Comunione e comunità

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Capitolo III - Il dinamismo della comunione

Comunione con Dio e con gli uomini

29. - San Giovanni all'inizio della sua prima lettera spiega il senso dell'annuncio evangelico e della comunione che ne è il frutto.

Egli rivela a tutti gli uomini quello che era stato in profondità il suo contatto con Dio attraverso Gesù, « il Verbo della vita ».

In ciò che aveva visto con i suoi occhi e toccato con le sue mani, egli aveva sperimentato la comunione con il Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo.

Lo « annuncia » agli altri perché essi pure, accogliendo la sua testimonianza, possano ritrovarsi insieme, a godere del medesimo dono.

Uniti a Cristo, pertanto, diveniamo partecipi della vita del Padre e dello Spirito Santo.

Vivendo per lui in Dio, contemporaneamente viviamo in quell'amore di Dio che dà origine alla comunione fraterna, per cui ci accogliamo gli uni gli altri nella carità e diventiamo « membra gli uni degli altri ». ( Rm 12,5 )

E proprio questa comunione fraterna attesta la verità della nostra comunione con Dio. ( Cfr. 1 Gv 4,12 )

Comunione nell'eternità e nella storia

30. - La comunione è una realtà viva.

È la comunione divina che si partecipa agli uomini realizzandosi esemplarmente nella storia del popolo di Israele, e poi nel nuovo popolo di Dio che è la Chiesa pellegrina sulla terra, in vista del suo compimento nel Regno alla fine dei tempi.

Essa non è solamente una realtà nascosta, un puro dato mistico, che si rivelerà esclusivamente quando il Signore ritornerà nella gloria e stabilirà i cieli nuovi e la terra nuova.

Essa è una realtà della nostra storia umana e, come tale, visibile negli avvenimenti della vicenda umana.

Per questo carattere della comunione, la Chiesa vive nell'eternità e nella storia, nella profondità del mistero di Dio e nella concretezza della vicenda degli uomini.

Comunione che si espande

31. - La realtà di comunione che la Chiesa vive non è solo esperienza di carità che interiormente la riempie di gioia e la fa crescere, ma è anche presa di coscienza dell'urgente dovere di allargare gli spazi di attuazione del mistero salvifico.

Se in questo mistero la Chiesa si radica e trova la sua origine, in sé tuttavia non ne esaurisce tutta la grazia, e soltanto allora può dire di tendere alla sua piena realizzazione quando si fa strumento perché esso raggiunga l'umanità intera e la porti a salvezza.

Ad ogni uomo, infatti, essa è debitrice dell'annuncio liberante del Vangelo; a tutti deve aprirsi per accoglierli affinché in essa facciano esperienza dell'amore che in Cristo unisce gli uomini come fratelli.

Essa, pur restando « un popolo uno e unico, deve estendersi a tutto il mondo e a tutti i secoli ».81

E, infine, con fede la Chiesa attende l'avverarsi dei tempi di Dio, nel rispetto della graduale maturazione di persone e di comunità, lieta di constatare quanto già unisce gli uomini tra loro e quali prospettive di unità apra lo Spirito alla famiglia umana.

Comunione che esige una perenne conversione

32. - La Chiesa è spinta dalla carità a farsi luogo e comunità di salvezza per ogni uomo.

Ma per entrare in dialogo e attrarre alla comunione chi, in diversa misura, ne fosse ancora lontano, essa ha bisogno di creare in se stessa le condizioni di una vera accoglienza e fraternità.

Perciò avverte una continua esigenza di conversione, che la porti alla santità, mentre umilmente riconosce di essere sempre in cammino verso questa meta.

Consapevole che questa tensione è sostenuta dalla grazia, e condizionata dalle resistenze della debolezza umana, essa prega perché anche al suo interno tutti compiano ogni sforzo alla ricerca di una sempre più sincera comunione fraterna, affinché la Chiesa risplenda dinanzi a tutti come esperienza di amore e unica speranza di salvezza.82

Maria e la comunione ecclesiale

33. - Maria, che giustamente è invocata quale « madre della Chiesa », non solo è parte eletta della Chiesa, ma ne è anche modello, per la fede, per la carità, per la profonda unione a Cristo83 e, quindi, per la singolare ricchezza di grazia con cui ha vissuto il dono della comunione.

La Vergine santa si presenta « modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti »,84 alla rigenerazione e formazione dei quali essa coopera con amore di madre ».85

E la Chiesa « giustamente guarda a colei che generò Cristo, concepito appunto dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine per nascere e crescere anche nel cuore dei fedeli per mezzo dlla Chiesa ».86

Il popolo di Dio, mentre la invoca e « con affetto di pietà filiale la venera come madre amantissima »,87 scorge in lei il modello della più intensa comunione con Dio e con i fratelli e pertanto si affida alla sua intercessione nell'impegno di vivere la comunione ecclesiale.

Visione d'insieme

34. - La comunione nasce dalla parola di Dio e dallo Spirito che introduce gli uomini, i discepoli di Cristo, nella realtà della salvezza, ossia nella comunione con le tre persone dell'unico Dio.

Ha origine dall'alto, si fonda sulla fede e sui sacramenti della fede, che culminano nell'Eucaristia;

esprime la comunione trinitaria, consacra l'unità del popolo di Dio;

gode dell'assistenza, della promozione e del vincolo dello Spirito Santo;

è strutturata in una comunità gerarchicamente ordinata ed è arricchita della varietà dei carismi.88

Nella riflessione su se stessa, operata durante il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha preso meglio coscienza di essere il popolo di Dio portatore nella storia di un mistero di comunione.

Questo mistero di comunione:

è una realtà invisibile e visibile, partecipazione dell'evento dell'incarnazione, la sua efficacia si prolunga nella storia attraverso la struttura sacramentale della Chiesa;

è una realtà divina ed umana che vive nel tempo ma in tensione verso la pienezza della Gerusalemme celeste;

ci unisce vitalmente a Cristo e costituisce i singoli in figli di Dio e la comunità dei battezzati in popolo di Dio;

è vissuto nella fede, nella speranza e nella carità, che Dio infonde nell'intimo e che noi viviamo nella testimonianza alla Parola, in un cammino fiducioso nel futuro e con l'amore dei fratelli;

ha nei sacramenti, e soprattutto nell'Eucaristia, il culmine verso cui tende … e insieme la fonte da cui promana »;89

dà vita a un popolo ben compaginato, ricco della varietà dei carismi e articolato nella distribuzione dei ministeri al servizio della crescita comune;

assicura la grazia necessaria per confessare la fede e spinge ad annunciare il Vangelo per la salvezza di tutta l'umanità;

unisce i fedeli pellegrini sulla terra a coloro che morti in Cristo, hanno già raggiunto la patria, vedono il volto di Dio e sono intercessori per i loro fratelli, prima fra tutti la Beata Vergine Maria.90

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81 Lumen gentium, n. 13
82 Cfr. Lumen gentium, n. 14
83 Ibid., n. 63
84 Lumen gentium, n. 65
85 Lumen gentium, n. 63
86 Ibid., n. 65
87 Ibid., n. 53
88 Cfr. Lumen gentium, n. 4, n. 7, n. 9, n. 15, n. 21, n. 25, n. 29, n. 50;
cfr. anche Unitatis redintegratio, n. 7, n. 14, n. 15, n. 22;
Ad gentes, n. 19, n. 20, n. 22;
Gaudium et spes, n. 18, n. 19, n. 21
89 Sacrosanctum Concilium, n. 10
90 Cfr. Lurnen gentium, n. 49, n. 50