Contro le Lettere di Petiliano

Indice

Libro II

33.77 - Come possono battezzare nel nome della Trinità quelli che sono in comunione con i traditori?

Petiliano: Ma per analizzare a fondo il battesimo nel nome della Trinità, vediamo ciò che Cristo Signore disse ai suoi Apostoli: " Andate, battezzate le nazioni nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi comando". ( Mt 28,19-20 )

A chi insegni, traditore? Chi condanni? A chi insegni, traditore? Chi uccidi?

Infine: A chi insegni? Forse a chi hai reso omicida?

Come dunque puoi battezzare nel nome della Trinità? Non puoi chiamare Dio, tuo Padre.

Se infatti Cristo Signore ha detto: " Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio ", ( Mt 5,9 ) tu, che non hai la pace del cuore, non hai Dio per Padre.

Come dunque puoi battezzare nel nome del Figlio, tu che tradisci il Figlio di Dio, e non lo imiti né nelle sofferenze e né nella Croce?

Come puoi battezzare nel nome dello Spirito Santo, se lo Spirito Santo è venuto su quegli Apostoli, che non furono traditori?

Ma se Dio non vi è Padre e non nascete veramente dall'acqua del battesimo, nessuno di voi è pienamente nato e non avete, o empi, né un padre e né una madre.

E non debbo, io, allora, battezzare gente di tal fatta, anche se, come i Giudei lavano, per così dire, la carne, vi lavaste migliaia di volte?

33.78 - Se i peccatori non possono battezzare, non lo hanno potuto fare neppure i vostri

Agostino: Bene, ti eri proposto di analizzare a fondo il battesimo nel nome della Trinità, e ci avevi resi molto attenti, ma purtroppo, e per voi è certo molto facile, ben presto sei ritornato ai soliti insulti.

E questo lo fai con eloquenza.

Ti scegli, infatti, quelli che vuoi e contro essi inveisci quanto vuoi; e se nel tuo ampio discorso, uno cerca di inserire questa brevissima parola: " dimostralo", ti trovi chiuso in spazi strettissimi.

E questo te lo dice la stirpe di Abramo, nella quale tutte le nazioni sono benedette, ( Gen 22,18 ) e quindi non si preoccupano se da te sono maledette.

E tuttavia, visto che tu tratti del battesimo, che ritieni vero solo quando si trova in un uomo giusto, e falso quando si trova in un ingiusto, ecco che anch'io, se esamino il battesimo dato nel nome della Trinità, secondo il tuo criterio, potrò dire con più eloquenza, come ritengo, che non ha Dio per padre chi ha il Conte per dio; e che non crede suo il Cristo, se non colui per il quale egli ha sofferto; e che non ha lo Spirito Santo chi, anche se in modo molto diverso, ha incendiato la misera Africa con lingue di fuoco.

Come dunque può avere il battesimo? Come può darlo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo?

Ormai tu capisci certamente che il battesimo si può trovare in un uomo iniquo e può essere dato da un uomo iniquo; un battesimo non iniquo, ma santo e vero, non perché esso è suo, ma perché è di Dio.

Ma di questo io non ti accuso: che tu non cessi di fare verso non so chi del mondo e, ciò che è più intollerabile, del fatto che neppure di essi puoi provare niente.

Ma io non so come si possa tollerare che, non solo accusate i santi dei peccati degli iniqui, ma che anche al santo battesimo, che in qualunque iniquo è sempre santo, associate il crimine causato dal contatto con i peccatori, fino a dire che il battesimo è tale quale al ministro dal quale lo si ha o lo si dà o lo si prende.

Del resto, se l'uomo diventa tale e quale al ministro con cui si è accostato ai misteri, e se perfino i sacramenti diventano tali e quali agli uomini in cui sono, agli uomini santi basta per avere consolazione sentire un falso crimine che li accomuna con il santo battesimo.

