Mosè

Secondo la Bibbia Mosè, il profeta "con il quale Dio parlava faccia a faccia" ( Dt 34,10 ), fu inviato da Dio a liberare gli ebrei dall'Egitto e a condurli attraverso il deserto fino alle soglie della terra promessa.

Per mezzo suo JHWH stipulò con il popolo eletto l'Alleanza ( v. ) e gli diede la Torà ( v. ).

La narrazione biblica della nascita di Mosè rielabora diversi elementi tipici delle antiche tradizioni popolari orientali e mostra evidenti parallelismi con la leggenda di Sargon I, re di Accad in Mesopotamia ( seconda metà del III sec. a.C. ).

Mosè è un nome d'origine egiziana ( e significa figlio, nato ), ma secondo l'etimologia popolare di Esodo 2,10 significa "tratto dalle acque".

Salvato dalla morte a cui erano stati condannati dal faraone tutti i maschi ebrei alla loro nascita, Mosè viene affidato alle acque del Nilo dentro a un cestello ( in ebraico: tevà, che è lo stesso nome impiegato per l'arca di Noè in Genesi 6,14 ); viene trovato dalla figlia del faraone ed è allevato alla corte egiziana.

Divenuto adulto, dopo aver ucciso un egiziano che opprimeva un ebreo, è costretto a fuggire dall'Egitto e a rifugiarsi nel deserto di Madian.

Qui sposa Zippera, figlia di Ietro, e ha un figlio.

Mentre pascola il gregge sul Monte Oreb ( nome dato al Sinai nelle tradizioni del nord ) JHWH gli appare in una fiamma di fuoco, dal mezzo di un roveto che arde senza consumarsi.

Attraverso questa immagine si vuole esprimere l'irruzione di Dio nella vita di Mosè.

Presentandosi come il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, JHWH gli rivela il proprio nome e gli affida la
missione di liberare il suo popolo dalla schiavitù egiziana.

Dopo le dieci piaghe inflitte da Dio agli egiziani - segni volti a rivelare la presenza e l'agire di Dio che non abbandona i suoi figli - il faraone decide di lasciar partire gli ebrei.

Al Mar Rosso il bastone di Mosè divide prodigiosamente le acque del mare lasciando passare gli ebrei sull'altra riva, mentre gli inseguitori egiziani vengono travolti dalle acque.

Mosè guida il popolo nel difficile cammino attraverso il deserto; a Mara trasforma l'acqua salata in acqua dolce ( Es 15,22-27 ); nel deserto di Sin Dio placa le mormorazioni del popolo, ribellatesi contro Mosè e il fratello Aronne, donando quaglie e la manna ( Es 16,1-36; Nm 11,1-23.31-35 ).

La liberazione degli ebrei e l'esodo dall'Egitto conducono al Sinai, all'incontro tra JHWH e il suo popolo e alla stipulazione dell'Alleanza.

Profeta e legislatore, Mosè intercede presso Dio a favore del popolo ( Es 17,8-16; Es 32,11-14.30-32; Es 33,12-17 ).

Divenuto amico di Dio ( Es 33,11 ), scende dal Monte Sinai mostrandosi amico dei suoi fratelli, nonostante la loro infedeltà ( la fabbricazione del vitello d'oro ).

A Dio chiede di usare misericordia, ricordandogli tutti i suoi impegni nei confronti di Israele, al popolo chiede di ascoltare con docilità il suo Signore ( Es 32-34; Nm 11-14 ).

"Mite più di ogni altro uomo sulla terra" ( Nm 12,3; Sir 45,4 ), Mosè si lamenta a volte con Dio per il carico troppo gravoso che deve portare ( Nm 11,11-12 ); a causa di una colpa non meglio identificata, secondo Numeri 20,12, non poté entrare nella Terra Promessa.

La vedrà di lontano, dall'alto del monte Nebo, dove il Signore lo chiamerà a sé.

Il racconto della sua morte si trova nel Deuteronomio ( Dt 34,1-7 ), che raccoglie tre discorsi attribuiti a Mosè.

Un testo rabbinico racconta che Mosè supplicò JHWH di lasciarlo entrare nella Terra Promessa, ma quando gli venne risposto che doveva scegliere fra le sue due richieste: il perdono per il peccato del popolo e il suo ingresso nella Terra Promessa, Mosè non esitò a rispondere: "Perisca Mosè e mille con lui, ma non si perda un'unghia di uno solo di Israele".

E allora, continua il racconto, "Il Santo, benedetto egli sia, prese la sua anima con un bacio della sua bocca, come sta scritto: Mosè morì sulla bocca di JHWH" ( Debarim Rabba 7,11 ).

