1 Giovanni

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Capitolo 5

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

1 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
Gv 15,17
1 Gv 1,3+
2 Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti,
3 perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Rm 13,9
2 Gv 6
Gal 5,14
4 Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede.
Dt 30,11
Mt 11,30
Gv 16,33
1 Gv 2,14+

Alla fonte della fede

5 E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?
6 Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue.
Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
Gv 19,34
Gv 4,1+
Gv 1,33+
Gv 14,26+
7 Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza:
1 Gv 2,20.27
8 lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi.
9 Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che ha dato al suo Figlio.
Gv 5,32.37
10 Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé.
hi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio.
Gv 3,33
11 E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio.
Gv 3,11+
12 Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
Gv 1,4
Gv 5,21.26
1 Gv 1,2
1 Gv 5,20
13 Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
Gv 1,12
Gv 20,31

Complementi

La preghiera per i peccatori

14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
Mt 7,7p
Gv 14,13-14
15 E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già quello che gli abbiamo chiesto.
1 Gv 3,22
16 Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare.
Gc 5,19
Gv 15,22-24
17 Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte.

Riassunto dell'epistola

18 Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca.
1 Gv 1,3+
1 Gv 3,6+
19 Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno.
1 Gv 2,14+
Gv 17,15
20 Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio.
E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna.
Ger 24,7
Gv 17,3
1 Gv 1,2
21 Figlioli, guardatevi dai falsi dèi!
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Abbreviazioni
5,1-13 Chi crede, ama
5,1 ama anche chi da lui è stato generato: chi ama Dio ama anche i figli di Dio.
L'amore di Dio si realizza mediante l'amore del prossimo, criterio della sua sincerità
( 1 Gv 3,14.17-19; 1 Gv 4,20 )
e primo dei comandamenti a cui impegna l'amore di Dio ( vv 2-3; cf. 1 Gv 2,3-5;
1 Gv 3,22-24; Gv 13,34+; Gv 15,10-14; Mt 22,36-40p; Rm 13,9; Gal 5,14 ).
In definitiva è dunque la fede che giudica l'amore, la fede per la quale l'uomo nasce da Dio ( 1 Gv 3,1; Gv 1,12+ ).
5,5 Cf. Rm 1,4+.
Questa conclusione dipende da due principi: chiunque crede è nato da Dio ( v 1 );
chi è nato da Dio è vincitore del mondo ( v 4 ).
5,6-8 L'acqua è il battesimo che rivelò Cristo a Israele;
il sangue è il suo sacrificio ( Gv 19,34 ).
Contro i falsi maestri l'autore afferma la realtà storica di Cristo.
Lo Spirito testimonia questa verità nel cuore di ogni discepolo.
5,6 è venuto con acqua e sangue: l'acqua e il sangue che fluirono dal costato di Gesù, quando fu aperto dalla lancia.
5,7s Il testo dei vv 7-8 è sovraccarico, in volg., per un inciso detto « comma giovanneo » ( qui sotto tra parentesi ), assente nei mss greci antichi, nelle versioni antiche e nei migliori mss della volg.;
sembra una glossa marginale introdotta più tardi nel testo: « perché tre sono quelli che rendono testimonianza ( nel cielo: il Padre; il Verbo e lo Spirito santo, e questi tre sono uno; e tre sono quelli che testimoniano sulla terra ):
lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi ».
5,7-8 Perché mancano delle parole in questi versetti in alcune versioni?
5,8 questi tre sono concordi: le tre testimonianze convergono.
Il sangue e l'acqua si uniscono allo spirito ( 1 Gv 2,20+.27; Gv 3,5; Gv 4,1+ )
per testimoniare ( cf. Gv 3,11+ )
in favore della missione del Figlio che dà la vita ( v 11; Gv 3,15+ ).
5,12 È impossibile raggiungere Dio senza passare per il Figlio.
5,14-17 Chi ama, prega
5,14ss Come nel vangelo ( cf. Gv 21 ), la conclusione, che dovrebbe terminare lo scritto, è seguita da una aggiunta.
5,14-15 È vero che riceviamo da Dio ogni cosa che chiediamo?
5,16 Il peccato che conduce alla morte è un peccato di particolare gravità, come l'apostasia, che fa perdere la grazia e la fede ( Mt 12,32; Eb 6,4-8 ).
Chi se ne è reso colpevole viene lasciato al giudizio di Dio, il quale saprà energicamente e salutarmente richiamarlo ( 1 Cor 5,5; 1 Tm 1,20 ).
peccato che conduce alla morte: i destinatari della lettera erano forse informati su questo peccato di una gravità eccezionale.
Può essere il peccato contro lo Spirito, contro la verità ( cf. Mt 12,31+ )
o l'apostasia degli anticristi ( 1 Gv 2,18-29; Eb 6,4-8, ecc. ).
5,16-17 Qual è il peccato che conduce a morte?
5,17 che non conduce: alcune testimonianze hanno: « che conduce ».
5,18-21 Conclusione
In una prospettiva diversa da quella dei vv. 16-17, Giovanni dice ora che il cristiano non pecca, in quanto in lui vi è un nuovo principio vitale – la filiazione divina – che lo mette in grado di vincere il peccato.
Tre frasi, che cominciano con « sappiamo », ricapitolano le grandi certezze e speranze cristiane sviluppate nella lettera.
5,18 chi è nato: Gesù ( cf. Gv 1,13.18 ); volg. e altri leggono: « la generazione ».
5,20 per conoscere il vero Dio: Dio, il solo vero ( Gv 17,3+; cf. Gv 8,31; 1 Ts 1,9;
Ap 3,14 ) e il solo veramente conosciuto per ciò che è: vita e amore.
5,21 L'improvvisa conclusione non mette in guardia dall'idolatria nel senso della pratica pagana, ma dalla falsa fede: l'errore e il peccato si devono fuggire come l'idolatria.
guardatevi dai falsi dei: ultimo scongiuro provocato dal richiamo del solo Vero.
Gli « idoli », in senso metaforico, possono designare il paganesimo o anche
gli « idoli del cuore » ( Qumran ) che distolgono l'uomo dalla fede e dall'amore.
Volg. e altri aggiungono: « Amen ».