Vedete come vi condannate con la vostra bocca, se anche i vostri fedeli sobri, al contatto con i vostri ubriachi, diventano ubriachi, e se i vostri fedeli misericordiosi, al contatto con i rapitori, diventano rapitori, e se, tutto quanto si trova nei malvagi presso di voi, sono costretti a esserlo quelli che non lo sono; e il battesimo stesso, in tutti i vostri immondi è immondo, e secondo la diversità della stessa immondezza, è diverso se è costretto ad essere tale e quale a colui dal quale si ha e si dà.

Queste cose sono certamente false, e quindi non ci nuocciono, quando le dite contro di noi e non guardate voi; a voi, invece, nuocciono; infatti, poiché dite cose false, esse non ricadono su di noi, ma poiché le credete vere, ricadono su di voi.

34.79 - Petiliano: Se agli Apostoli fu lecito battezzare quelli che Giovanni aveva lavati con il battesimo di penitenza, non sarà lecito a me battezzare voi, sacrileghi?

34.80 - Petiliano si contraddice

Agostino: Dove è andato a finire quanto avevi detto sopra, che non c'è un battesimo di Giovanni e uno di Cristo, ma uno solo, consacrato in tre fasi, delle quali, Giovanni ha dato l'acqua, Cristo lo Spirito Santo e il Paraclito il fuoco?

Perché gli Apostoli hanno ripetuto l'acqua in quelli ai quali Giovanni l'aveva già data; un acqua che faceva parte dell'unico battesimo consacrato in tre fasi?

Vedi bene come sia indispensabile che ciascuno sappia ciò che dice.

35.81 - Petiliano: Lo Spirito Santo non può essere infuso in uno per l'imposizione della mano del vescovo, se non precede l'acqua che genera una coscienza pura.

35.82 - La santità del battesimo è distinta dalla santità di chi lo dà e di chi lo riceve

Agostino: In queste tue poche parole, vi sono due errori: uno, certo, non riguarda molto la nostra questione, ma ti accusa di ignoranza.

Infatti, senza alcuna imposizione delle mani, lo Spirito Santo venne su centoventi persone, su Cornelio il Centurione, e su quanti erano con lui, anche prima del loro battesimo. ( At 1,15; At 2,4; At 10,44 )

Il secondo errore, invece, pone totalmente fine, con queste parole, a tutta la nostra causa.

Tu dici, infatti, che deve precedere l'acqua che genera la coscienza pura, perché possa seguire lo Spirito Santo.

Di conseguenza, o ogni acqua consacrata nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo fa una coscienza pura, non in virtù dei ministri o dei battezzatori, ma di colui che, essendo senza macchia, ha istituito questo battesimo o, se l'acqua che fa coscienza pura non la fa se non la pura coscienza, e del ministro e del battezzando, come vi comportate con quelli che scoprite essere stati battezzati da coloro che, non ancora scoperti, avevano la coscienza macchiata?

Sopratutto se tra i battezzati, c'è qualcuno che confessa di avere avuto la coscienza cattiva quando è stato battezzato, forse perché avrebbe voluto cogliere l'occasione per commettere un crimine?

Quando dunque vi sarà chiaro che né chi ha amministrato il battesimo e né chi lo ha ricevuto, aveva una coscienza pura, pensate forse di ribattezzarlo?

Non lo dirai mai, né lo farai mai.

La purezza del battesimo, quindi, è totalmente distinta dalla purezza o immondezza della coscienza, sia di chi lo dà e sia di chi lo riceve.

Ed ora, osa dire che ebbe una coscienza pura quel truffatore, rapitore, oppressore dei fanciulli e delle vedove, quel separatore di coniugi, traditore, venditore e spartitore dei patrimoni altrui.

Osa anche dire che ebbero una coscienza pura, quelli che difficilmente all'epoca sono mancati, i quali, non per Cristo e né per la vita eterna, ma per conciliare le amicizie terrene e saziare le brame terrene ambirono farsi battezzare da lui.

Del resto, se non osi dire che avevano la coscienza pura, quelli che trovi battezzati nel loro numero, dà loro l'acqua della coscienza pura che non hanno ricevuto; che se non lo fai, smettila di accusarci di ciò che non sai, per non vederti costretto a rispondere contro di voi ciò che sai.

