Cristo

B 38

Cristo e Mosè ( Servo )

Rif.

È soprattutto a partire dal tema delle due Alleanze
E 1
che si costruiranno gli accostamenti o le differenze tra Cristo e Mosè.
L'uno e l'altro sono capi di un popolo eletto, sono l'unico canale delle relazioni tra Dio e il popolo.
L'uno e l'altro sono mediatori
B 57
e portano, benché in piani diversi, gli strumenti della salvezza.
Così Cristo prolunga l'opera legislativa di Mosè (fino ad opporvisi); così ancora Cristo compie le "profezie" di Mosè.
B 28
Infine, si ritrovano da una parte e dall'altra certi tratti di fisionomia che fanno di Mosè il prototipo di Cristo, specialmente nella sofferenza.

Testi

Rilievi

Rif.

Es 1,8-2,10
Mt 2,13-16
At 7,20-22
Eb 11,23-25
Es 4,19-29
Mt 2,19-20
Nascita di Mosè al momento di una strage di primogeniti.
Il racconto di Matteo sulla strage degli innocenti è parallelo.
In ogni caso è "per la fede" che Mosè fu preservato, in vista del compito che Dio gli riservava.

Es 2,11-15
Eb 11,24-26
At 7,21-29
Mosè lascia la corte del faraone per rientrare dai suoi fratelli dove viene subito perseguitato.
Ebrei vi vide l'annuncio di Cristo che accetta per amore del suo popolo l'obbrobrio della persecuzione.
B 24
Stefano, invece, sottolinea che Mosè esce dall'Egitto arricchito di tutta la sapienza pagana ( vecchio tema del giudaismo ), ma aggiunge che Mosè fuggì nel deserto perché respinto dai suoi ( come Cristo ), cosa non detta in Esodo.

Es 3,1-12
At 7,30-36
La vocazione di Mosè è, agli occhi di Stefano, la prefigurazione dell'invio del Figlio nel mondo; egli, per caratterizzare la vocazione di Mosè, usa termini riservati alla proclamazione della signoria di Cristo: rinnegare ( v. 35 ); costituire capo e giudice.

Es 3,12
At 7,7
La missione di Mosè è condurre il popolo alla montagna del Sinai; Stefano, facendosi eco di tutta una corrente giudaica, trasporta il Sinai in "quel luogo": il tempio.
Basta allora ricordarsi che Gesù identifica questo tempio nel proprio corpo,
B 54
e si comprenderà che Mosè prepara il culto spirituale di Cristo.

Es 4,10-17
Mt 10,19-29
Gv 1
Dio sceglie come messaggero Mosè, che non sa parlare, per far comprendere che quest'uomo non dirà se non la sua Parola.
B 101
Preludio all'invio di colui che non è se non Parola del Padre e all'invio degli apostoli.

Es 7,14-12,35
Sal 78,43-58
Sal 105,25-37
Sap 11,5-14
Sap 16-19
Ap 15-16
Le piaghe d'Egitto:
E 15
non solo l'Egitto si ostina contro Mosè, ma il popolo eletto stesso sfida il piano salvifico di Dio.
Per la tradizione giudaica le piaghe diventano il castigo dei pagani come tali.
Apocalisse vede l'opera di Mosè ripresa dagli angeli, prima del Regno definitivo di Cristo.

Es 14,15-31
Sal 106,6-12
Sap 10,18-21
1 Cor 10,1-2
Mosè fa passare il mar Rosso.
L'episodio sarà ulteriormente riferito a Dio, poi più particolarmente alla Sapienza.
Finalmente è Cristo stesso che fa passare il popolo attraverso il battesimo.
D 11

Dt 18,15-50
Gv 4,19
Gv 5,14-15
Gv 7,40.50
Per questi fatti Cristo è il "profeta simile a Mosè" annunciato da Deuteronomio.
B 28

Lc 24,19
At 7,22
È questo il profeta che i discepoli di Emmaus attendevano (confrontare con Atti).
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