Il Nuovo Testamento vede una relazione fra Cristo e Mosè: al momento della trasfigurazione ( Mt 17,3.7 ) Mosè appare insieme a Elia accanto a Gesù, compimento della Torà ( Rm 10,4 ) e della profezia ( Gv 6,14 ).

Secondo la presentazione di Mt, differente da quelle di Mc 9,2+ e di Lc 9,28+, Gesù trasfigurato appare soprattutto come il nuovo Mosè ( Mt 4,1+ ), che incontra Dio su un nuovo Sinai, nella nube ( v 5; Es 24,15-18 ), con il volto luminoso ( v 2; Es 34,29-35; 2 Cor 3,7-4,6 ), assistito dai due personaggi dell'A. T. che hanno beneficiato di rivelazioni sul Sinai ( Es 19; Es 33-34; 1 Re 19,9-13 ) e personificato la legge e i profeti che Gesù viene a completare ( Mt 5,17 ).

La voce celeste ordina ai discepoli di ascoltarlo come il nuovo Mosè ( Dt 18,15; At 3,20-26 ) e questi si prostrano in ossequio del Maestro ( Mt 28,17 ).

Quando l'apparizione termina, resta solo « lui » ( v 8 ), perché basta lui come dottore della legge perfetta e definitiva.

La sua gloria d'altronde è transitoria, perché egli è anche il « servo » ( v 5; Is 42,1; Mt 3,16s+ ), che deve soffrire e morire ( Mt 16,21; Mt 17,22-23 ), proprio come il suo precursore ( vv 9-13 ), prima di entrare definitivamente nella gloria con la resurrezione.

Mt 17,1
Poiché Mosè ed Elia sono nominati solo per identificare i « due uomini » ricordati all'inizio, si può pensare che, nella fonte combinata da Luca con Mc, questi fossero due angeli ( Lc 24,4; At 1,10 ), che ammaestravano e confortavano Gesù ( Lc 22,43 ).

Sul significato di Mosè ed Elia nella tradizione di Mt vedi Mt 17,1+.

Lc 9,30
Mentre erano radunati nel deserto: alla lettera « nell'assemblea del deserto ».

La parola greca corrispondente ekklêsia è passata nel nostro linguaggio come ecclesia, chiesa ( At 5,11+; Mt 16,18+ ).

In Dt 4,10+ è usata per indicare l'assemblea del popolo santo nel deserto.

La « adunanza sacra » ( Es 12,16; Lv 23,3; Nm 29,1 ).

La chiesa, nuovo popolo dei santi ( At 9,13+ 9, è l'erede del popolo antico.

I nostri padri: Mosè adempiva il compito di intermediario fra l'« angelo » e il popolo.

Nei testi antichi « l'angelo di Jahvè » è Jahvè stesso, che si manifesta ( Gen 16,7+; Mt 1,20+ ); in tempi più recenti, la trascendenza divina è stata messa in risalto distinguendo fra Jahvè e il suo angelo.

Così Mosè non avrebbe avuto rapporti immediati con Dio, ma con uno o più angeli.

Tracce di questa concezione appaiono in Gal 3,19; Eb 2,2

At 7,1.38
... amico di Dio

C'è un tale abisso tra la santità di Dio e l'indegnità dell'uomo ( Lv 17,1+ ), che l'uomo dovrebbe morire vedendo Dio ( Es 19,21; Lv 16,2; Nm 4,20; Nm 6,25+ ), o soltanto udendolo ( Es 20,19; Dt 5,24-26; Dt 18,16 ).

Perciò Mosè ( Es 3,6 ), Elia ( 1 Re 19,13 ) e anche i serafini ( Is 6,2 ) si velano la faccia davanti a Jahvè.

Restando in vita dopo aver visto Dio si prova una sorpresa riconoscente ( Gen 32,31; Dt 5,24 ) o un timore religioso ( Gdc 6,22-23; Gdc 13,22; Is 6,5 ).

È un raro favore che Dio concede ( Es 24,11 ) particolarmente a Mosè, come al suo « amico » ( Es 33,11; Nm 12,7-8; Dt 34,10 ), e ad Elia ( 1 Re 19,11s ), che saranno testimoni della trasfigurazione del Cristo, la teofania del N. T. ( Mt 17,3p ), e resteranno, nella tradizione cristiana, come i rappresentanti eminenti della grande mistica ( con san Paolo 2 Cor 12,1s ).

Nel N. T., la « gloria » di Dio ( v 18; Es 24,16+ ) si manifesta in Gesù ( Gv 1,14+; Gv 11,40; 2 Cor 4,4.6 ), ma Gesù solo ha contemplato Dio suo padre ( Gv 1,18; Gv 6,46; 1 Gv 4,12 ).

