Primato

Detto oggi anche « funzione petrina » o « servizio ( ministero ) di Pietro ».

Il termine vuole indicare quel compito specifico del Papa verso tutta la Chiesa, che egli riceve in quanto successore di Pietro come Vescovo di Roma.

L'esercizio del primato è molto diverso a seconda dei vari secoli della storia della Chiesa, fra Oriente e Occidente, ed anche fra le diverse situazioni.

Esso è concepibile non in contrapposizione all'autorità locale del Vescovo sulla sua Chiesa, ma come centro di unità ( non però di uniformità ), come supremo rifugio di appello, come ultima roccia di fede in caso di gravi controversie; e particolarmente oggi, nell'attuale situazione, come strumento di comunione e comunicazione fra le varie Chiese locali, nel pieno rispetto delle loro autonomie e consuetudini.

… del Cristo

Paolo espone, sotto forma di dittico, il primato di Cristo:

1. nell'ordine della creazione naturale ( vv 15-17 )

2. nell'ordine della nuova creazione, soprannaturale, che è la redenzione ( v 18-20 ).

Si tratta del Cristo preesistente, ma sempre considerato ( Fil 2,6+ ) nella persona storica e unica del Figlio di Dio fatto uomo.

È questo essere concreto che è « immagine di Dio » in quanto riflette in una natura umana e visibile l'immagine del Dio invisibile ( Rm 8,29+ ), ed è lui che può essere detto creatura, ma anche primogenito nell'ordine della creazione, con un primato di eccellenza e di causa, come anche di tempo.

Col 1,15

… di Pietro

Le chiavi del regno: come la città della morte, la città di Dio ha delle porte: e lasciano entrare solo coloro che ne sono degni ( confrontare Mt 23,13p ).

Pietro ne riceve le chiavi.

A lui spetterà dunque aprire o chiudere l'accesso del regno dei cieli, tramite la chiesa.

« Legare » e «sciogliere » sono due termini tecnici del linguaggio rabbinico che si applicano innanzitutto al campo disciplinare della scomunica con cui si « condanna » ( legare ) o si « assolve » ( sciogliere ) qualcuno, e ulteriormente alle decisioni dottrinali o giuridiche con il senso di « proibire »  ( legare ) o « permettere » ( sciogliere ).

Pietro, quale maggiordomo ( di cui le chiavi sono l'insegna, Is 22,22 ) della casa di Dio, esercita il potere disciplinare di ammettere o di escludere come egli crederà meglio, e amministrerà la comunità con tutte le decisioni opportune in materia di dottrina e di morale.

Sentenze e decisioni saranno ratificate da Dio nell'alto dei cieli.

L'esegesi cattolica ritiene che queste promesse eterne valgano non soltanto per la persona di Pietro, ma anche per i suoi successori; sebbene tale conseguenza non sia esplicitamente indicata nel testo, è tuttavia legittima in ragione dell'intenzione manifesta che ha Gesù di provvedere all'avvenire della sua Chiesa con una istituzione che la morte di Pietro non può rendere effimera.

Due altri testi ( Lc 23,31s e Gv 21,15s ) sottolineeranno che il primato di Pietro si deve esercitare particolarmente nell'ordine della fede e che tale primato lo rende capo, non solo della Chiesa futura, ma già degli altri apostoli.

Mt 16,19

Pietro … con gli altri undici: Pietro agisce da capo del gruppo apostolico e figura in primo piano ( At 1,15; At 2,37; At 3,4.6.12; At 4,8.13; At 5,3.8.9.15.29; At 10-11; Mt 16,19+; Lc 22,32+ ).

Giovanni gli viene spesso associato, ma un po' come una controfigura ( At 3,1.3.4.11; At 4,13.19; At 8,14; Lc 22,8 ).

At 2,14
Di Pietro v. Pietro
Del Papa v. Pontefice romano

Magistero

Esige e suscita, dicevamo, un primato d'amore, che deve distinguere Pietro nel misterioso rapporto che intercede fra lui e Cristo, e che lo deve caratterizzare nel rapporto anch'esso misterioso, ma visibile questo, che fa di Pietro il primo Pastore nella santa Chiesa e della santa Chiesa.

Al primato d'autorità, già conferito a Simone Pietro, Gesti vuole che corrisponda un primato di carità: potestà totalmente gratuita quella, virtù questa, dove un grande dono, una grande grazia, una grande capacità di amare deve confondersi con il più grande sforzo, il più grande slancio del cuore umano chiamato a tale sommità d'amore.

Catechesi Paolo VI
1-12-1965

Nell'amore, ormai inestinguibile, di Pietro a Cristo sarebbero fondate la natura e la forza della funzione pastorale del primato apostolico.

Dall'amore di Cristo e per l'amore ai seguaci di Cristo la potestà di reggere, di ammaestrare, di santificare la Chiesa di Cristo.

Catechesi Paolo VI
29-3-1967

Autorità e carità diventavano, come in visione interiore, una cosa sola; una cosa così grande da dilatarsi fino ai confini del mondo, e da estendersi a tutti i bisogni dell'umanità; comprendemmo in un lampo la missione sociale della Santa Sede.

Catechesi Paolo VI
21-6-1972

Catechismo della Chiesa Cattolica

Dio realizza il suo disegno: la Provvidenza divina 304
« Capo di questo Corpo è Cristo » 792
Il collegio episcopale e il suo capo, il Papa 881ss

Codice Diritto Canonico

del Romano Pontefice 1417 § 1
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