36.83 - Petiliano: Certamente lo Spirito Santo non poté venire in voi, che neppure il battesimo di penitenza ha purificati, ma, ed è verità, ha sporcati l'acqua di un traditore della quale dovete pentirvi!

36.84 - Noi siamo Cattolici, perché non abbandoniamo l'unità, mentre voi siete eretici

Agostino: Veramente che noi siamo traditori, non solo non lo provate voi, ma neppure i vostri padri poterono provarlo dei nostri padri; che se fossero stati dimostrati tali, sicuramente non sarebbero nostri padri, stando alla tua precedente affermazione, se noi non ne avessimo imitato le azioni.

Comunque, le loro colpe non ci avrebbero sradicati dall'unità e dalla stirpe di Abramo, nella quale tutte le nazioni sono benedette. ( Gen 22,18 )

Nondimeno, se l'acqua di Cristo è diversa dall'acqua del traditore, perché Cristo non fu un traditore, perché non sarebbero diverse l'acqua del Cristo e l'acqua del ladrone, perché certamente Cristo non fu un ladrone?

Tu, dunque, battezza dopo il tuo ladrone, ed io battezzerò dopo il traditore che non è né mio e né tuo o, se bisogna credere ai documenti addotti, è mio e tuo; se invece bisogna credere alla comunione di tutto il mondo, più che al partito di Donato, non è mio, ma tuo.

Seguiamo una dottrina migliore e più saggia: poiché, stando alla parola dell'Apostolo: Ciascuno di noi porterà il proprio peso, ( Gal 6,5 ) né quel ladrone è vostro, non siete tutti ladroni, e né ogni traditore è vostro o nostro, non siamo tutti traditori.

E quindi siamo cattolici noi, che, secondo questa dottrina, non lasciamo l'unità, mentre siete eretici voi, che per via dei crimini di alcune persone, veri o falsi che siano, non volete conservare la carità con la stirpe di Abramo.

37.85 - Paolo ha ribattezzato?

Petiliano: Ebbene, facciamoci illuminare dalle opere degli Apostoli e istruire dai loro Atti.

Ecco che cosa vi sta scritto: " Avvenne che, mentre Apollo era in Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, venne ad Efeso.

Ed avendo incontrato alcuni discepoli, disse loro: Avete ricevuto, al momento di credere, lo Spirito Santo?

Ma quelli gli risposero: Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo.

E Paolo disse loro: Con quale battesimo siete stati battezzati?

Gli risposero, dicendo: Col battesimo di Giovanni.

Ma Paolo replicò: Giovanni ha battezzato con un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, Gesù Cristo nostro Signore.

Sentito questo, vennero battezzati nel nome del nostro Signore Gesù Cristo; e dopo che Paolo impose loro le mani, lo Spirito Santo discese su di loro e parlavano in diverse lingue e profetizzavano.

In tutto erano circa dodici persone ". ( At 19,2-7 )

Ora, se quelli vennero battezzati per ricevere lo Spirito Santo, perché voi, se volete ricevere lo Spirito Santo, non accettate, dopo le vostre menzogne, un vero rinnovamento?

Ora, se ciò che noi facciamo è un male, perché ci cercate?

E se invece è un crimine, per prima cosa condannate Paolo; certo Paolo lavò ciò che era stato lavato, mentre noi vi diamo il battesimo che ancora non c'è.

Infatti, come abbiamo spesso detto, voi non battezzate con un vero battesimo, ma disonorate con il vuoto nome di un falso battesimo.

37.86 - Paolo ha battezzato quelli che non avevano il battesimo di Cristo

Agostino: Noi non accusiamo Paolo, che ha dato a quelle persone il battesimo di Cristo, perché esse non avevano il battesimo di Cristo, ma di Giovanni, stando alla loro risposta.

Esse infatti, interrogate con quale battesimo fossero state battezzate, risposero: "Con il battesimo di Giovanni ", che non c'entra con il battesimo di Cristo, e non è né una sua parte e né una sua fase.

