La Chiesa

C 3

Resto

Rif.

Dio aveva promesso ad Abramo che la sua discendenza sarebbe stata innumerevole come le stelle del cielo e i granelli di sabbia del mare.
Ma l'uomo si è opposto alla realizzazione di questo piano: l'immagine del Resto è il segno dell'insuccesso della promessa ad Abramo; nello stesso tempo, essa è il segno della misericordia di Dio: tutto il popolo avrebbe meritato di essere distrutto: Dio si riserva un « Resto » per la prosecuzione del suo piano.
Il Resto è infine costituito di un nuovo popolo, germoglio di una nuova creazione.
C'è tutto un dinamismo in questa nozione, volta verso l'escatologia.
Il Resto non è solo il residuo di una disfatta, ma il seme di un nuovo avvenire.
Di « Resto » in « Resto », Dio si è trovato ad avere un solo uomo capace d'essere questo Resto: Gesù Cristo, suo Figlio, l'unico che sfugge alla condanna generale, il solo che riunisce nella sua persona l'esecuzione del piano di Dio, il solo che sia veramente il seme definitivo del nuovo popolo che è la Chiesa.
E questa è a sua volta un « Resto », fino alla fine dei tempi e oltre, perché essa riunisce nel corpo di Cristo esclusivamente gli scampati
F 54
che il riscatto di Cristo ha salvato.
B 25

Testi

Rilievi

Rif.

Gen 6-9
Sir 44,17-18
La storia di Noè sfuggito al diluvio è l'immagine più classica del Resto.
L'espressione non si trova ancora in Gen. ma si trova in Sir. dove interviene col tema messianico del germoglio.
B 52

1 Re 19,10-18
Rm 11,3-4
Il « Resto » simboleggiato nella figura di Elia.
B 49

Is 10,22
Is 17,4-6
Am 3,12
Am 5,15
Am 9,8-10
Ger 23,3
Dt 4,27
La selezione del Resto si farà con l'esilio e la distruzione di Gerusalemme.
I profeti l'annunciano con immagini particolarmente espressive.
Si noti in Is. 10 il contrasto con la promessa fatta ad Abramo; in Am 3 l'immagine realistica del Resto strappato dalla gola del leone.
B 15

Is 4,2-6
Is 28,5-6
Is 37,31-32
Sof 3,13
Ger 50,20
Zc 8,6-13
Mi 4,7
Mi 5,2
Così decapitato, il Resto diventa tuttavia il fermento di un nuovo popolo che coinciderà con i « giusti »,
C 9
con gli « umili ».
E 52

Ne 4,8
Zc 3,8-9
Gli Ebrei di Babilonia, ritornando dall'esilio, hanno creduto di essere questo resto, eletto da Dio per ricostruire il popolo.
Dovettero ben presto ricredersi.

Rm 9,19.27-29
Rm 11,1-7
Il « Resto » diventa, agli occhi di san Paolo, il piccolo numero di Giudei toccati dalla grazia, per essere inseriti nel nuovo Israele.
C 5

1 Pt 3,18-22
Ap 12,17
Il vero « Resto » non si rivelerà che in Cristo
B 52
e in quelli che, con lui e in lui, sfuggiranno al diluvio col battesimo.
D 11
Il « Resto » designa qui tutto il nuovo popolo: il suo significato esce fuori dal contesto giudaico in cui san Paolo lo aveva posto.

Mc 11,12-21
Mc 12,1-12
Ap 7,4-10
La teologia del « Resto » è solidale con la conversione finale degli Ebrei alla Chiesa.
C 68

Mc 13,20
Mt 22,14
Mt 20,16
È probabile che l'espressione « gli eletti »
C 22
sia usata sovente per designare quelli che fanno parte del « Resto », scampati in particolare alla rovina di Gerusalemme.
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