consiglia di compiere il bene e, allo stesso tempo, di godere di quanto offre la vita.
Anche il Siracide, come quasi tutti gli autori dell'AT, pensa l'aldilà come dimora indifferenziata per tutti, buoni e cattivi, ricchi e poveri ( Gb 3,17 e nota ).
14,12 il decreto degli inferi: probabilmente quello che fissa la data della morte
( cf. Is 28,15.18 ).
14,19 L'ebr. legge: « Tutte le azioni dell'uomo sono votate alla corruzione e l'opera delle sue mani lo seguirà », cioè lo seguirà nella corruzione.
Ap 14,13 traspone questa idea: le opere seguono l'uomo nello splendore della nuova vita.
Queste riflessioni sono per Qoèlet un motivo di meraviglia e anche di scandalo.
Ben Sira non vi vede che una lezione di distacco.
14,21 Cf. Sal 119, in particolare i v. 15, v. 23, v. 148 sulla felicità che dà la meditazione della legge.
Qui l'oggetto di studio è la sapienza, che si scopre soprattutto nei proverbi e nei detti dei saggi.
14,24 Per fissarvi anche la sua tenda.
- Diverse immagini sono usate per caratterizzare la ricerca della sapienza:
quella del cacciatore che la insegue,
della spia che cerca di carpire le sue parole,
del viandante che si accampa alla sua ombra.
14,27 Questa gloria ( ebr. « rifugio » ) indica forse la nube che manifestava la presenza di Jahve ( cf. Es 16,10; Es 24,16+ ).
È la shekinah ( « presenza » ) della letteratura rabbinica.