Le realtà umane

F 15

Lingua

Rif.

L'uomo, creato a immagine di Dio, ha la facoltà di pensare, e Dio gli ha dato una lingua per permettergli di esprimere il suo pensiero.
Egli ne fa uso in bene e in male.
L'unità dell'umanità, rotta dall'orgoglio e dalla diversità delle lingue degli uomini, si riformerà nella Pentecoste.
D 55
Né la diversità delle lingue né quella delle razze impedirà la costituzione di una comunità animata da una stessa fede.
C 17
I primi cristiani hanno avuto dallo Spirito Santo un carisma
C 49
tutto speciale: la glossolalia, che permetteva loro di lodare Dio in una lingua che non conoscevano.

Testi

Rilievi

Rif.

Gb 33,2ss
Sal 28,4
Sal 139,4
Is 45,23
L'uomo non deve mai dimenticare che Dio conosce già quello che egli dice, e che egli dipende da Dio nell'uso della sua lingua.

Gdt 3,5
Sal 45,2
Ct 4,11
Pr 15,4
Sal 66,17
La parola può sostituire uno scritto.
La lingua può pronunciare parole dolci, amabili, di pace.
Pr 31,26
Sal 15,2-3
di pietà e di verità

Gc 3,6-12
Però, al contrario, essa può fare anche molto male.

Sal 140,4
Sal 52,4
Gb 5,21
Is 30,27
Sal 57,5
Ger 9,3.8
Gli autori ispirati la paragonano a un veleno, a un rasoio, a un fuoco, a una spada, a un arco e a una freccia.

Mt 23,3
Mt 15,11
Sal 5,10
Gesù insorge contro il divorzio tra la parola e l'azione, e ricorda che insozza l'uomo ciò che esce dalla sua bocca, in particolare le parole di menzogna.
E 59

Mt 10,19-20
Lc 12,11-12
Il Maestro promette che lo Spirito Santo parlerà per bocca di quelli che saranno perseguitati per la fed.

1 Tm 5,13
1 Tm 6,20
1 Pt 3,10
Gc 1,26
Paolo raccomanda a Timoteo di correggere le vedove chiacchierone del suo tempo e le lingue eccessivamente loquaci.

Gen 11,1-9
La scienza ci insegna che le lingue si sono formate lentamente secondo le leggi naturali dell'evoluzione del linguaggio.
La Bibbia non è un libro di scienza.
L'autore vede nella confusione del linguaggio degli uomini ( v. 7 ) e nella loro disperazione ( v. 8 ) un castigo delle loro trasgressioni ( vv. 4-6 ).
Babele, che significa « porta di Dio », è presa qui con un gioco di parole per significare confusione ( babili-bãlal ).

At 2,1-13
Il linguaggio meraviglioso e di origine soprannaturale parlato dagli apostoli possedeva le particolarità di poter essere ugualmente compreso da tutti gli uditori.
Questa interpretazione permette di comprendere i vv. 6.8 ( in senso largo ) e 11, come pure il v. 9, perché questo linguaggio è nuovo sia per i Giudei sia per gli stranieri.

Mc 16,17
At 10,46
At 19,6
Gesù risorto aveva promesso ai suoi discepoli che i credenti avrebbero parlato lingue a loro sconosciute.
Ciò si verifica nella Chiesa primitiva.

1 Cor 14
Il glossolalo edifica se stesso; parla a Dio; prega con le facoltà affettive della sua anima: ma senza profitto per la sua intelligenza.
Nessuno lo comprende, a meno che un interprete non spieghi il senso delle sue parole.
Il carisma dell'interpretazione si può ottenere con la preghiera.

1 Cor 14,21-22
Is 28,11-12
Isaia, citato liberamente, aveva predetto agli Ebrei che Dio, per punirli della loro infedeltà, avrebbe suscitato invasori che parlavano una lingua straniera.
Paolo conclude che le lingue straniere sono un segno adatto agli infedeli.
Avvertimento dato ai Corinti: non devono gloriarsi di un privilegio promesso all'infedeltà.
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