Cristo

B 88

Entrata in Gerusalemme

Rif.

L'entrata di Cristo a Gerusalemme è uno dei rari fatti della sua vita raccontato da tutti i quattro evangelisti.
Essa pone fine alla solenne salita di Cristo a Gerusalemme.
B 85
Ma se il fondo della storia è comune, molte varianti particolareggiate aiutano a capire le diverse sfumature della meditazione della comunità primitiva su questo fatto.
Un aspetto è comune: quello dell'intronizzazione messianica di un re povero e umile.
Su questa base comune si sviluppa qui la nota escatologica in rapporto alla festa dei Tabernacoli, là una nota sacra e di lode spontanea di un popolo meraviglioso.

Testi

Rilievi

Rif.

Zc 9,9
Mc 11,1-7
Lc 19,28-35
Gen 49,11
Gdc 5,10
Gdc 10,4
Un primo sfondo comune: la profezia di Zaccaria che annuncia il futuro re come un re povero: egli sale in groppa a un asino e non a un cavallo, come farebbero i re potenti.

Gv 12,14-15
Gv. si riferisce anche a Zaccaria, ma semplifica il racconto sopprimendo la storia dell'incarico dei due discepoli.

Mt 21,1-7
Mt. è più insinuante: egli ricorda quell'incarico, ma i due discepoli conducono un asinello e … un'asina!
Il suo intento è di riferirsi alla profezia di Zaccaria.
Infatti la versione che egli possiede ricordava un asinello e un'asina.
Crede dunque utile verificare alla lettera la profezia.

Mc 11,3
Lc 19,31-34
Per Mc. il prestito dell'asinello è semplicemente un « servizio » che ci si fa tra vicini che si aiutano a vicenda.
Per Lc. l'affare è più misterioso: egli sopprime la menzione « ve lo rimanderà ».

Lc 19,28.30
Si noti, nello stesso senso del mistero, l'ordine processionale che Lc. dà al viaggio di Cristo e la nota dell'asinello « che nessuno ha mai cavalcato » (aspetto sacro).

Mt 21,8-9
Mc 11,8-9
Per Mt. e Mc. l'iniziativa della lode parte dai discepoli e dalla folla.
Essa è chiaramente di ordine messianico.

Lc 19,37-38
Lc 4,15.22
Lc 8,25
Lc 9,43
Lc 11,27
Lc 13,17
Lc 19,48
Lc. fa sgorgare questa lode dall'ammirazione delle folle per i suoi miracoli: tema proprio a Lc. ( Il tema messianico doveva, infatti, per una parte, essere incompreso dai suoi lettori ).
L'acclamazione è « grande ».
F 23

Gv 12,12-18
1 Ts 4,17
Gv. vede la folla uscire incontro al Signore: tema escatologico.
B 99

Mt 21,9
Mc 11,9-10
Lc 19,38
Gv 12,13
Sal 118,26
Ne 8,15-18
Esd 3,4
Lc. sopprime dal cantico l'« Osanna », troppo ebraico per il suo pubblico.
Tutti citano il Sal 117, che era il salmo della restaurazione del nuovo culto a Gerusalemme, profetico del culto di Cristo. ( cfr. Esd. Ne ).
I quattro vangeli aggiungono una parola che dà al ritornello un significato reale e messianico.
Lc. vi aggiunge l'inno angelico di Natale ( cfr. Lc 2,14 ).
B 45

Mt 21,8
Gv 12,13
Lv 23,33-34
Es 23,14
Mt. e Gv. sono gli unici a ricordare i rami ( Mc. parla di fronde dei campi; Lc. di mantelli ).
Allusione probabile alla festa dei Tabernacoli
D 56
di cui l'entrata in Gerusalemme riprende gli aspetti di intronizzazione di Jahvè e di restaurazione del popolo.

Ne 8,14-18
Dt 16,13-16
Lv 23,39-44
Sal 118
Zc 14,21
Ez 47
L'insieme dell'entrata di Cristo a Gerusalemme ha dovuto avvenire intorno a una festa dei Tabernacoli ( settembre ) e non prima di una festa di Pasqua ( marzo ).
D 60
Infatti, i rami richiamano i Tabernacoli ( cfr. Ne ), il Sal 118 è il salmo dei Tabernacoli.
Nel contesto di una festa dei Tabernacoli Zc. ha annunciato che non vi sarebbero più stati mercanti nel tempio.
Infine l'episodio del fico
B 102
è più comprensibile in settembre, stagione dei frutti, o nel contesto delle acque vive dei Tabernacoli ( Ez. ).
Dato che Pasqua è attualmente la « festa » cristiana, le avrebbero aggiunto le caratteristiche della « festa » ebraica per eccellenza.  
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