Altrimenti, o allora si ripeteva l'acqua del battesimo di Cristo o, se la perfezione del battesimo di Cristo richiedeva, allora, due lavacri, è meno perfetto ora, poiché non si dà l'acqua che dava Giovanni.

Ma ciascuna di queste opinioni è empia e sacrilega.

Paolo, dunque, dette il battesimo di Cristo a quelli, che non avevano il battesimo di Cristo, ma di Giovanni.

37.87 - Il battesimo di Giovanni era figura del battesimo di Cristo

Quanto al motivo per cui a quell'epoca è stato necessario il battesimo di Giovanni, che oggi non lo è più, lo abbiamo esposto altrove, e ora con la nostra questione non c'entra, se non per ribadire che il battesimo di Giovanni e quello di Cristo erano diversi, come diverso è stato il battesimo col quale, dice l'Apostolo, furono battezzati i nostri Padri nella legge e nel mare, quando, per mezzo di Mosè, attraversarono il Mar Rosso. ( 1 Cor 10,1-2 )

La Legge e i Profeti, infatti, fino a Giovanni Battista, possedevano dei misteri premonitori della realtà futura; ( Lc 16,16 ) i sacramenti del nostro tempo, invece, testimoniano che è giunta quella realtà da essi annunciata per il futuro.

Pertanto Giovanni, di tutti i suoi predecessori, è stato il più vicino annunciatore di Cristo.

E poiché i giusti e i Profeti del passato desideravano vedere il compimento di ciò che, per rivelazione dello Spirito Santo, vedevano nel futuro, tanto che il Signore stesso disse: Molti giusti e Profeti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete e non lo videro; ascoltare ciò che voi ascoltate, e non lo ascoltarono, ( Mt 13,17 ) per questo è stato detto che Giovanni era più che un profeta e che, tra i nati di donna, nessuno era stato più grande. ( Lc 7,26-28 )

Infatti, ai giusti precedenti è stato dato solo di predire il Cristo, a lui, invece, è stato dato di predirlo assente e di vederlo presente; così vediamo che a lui si manifestò quel che essi desiderarono.

E quindi il sacramento del suo battesimo appartiene ancora al tempo della predizione del Cristo, ma all'ultimissima fase; poiché, fino a lui vi erano stati solo i preannunciatori della prima venuta del Signore; mentre ora, di questa venuta, ci sono gli annunci e non più i preannunci.

Ma il Signore, per insegnarci la via dell'umiltà, si degnò ricevere i sacramenti del suo preannuncio, che trovò in terra, non come mezzo di purificazione per lui, ma come esempio di pietà per noi: e cioè, per mostrarci con che devozione dobbiamo ricevere i sacramenti, che testimoniano che egli è già venuto, visto che lui stesso non ha disdegnato di ricevere quelli che prefiguravano questa venuta.

Ora Giovanni, pur essendo molto vicino al Cristo e coetaneo di poco meno di un anno, tuttavia, quando battezzava precedeva la venuta del Cristo, per cui di lui sta scritto: Ecco, io mando il mio angelo davanti a te, per prepararti la tua via. ( Ml 3,1; Mc 1,2 )

E egli stesso predicava di sé, dicendo: Dopo di me viene uno più forte di me. ( Mc 1,7 )

Così, anche la circoncisione all'ottavo giorno data ai Padri, preannunciava la giustificazione nella spogliazione delle concupiscenze della carne, ( Col 2,11 ) in virtù della resurrezione del Signore, avvenuta dopo il settimo giorno, cioè il sabato, nell'ottavo giorno, cioè la domenica, tre giorni dopo la sepoltura; e tuttavia Cristo ricevette da bambino la stessa circoncisione della carne, che preannunciava la giustificazione.

E come la Pasqua, celebrata dai Giudei, nell'uccisione dell'agnello preannunciava la passione del Signore e il suo passaggio da questo mondo al Padre, eppure il Signore celebrò con i suoi discepoli quella Pasqua del preannuncio quando essi gli chiesero: Dove vuoi che ti prepariamo la Pasqua? ( Mt 26,17 ) così ricevette anche il battesimo di Giovanni, che era il preannuncio prossimo del suo.

