Sermoni per l’Avvento

Sermone V

Dell’avvento di mezzo e della triplice innovazione

1. Abbiamo detto nel sermone precedente che coloro che hanno argentato le loro ali ( Sal 68,14 ) devono dormire tra i due avventi, ma non abbiamo detto precisamente dove.

C’è infatti un terzo avvento e che sta tra gli altri due, nel quale dormono quelli che lo conoscono.

Il primo infatti e l’ultimo avvento sono manifesti, non così quello di mezzo.

Nel primo Cristo fu veduto sulla terra e visse in mezzo agli uomini ( Bar 3,38 ), e allora, come egli stesso dice, lo videro e lo odiarono ( Gv 15,24 ).

Nell’ultimo ogni uomo vedrà la salvezza del nostro Dio ( Is 40,5 ), e volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto ( Gv 19,37 ).

L’avvento che sta in mezzo è occulto, e i soli eletti lo vedono in sé e si salvano le loro anime ( 1 Pt 3,20 ).

Nel primo avvento dunque Cristo venne nella debolezza della carne ( 1 Gv 4,2 ), in questo di mezzo viene nella forza dello spirito ( Lc 1,17 ), nell’ultimo verrà in gloria e maestà ( Mc 8,38; Lc 9,26 ecc. ).

Attraverso la virtù infatti si perviene alla gloria, perché il Signore degli eserciti è il Re della gloria, ( Sal 24,10 ) e altrove dice lo stesso Profeta: Per contemplare la tua potenza e la tua gloria ( Sal 63,3 ).

Questo avvento di mezzo è in certo qual modo una via per cui dal primo si giunge all’ultimo: nel primo Cristo è stato nostra redenzione ( Rm 3,24 ), nell’ultimo apparirà come vita nostra ( Col 3,4 ), in questo di mezzo, perché dormiamo tra gli altri due ( Sal 68,14 ), è nostro riposo e consolazione ( 2 Cor 1,5 ).

2. Ma perché non sembri a qualcuno che stiamo inventando le cose che diciamo circa questo avvento intermedio, sentite Cristo stesso: Se qualcuno mi ama, dice, osserverà le mie parole, e il Padre mio lo amerà, e verremo a lui ( Gv 14,23 ).

Ma che cosa vuol dire: Se uno mi ama osserverà le mie parole?

Ho letto altrove: Chi teme Dio farà il bene ( Sir 15,1 ); ma sento che è detto di più di colui che ama: egli conserverà le parole di Cristo.

Dove si devono conservare?

Certamente nel cuore, come dice il Profeta: Nel mio cuore ho nascosto le tue parole, per non peccare contro di te ( Sal 119,11 ).

Ma come conservarle nel cuore? Basta conservarle nella memoria?

Ma a coloro che le conservano così l’Apostolo dice che la scienza gonfia ( 1 Cor 8,2 ).

E poi la memoria è facilmente soggetta alla dimenticanza.

Conserva le parole del Signore ( Gv 8,51; Gv 8,52 ecc.) come meglio puoi conservare il cibo del tuo corpo.

Esse infatti sono pane vivo ( Gv 6,41 ) e cibo della mente.

Il pane terreno, fino a che è nella madia, può essere preso da un ladro, corroso dai topi, e con il tempo guastarsi.

Quando invece l’hai mangiato, non temi più nulla di tutto questo.

Custodisci così la parola di Dio: Beati infatti sono coloro che la custodiscono ( Lc 11,28 ).

Sia dunque immessa in certo modo nelle viscere dell’anima tua, passi nei tuoi affetti e nei tuoi costumi.

Mangia il bene, e se ne impinguerà con piacere l’anima tua ( Is 55,2 ).

Non dimenticare di mangiare il tuo pane ( Sal 102,5 ), perché non si inaridisca il tuo cuore, ma l’anima tua se ne sazi come a lauto convito ( Sal 63,6 ).

3. Se conserverai in questa maniera la parola di Dio, certamente essa conserverà te.

Verrà infatti a te il Figlio con il Padre ( Gv 14,23 ), verrà il grande profeta ( Lc 7,16 ), il quale rinnoverà Gerusalemme, ed egli fa nuove tutte le cose ( Ap 21,5 ).

Questo farà questo avvento, affinché, come abbiamo portato l’immagine dell’uomo terreno, così portiamo anche l’immagine del celeste ( 1 Cor 15,49 ).

Come il vecchio Adamo si è diffuso in tutto l’uomo e lo ha tutto infettato, così ora tutto venga da Cristo che tutto l’ha creato, tutto l’ha redento, tutto lo glorificherà, e che ha sanato tutto l’uomo nel giorno di sabato ( Gv 7,23 ).

Vi era prima in noi l’uomo vecchio ( Rm 6,6 ); egli era prevaricatore in noi, sia nella mano che nella bocca e nel cuore ( Rm 10,8 ); nella mano doppiamente, per azioni illecite e vergognose, nel cuore pure per i desideri carnali ( Gal 5,16; Ef 2,3 ecc.) e la bramosia di gloria temporale.

Ora invece, se vi è in lui una nuova creatura, le cose vecchie sono passate ( 2 Cor 5,17 ), e invece dell’azione illecita nella mano c’è l’innocenza, e invece delle cose turpi c’è la continenza.

Nella bocca ( Rm 10,8-10 ), invece dell’arroganza ( 1 Sam 2,3 ) c’è la confessione, invece della detrazione, parole edificanti, perché scompaiano le cose vecchie dalla nostra bocca.

Nel cuore poi, invece dei desideri della carne, vi è la carità, al posto della gloria temporale, l’umiltà.

E vedi se in queste tre cose ( mani, bocca, cuore ) gli eletti singoli ricevano veramente Cristo, Verbo di Dio.

Ad essi è detto infatti: Ponimi come sigillo sul tuo braccio e sul tuo cuore ( Ct 8,6 ); e altrove: Vicina è la parola nella tua bocca e nel tuo cuore ( Rm 10,8 ).

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