Cristo

B 24

Cristo, Servo sofferente

Rif.

Il tema del Servo sofferente è quello che ci permette di capire meglio l'avvenimento centrale della vita di Cristo, la sua portata espiatoria, come la relazione tra Dio e il suo Servo prediletto ( παϊζ ).
Questa nozione ha il vantaggio di correggere la nozione troppo ottimistica del Messia
B 13-B 15
con l'aggiunta della sofferenza, e la nozione troppo formalistica del sommo sacerdote
B 23
con l'aggiunta della dottrina del sacrificio personale; essa annuncia soprattutto un legame religioso importante ( che altre nozioni preciseranno ) tra Dio e il Servo.

Testi

Rilievi

Rif.

Gs 24,14-24
La prima idea del servizio in un contesto liturgico: il popolo deve "servire" Dio per mezzo del culto.

Ger 17,13-18
Ger 15,10-21
Ger 11,18-23
Gs 1,1
Dt 34,5
Non è impossibile che sia stata la figura di Geremia perseguitato a servire da punto di partenza per il tema del Servo sofferente - oppure, quella di Mosè.
B 38

Is 42,1-4
Is 49,1-7
Is 50,4-11
Is 52,13-53,12
È impossibile sapere se questo "Servo" è un individuo o una collettività.
Perché non un collettività sempre più ridotta al solo "Resto"
C 3
e finalmente al solo Individuo?
Temi principali: il Servo, con la sua sofferenze, si sostituisce ai "molti" che avrebbero dovuto soffrire al suo posto.
Questa sofferenza permette al Servo di stabilire esplicitamente il tema del Servo sofferente.

Lc 22,37
Is 53,12
Solo una volta Cristo si attribuisce esplicitamente il tema del Servo sofferente.

Lc 22,20
Is 42,6
Is 49,8
Il riferimento è implicito nelle parole della Cena,
B 91
Con riferimento l'idea della sostituzione ( "per" molti ).

Gv 13,1-15
Giovanni sostituisce al racconto della Cena quello della lavanda dei piedi in cui Gesù si fa servo.
B 91

Mc 10,45
Is 53,5
Altro riferimento implicito: il tema del riscatto.
B 25

Mc 1,11
Is 42,1
Soprattutto al battesimo
B 75
Cristo assume il suo compito di servo.
Il fatto che "servo" è tradotto con ΰτόζ e non con παϊζ sottolinea una correzione in funzione della filiazione divina.

Mc 10,38
Lc 12,50
Per mezzo della voce celeste che spiega il significato del battesimo, si capisce che Gesù è battezzato in vista della sua morte.

Mt 8,16
Is 53,4
La comunità primitiva interpreta le guarigioni di Cristo come la prova che egli ha preso su di sé la sofferenza degli altri.
B 79

Mt 12,18-21
Is 42,1-3
L'umiltà di cui Cristo dà prova nei suoi miracoli richiama anche la meditazione della comunità sul Servo sofferente.

Gv 1,29.36
Is 53,7
Giovanni condensa in una sola immagine il tema dell'Agnello
B 51
e quello dell'espiazione del Servo.
A meno che Giovanni non pensi più esplicitamente al parallelo stabilito da Isaia tra il Servo e l'Agnello.

Gv 12,38
Is 53,1
Lo smacco della predicazione di Cristo acquista anch'esso valore espiatorio.
C 28

Gv 11,47-54
Mt 26,3-5
Il "complotto" che stringe Cristo lo qualifica molto bene come Servo sofferente.
Riferimento di Caifa al tema dell'espiazione del Servo.

At 8,30-35
La catechesi primitiva si è basata molto sovente sul tema del Servo.

At 3,13.26
At 4,27.30
La parola "servo" ( παϊζ ) acquista un senso tecnico, quasi un nome proprio.

At 3,13.26
1 Pt 2,21-25
1 Sam 2,21-25
Is 53,5-12
Pietro è stato particolarmente sensibile a questo tema; grazie a ciò, ha compreso la necessità delle sofferenze di Cristo.

Rm 4,25
Is 53,4-5
2 Cor 5,21
Is 53,6
Paolo fa raramente allusione a questo tema e non attribuisce mai a Cristo il titolo di "Servo".

1 Cor 15,3
Paolo conserva il ricordo di un'antica professione di fede in cui figurava il tema del Servo: infatti il "secondo le Scritture" non può valere che per Is 53.

Fil 2,6-11
Se si ammette che "δοϋλος" ( schiavo )
F 44
è equivalente a παϊζ ( servo ), si può vedere in questo salmo paolino un'altra allusione al tema.
Indice