Ma come altro è la circoncisione dei Giudei, altro la Pasqua, che essi ancora celebrano con l'agnello ed altro, invece, il sacramento del corpo e del sangue del Signore, che noi riceviamo, così altro è stato il battesimo di Giovanni ed altro quello di Cristo.

I sacramenti antichi preannunciavano quelli attuali, mentre questi, una volta che si sono compiuti quelli, vengono proclamati.

E quantunque anche Cristo li ha ricevuti, essi a noi non sono necessari, perché abbiamo ricevuto colui che essi annunciavano.

Ma dopo l'avvento del Signore, chiunque ricevesse gli antichi sacramenti, deve istruirsi anche in quelli cristiani; chiunque, invece ne è istruito, non deve essere costretto a tornare indietro.

37.88 - Per questo si doveva battezzare dopo Giovanni

Perciò non create fumo col battesimo di Giovanni.

Quale che ne sia la ragione e la natura: o quella che io ho spiegato o un'altra migliore e più sicura, è chiaro che altro è stato il battesimo di Giovanni e altro è quello di Cristo.

Il primo venne chiamato battesimo di Giovanni, come attesta la risposta data a coloro che hai ricordati, e la domanda fatta dal Signore ai Giudei: Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? ( Mt 21,25 )

L'altro battesimo, invece, non si chiama né di Ceciliano, né di Donato, né di Agostino, né di Petiliano, ma battesimo di Cristo.

Ebbene, se tu ci consideri sfacciati, perché non vogliamo battezzare nessuno dopo di noi, malgrado vediamo che si è battezzato dopo Giovanni che, certo, è incomparabilmente più grande di noi, sono forse uguali Giovanni e Ottato?

Sembra una domanda ridicola, eppure io credo che voi non li riteniate uguali, ma riteniate più grande Ottato: ora, dopo Giovanni l'Apostolo ha battezzato, dopo Ottato voi non osate farlo.

Forse perché Ottato era nella vostra unità?

Ora io non so con quale animo si possa sostenere questo: che l'amico del Conte, il cui dio era il Conte, era nell'unità, mentre l'amico dello Sposo ( Gv 4,29 ) era fuori dell'unità.

Che se Giovanni era pienamente nell'unità e fu di gran lunga più insigne e più grande, non solo di Ottato, ma di tutti voi e noi, eppure, dopo di lui l'apostolo Paolo battezzò, perché voi, dopo Ottato, non battezzate?

A meno che la vostra cecità vi metta in tali difficoltà da costringervi a dire che Ottato poteva dare lo Spirito Santo e Giovanni no.

Se poi non lo dite, per evitare che perfino gli insensati scherniscano la vostra insensatezza, che cosa risponderete alla domanda, perché, dopo Giovanni fu necessario battezzare e dopo Ottato non è necessario farlo, se non perché quelli erano stati battezzati col battesimo di Giovanni, mentre quanti si fanno battezzare con il battesimo di Cristo, sia che li battezzi Paolo e sia che li battezzi Ottato, tra i battesimi degli uni e degli altri non c'è nessuna differenza, benché ce ne sia tanta tra Paolo e Ottato?

Ritornate dunque, o prevaricatori, alla saggezza, ( Is 46,8 ) e non misurate i sacramenti divini dal comportamento e dalle azioni degli uomini!

Essi infatti sono santi grazie a colui al quale appartengono; ma, celebrati degnamente, danno il premio; celebrati indegnamente, la condanna.

E quand'anche non siano una sola cosa quelli che celebrano il sacramento di Dio degnamente, e quelli che lo celebrano indegnamente, ( 1 Cor 11,29 ) esso è sempre uno, che lo si celebri degnamente o indegnamente; e non per farlo diventare migliore o peggiore, ma per la vita o la morte dei celebranti.

Quanto poi a ciò che hai detto: che in coloro che Paolo ha battezzato dopo Giovanni, ha lavato ciò che era già stato lavato, certamente non lo avresti detto, se avessi riflettuto un poco su quanto dicevi.