Per gli uomini, la visione faccia a faccia è riservata alla beatitudine del cielo ( Mt 5,8; 1 Gv 3,2; 1 Cor 13,12 ).

Es 33,20
La visione di Mosè abbraccia tutta la terra promessa, nella quale non entrerà ( Dt 4,21 ), ma di cui prende possesso per il popolo ( Gen 13,14-15 ). Dt 34,10
... intercessore

Mosè appare come il grande intercessore: già al momento delle piaghe di Egitto ( Es 5,22-23; Es 8,4; Es 9,28; Es 10,17 ); in favore della sorella Maria ( Nm 12,13 ); ma specialmente per tutto il popolo nel deserto ( Es 5,22-23; Es 32,11-14.30-32; Nm 11,2; Nm 14,13-19; Nm 16,22; Nm 21,7; Dt 9,25-29 ).

Questo ruolo è richiamato da Ger 15,1; Sal 99,6; Sal 106,23; Sir 45,3; 2 Mac 15,14+.

Questa intercessione di Mosè prefigura quella di Cristo.

Es 32,11
... profeta

La sentenza si riferisce alle lamentele di Aronne e di Maria ( v 2 ): alla forma ordinaria del profetismo ( v6; Maria stessa è una profetessa, Es 15,20 ), Dio contrappone l'intimità che ha con Mosè ( Es 33,1+; Es 33,20+ ).

Altri hanno ricevuto in via eccezionale una parte del suo spirito ( Nm 11,25 ).

Forse, dopo la morte Mosè rimarrà il più grande ( Dt 34,10 ), fino a Giovanni Battista, precursore della nuova alleanza ( Mt 11,9-11p ).

Nm 12,7
Parallelamente all'istituzione della monarchia ( Dt 17,14-20 ), Mosè attribuisce a Jahvè anche l'istituzione del profetismo durante la teofania dell'Oreb ( Es 20,19-21; Dt 5,23-28 ).

A questa istituzione fanno allusione, nel N. T. san Pietro ( At 3,22-26 ) e santo Stefano ( At 7,37 ).

Basandosi su tale testo del Dt, i giudei hanno atteso il Messia come un nuovo Mosè ( Gv 1,21+ ).

Il vangelo di san Giovanni sottolineerà il parallelismo tra Gesù e Mosè ( Gv 1,17 ).

Dt 18,18
... peccatore

Questa mancanza di Mosè e di Aronne permane misteriosa.

Mosè avrebbe forse mancato di fede colpendo due volte la roccia, particolare che manca nel testo parallelo di Es 17?

Forse il redattore sacerdotale ha cercato di spiegare perché Mosè e Aronne non erano entrati nella terra promessa; sarebbe questa la ragione che gli avrebbe fatto collocare il presente racconto, modificato ( v 111 ), prima della morte di Aronne ( vv 22s ), e lo richiamerà prima della morte di Mosè ( Dt 32,51 ).

Secondo Dt 1,37; Dt 3,26; Dt 4,21, Mosè viene punito a causa del popolo che si rifiutò di salire da Kades verso Canaan ( Nm 14 ).

Nm 20,12
... Elia e Gesù

Sei Elia? Sull'atteso ritorno di Elia Ml 3,22-23; Mt 17,10-13.

Sei tu il profeta? Sulla base di Dt 18,18, i giudei aspettavano il Messia come un nuovo Mosè ( il profeta per eccellenza, Nm 12,7+ ), che avrebbe rinnovato al centuplo i prodigi dell'esodo ( Gv 3,14;Gv 6,14.30-31.58; Gv 7,40.52; Gv 13,1+; At 3,22-23; At 7,20-44; Eb 3,1-11; Mt 16,14+ ).

Gv 1,21

Schedario biblico

Cristo e Mosè (Servo) B 38
Cristo e Mosè (Capo) B 39
Cristo e Mosè (Legislatore) B 40
Cristo, Nostro riscatto B 25
Autorità di Cristo B 86
Pane di vita D 28
Piaghe d'Egitto E 15

Concilio Ecumenico Vaticano II

È agli inizi della fede della Chiesa Nostra aetate 4
Alleanza divina con Mosè Dei verbum 14
Per suo mezzo Dio ammaestrò Israele Dei verbum 3
Lo spirito di Mosè e i presbiteri Presbyrerorum ordinis 7
v. Alleanza antica

Catechismo della Chiesa Cattolica

Comp. 8; 38; 114; 537

Summa Teologica

  II-II, q. 174, a. 4