Lo Spirito Santo nella Liturgia

D 60

Pasqua

Rif.

La festa di Pasqua, in alcuni suoi riti fondamentali, è anteriore a Israele: è la festa nomade della primavera ( agnello ) e la festa agricola delle primizie ( pane senza lievito ) nel culto naturista primitivo.
F 29
Ma ecco che Dio interviene per dare un altro significato a questi riti: quello del ricordo della liberazione d'Egitto; da naturisti, i riti diventano storici.
Dopo averla celebrata per tanto tempo come festa storica, i profeti vedono nei riti un contenuto nuovo: l'espressione dell'attesa profetica della liberazione futura.
Cristo si incaricherà allora di cambiare un'altra volta i riti di Pasqua per farne una festa a carattere mistico.
B 92

Testi

Rilievi

Rif.

Es 12,21-22
Es 23,14-17
Lv 23,10-12
Il rito pasquale risale al culto dei nomadi:
F 35
immolazione primaverile di un agnello e aspersione della casa con il suo sangue ( ancora in uso presso qualche tribù araba ).
Il pane senza lievito ( rito di origine agricola ) è fatto con la nuova farina d'orzo ( che si offre proprio in questo giorno ) e bisogna aspettare che questa farina fermenti prima di adoperare il lievito.

Es 12,23-39
Es 13,3-9
Dio interviene improvvisamente in questi riti nomadi per far loro esprimere la liberazione d'Egitto;
F 4
B 95
l'agnello diventa liberatore; il pane senza lievito, segno della fretta dell'esodo.

Dt 16,1-8
2 Re 23,21-23
Nel corso dei secoli, la festa vede accrescere il suo rituale: dura sette giorni, si aggiungono all'agnello delle bestie grosse, il lavoro viene proibito; soprattutto Pasqua diventa una festa nel tempio, che passa dal piano familiare al piano ufficiale e centralizzato.

Ger 23,7-8
Is 10,25-27
Is 40,1-11
Is 14,1-2
2 Mac 2,7-8
Sir 36,10-13
I profeti annunciano il ritorno alla Terra promessa come un nuovo esodo; è dunque normale che Pasqua esprima questa liberazione futura dal peccato come aveva espresso quella dell'esodo.
È pure possibile che certi testi qui riportati siano stati pronunciati in feste pasquali.

Ez 45,18-25
Es 12,1-14
Lv 23,5-14
2 Cr 30
2 Cr 35
Esd 6,19-22
Ez. codificherà questa nuova concezione della Pasqua come rito profetico e accentuerà l'aspetto interiore di liberazione non più dall'Egitto, ma dal peccato, moltiplicando i riti di espiazione.
I sacerdoti ne faranno effettivamente il rito di una « santa assemblea », di un popolo di puri.
Per 2 Cr. la Pasqua sarà anche la festa dell'unità del popolo ricostruito.
C 26

Gv 19,33-36
Tentativi, però imperfetti, di unità, di purezza, di purificazione.
È ancora necessario che Cristo porti la festa di Pasqua al suo compimento.
B 92
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