Se infatti il battesimo di Giovanni aveva bisogno di purificazione, era senza dubbio sporco.

Perché continuare ad incalzarti?

Ricorda o leggi, e vedi da dove Giovanni lo ha ricevuto; scoprirai contro chi hai lanciato questa bestemmia; e quando lo avrai scoperto, battiti almeno il petto, se non riesci a frenare la lingua.

37.89 - Gli eretici sono da cercarsi perché sono eretici

E poi, quanto a quella che vi sembra una bella frase: Se in questo noi facciamo male, perché ci cercate? perché non ricordate, una buona volta, che non si cercano se non i perduti?

O, non accorgersi di questo, fa parte della perdizione?

Anche la pecora, infatti, avrebbe potuto dire al pastore, molto a sproposito: " Se faccio male ad allontanarmi dal gregge, perché mi cerchi? ", senza capire che il motivo per cui crede che non bisogna cercarla, è il solo per cui la si cerca.

Ora, chi vi cerca, o per mezzo delle sue Scritture o dei pacifici predicatori cattolici, o dei flagelli delle tribolazioni temporali, se non colui che in tutte le cose vi elargisce questa misericordia?

Noi quindi vi cerchiamo, per trovarvi; tanto infatti vi amiamo, perché viviate, quanto odiamo il vostro errore, perché scompaia chi vi perde, finché esso non perisce.

Dio voglia che vi cerchiamo in modo da trovarvi anche, e di ciascuno di voi poter dire: Era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato. ( Lc 15,32 )

38.90 - Petiliano: " Se voi dite di avere la Cattolica, sapete che catholicos è un vocabolo greco, che significa unico o tutto.

Ma voi non siete nel tutto, perché vi siete ritirati in un partito.

38.91 - Il significato del termine Cattolico

Agostino: Per la verità della lingua greca io ho imparato pochissimo, anzi quasi niente; eppure non credo di essere spudorato se dico di sapere che o{lon non significa uno solo, ma tutto, e kaq_o{lon, secondo il tutto, donde l'appellativo di Cattolica, come dice il Signore: Non spetta a voi sapere i tempi o i momenti che il Padre ha posto in suo potere; ma riceverete su di voi la potenza dello Spirito Santo, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e nella Samaria e fino agli estremi confini della terra. ( At 1,7-8 )

Ecco perché si chiama Cattolica.

Ma voi andate ad urtare ad occhi così chiusi contro il monte che, secondo la profezia di Daniele, crebbe da una piccola pietra e riempì tutta la terra, ( Dn 2,35 ) da dirci che ci siamo ritirati in un partito e non siamo in quel tutto, la cui comunione si diffonde in tutta la terra.

Ma, allo stesso modo se tu mi dicessi che io sono Petiliano, non saprei come smentirti, se non ridendo di un burlone o dolendomi di un insipiente, così vedo che ora devo fare questo; ma siccome non credo che tu scherzi, vedi che cosa resta.

39.92 - Non c'è nessun rapporto tra il partito di Donato e quello di Macario

Petiliano: Non c'è nessun rapporto tra la luce e le tenebre, ( 2 Cor 6,14 ) tra il miele e l'amarezza, tra la vita e la morte, tra l'innocenza e la colpevolezza, tra l'acqua e il sangue; né tra la morchia e l'olio.

E benché abbiano in comune la feccia, tutte le impurità si depositano.

Ecco la sentina dei vizi : È nelle parole di Giovanni: " Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri "; ( 1 Gv 2,19 ) se infatti fossero stati dei nostri, sarebbero restati con noi.

L'oro non resta con le sue impurità; tutti i metalli preziosi vengono purificati.

Sta scritto infatti: " Come la fornace prova l'oro, così la sofferenza della tribolazione prova i giusti ". ( Sap 3,6 )

Non è una parte della mitezza, la crudeltà; né la religione del sacrilegio; e né il partito di Macario può essere assolutamente nostro, solo perché macchia i nostri riti imitandoli.

L'armata nemica é solo una parte, che completa una realtà ostile; e se veramente si dice un partito, incorra nella giusta sentenza di Salomone: " Scompaia il loro partito dalla terra ". ( Pr 2,22 )

39.93 - Petiliano non vede tutta la realtà del mondo

Agostino: Proferire queste frasi e non provare affatto, che altro è se non delirare?

Consideri la zizzania per il mondo e non consideri il grano, benché sia stato ordinato di lasciarli crescere entrambi in tutto il mondo.

Consideri la stirpe del maligno, che sarà separata al tempo della mietitura, ( Mt 13, 24-30. 36.43 ) e non consideri la stirpe di Abramo, nella quale sono benedette tutte la nazioni. ( Gen 22,18 )

Quasi che voi siate già una massa purificata, un miele genuino, un olio raffinato, un oro puro, o la facciata bianca di una parete.

Per tacere degli altri vizi, che forse gli ubriachi formano il partito dei sobri?

O gli avari si annoverano nel partito dei sapienti?

E se i miti si chiamano luce, la rabbia dei Circoncellioni dove la mettiamo, se non tra le tenebre?

Perché, allora, il battesimo dato tramite costoro presso di voi, è valido, e lo stesso battesimo di Cristo, dato tramite uno qualsiasi in tutto il mondo, non è valido?

Tu vedi, certamente, il perché vi siete separati dalla comunione del mondo: non certo per essere tutti ubriachi né tutti avari né tutti violenti, ma per essere tutti eretici, e quindi tutti empi e sacrileghi.

39.94 - I Donatisti sono paglia; il significato del termine Macario

Quanto al fatto che chiamate il mondo, che gode della comunione cristiana, il partito di Macario, quale persona, sana di mente, lo direbbe?

Ma poiché noi diciamo che voi siete del partito di Donato, cercate uno per poter dire che noi siamo del suo partito, e trovandovi in grandi difficoltà, indicate un non so chi, forse conosciuto in Africa, ma nelle altre zone del mondo, ignoto.

Perciò ecco che vi risponde la stirpe di Abramo da tutta la terra: " Questo Macario, di cui ci fate partigiani, non lo conosciamo affatto ".

Replicate dicendo che voi non conoscete Donato!

Ma anche se dicessimo che siete il partito di Ottato, chi di voi può dire di non conoscere Ottato, se non di vista, forse, come neppure Donato?

Ma voi gioite, evidentemente, a sentir nominare Donato; forse anche a sentir nominare Ottato?

Ed allora, che vi giova Donato, se Ottato vi ha inquinati tutti?

Che vi giova la sobrietà di Donato, se vi ha tutti macchiati l'ubriachezza dei Circoncellioni?

Che vi giova, stando alla vostra opinione, l'innocenza di Donato, se vi ha macchiati la rapacità di Ottato?

Ecco dove sta il vostro errore: credere che sia più efficace l'iniquità di un uomo, per contaminare, che la sua giustizia, per purificare.

Quindi, se due persone, una giusta e l'altra ingiusta, frequentano insieme i sacramenti divini, ma in modo che, né la prima imiti l'ingiustizia della seconda, e né la seconda la giustizia della prima, voi non dite che, per questo fatto, ambedue diventano giuste, ma ambedue ingiuste, per cui anche il sacramento santo, che ricevono insieme, diventa immondo e perde la sua santità.

Ma dove trova tali avvocati, l'iniquità, che delirano a tal punto da ritenerla vittoriosa?

Perché, allora, vi vantate del nome di Donato in un errore tanto perverso, nel quale non è Petiliano che merita di essere ciò che fu Donato, ma è Donato che è costretto ad essere ciò che fu Ottato?

Dica, invece, la casa di Israele: La mia parte è il Signore; ( Sal 73,26 ) dica la stirpe di Abramo in tutte le nazioni: O Signore, sei parte della mia eredità. ( Sal 16,5 )

Essa infatti sa in che termini, Caifa, nel Vangelo, parla della gloria del Dio beato. ( 1 Tm 1,11 )

Del resto anche voi, grazie al sacramento che è in voi, come fece Caifa, persecutore del Signore, profetizzate senza saperlo. ( Gv 11,51-52 )

Infatti, ciò che in greco è makavrio, in latino è beato.

In questo senso, noi siamo del partito di Makarios.

Che cosa, infatti, è più beato del Cristo, a cui noi apparteniamo, a cui si richiamano e si convertono tutti i confini della terra, e a cui prestano adorazione tutte le famiglie delle nazioni? ( Sal 22,28 )

Quanto poi alla maledizione finale, malamente presa da Salomone, il partito di Makarios, cioè di questo beato, non teme di sparire dalla terra.

Una frase rivolta agli empi, voi tentate di rivolgerla all'eredità di Cristo e, con sacrilega empietà, sostenete che questo è accaduto.

In realtà, parlando degli empi, Salomone disse: Scompaia il loro partito dalla terra. ( Pr 2,22 )

Voi, invece, quando ripetete questi testi della Scrittura: Ti darò in eredità le nazioni, ( Sal 2,8 ) e: Si ricorderanno e si convertiranno al Signore tutti i confini della terra, ( Sal 22,28 ) e sostenete che questa promessa è già scomparsa dalla terra, volete applicare all'eredità di Cristo quanto è stato predetto della sorte degli empi; ma mentre l'eredità di Cristo resta e cresce, voi, che parlate così, sparite.

Non sempre, infatti, è il sacramento di Dio a farvi profetizzare, dato che, in questo caso, la vostra follia vi porta ad augurare il male.

Ma conta di più la predizione dei Profeti, che la maledizione dei falsi profeti!

40.95 - Petiliano: Anche l'apostolo Paolo grida: " Non vi unite con gli infedeli.

Quale rapporto c'è, infatti, tra la giustizia e l'iniquità?

Quale unione tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Belial?

Quale comunione tra il fedele e l'infedele? ". ( 2 Cor 6,14-15 )

40.96 - Lo stesso sacramento può essere per la salvezza o per la condanna

Agostino: Conosco le parole dell'Apostolo; ma come possano favorirti, non lo vedo proprio.

Chi di noi dice che c'è un rapporto tra la giustizia e l'iniquità, anche se il giusto e l'ingiusto, come Giuda e Pietro, comunicano agli stessi sacramenti?

In verità, da una unica realtà santa, Giuda riceveva la condanna e Pietro la salvezza; come tu del resto, supposto che eri diverso, ricevevi il sacramento con Ottato, ma non eri, come lui, un ladrone.

Oppure la rapina non è un'iniquità? Chi è tanto folle da dirlo?

Perciò, quale rapporto c'era tra la tua giustizia e la sua iniquità, quando vi accostavate all'unico altare?

41.97 - Petiliano: Per impedire il sorgere di scismi, Paolo ci ha insegnato ancora: " Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: Io sono di Paolo, io di Apollo, io di Cefa, ed io di Cristo.

È stato forse diviso Cristo? È stato forse crocifisso per voi Paolo? O è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? ". ( 1 Cor 1,12-13 )

41.98 - Agostino: Ricordatevi lettori di questa citazione: Petiliano la cita dall'Apostolo.

Avreste mai pensato che lo avrebbe citato per noi e contro di lui?

42.99 - Petiliano: Quel che Paolo ha detto ai semplici e ai giusti, io lo dico a voi, ingiusti: È forse diviso Cristo, perché voi vi separaste dalla Chiesa?

42.100 - Agostino: Temo che qualcuno pensi che il copista di questa opera sia incorso in un errore e che qui abbia scritto: " Petiliano ha detto ", dove avrebbe dovuto scrivere: " Agostino risponde ".

Ma io ho capito che hai fatto: hai quasi voluto prevenirci, per timore che questo testo lo citassimo noi.

Ma che cosa hai ottenuto, se non una ripetizione?

Se dunque ci prendi tanto gusto a sentir quanto è contro di voi, ti prego, Petiliano, ascoltalo da me: È stato forse diviso Cristo, perché voi vi separaste dalla Chiesa?

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