Cristo

B 102

Fico sterile

Rif.

La maledizione del fico sterile fatta da Cristo ha provocato grande meraviglia presso i discepoli.
La catechesi primitiva è rimasta vivamente impressionata da questo evento e si è sforzata di darvi diverse giustificazioni, poiché Cristo si è sempre rifiutato di fare miracoli spettacolari.
B 74
B 79
In queste diverse interpretazioni, che sovente fanno ricorso a un tema biblico, dovremo cercare di scoprire tutte le dimensioni di questo episodio.

Testi

Rilievi

Rif.

Mt 21,18-20
Mt 3,8-12
Mt 7,15-20
Gl 1,12
Ap 14,14-20
Gv 15,1-6.16
Togliendo questo passo dal contenuto pasquale dove Mt. lo inserisce, si avrebbe qui la tradizione primitiva del racconto.
Gesù passa, al tempo dei fichi ( agosto ), presso un fico che avrebbe dovuto portare frutti.
Privo dei suoi frutti, come un legno secco, il fico viene maledetto.
Due temi interferiscono in questo testo: quello dell'ultimo giudizio, presentato come una vendemmia, e quello dei frutti da produrre.

Mt 21,20-22
Mc 11,13.20-25
Gv 14,12-16
Gv 16,23-28
Mt 7,7-10
Né Gv. né Lc. mettono il passo in relazione alla festa di Pasqua; e questo è logico.
Mt. e Mc., invece, lo inseriscono al momento dell'entrata di Cristo in Gerusalemme, qualche giorno prima della Pasqua.
Con ciò introducono subito una difficoltà insormontabile: un fico non può portare frutti nel mese di marzo!
I due sinottici forniscono allora un'altra interpretazione, basandosi sul tema della preghiera.
D 68
Domandate con fede qualcosa, anche insolita, e l'otterrete - tema della fede che sposta le montagne.

Ez 47,12
Gen 2-3
Ap 22,1-2
Sal 1
È anche possibile un'altra interpretazione.
Ez. aveva promesso che Gerusalemme sarebbe stata un nuovo paradiso, e che le rive del Cedron, nuovo fiume paradisiaco, sarebbero coperte di alberi di vita che produrrebbero ogni mese i loro frutti.
Era, per un ebreo, la certezza che l'economia dell'Alleanza porterebbe finalmente il suo frutto nell'era messianica.

Gv 15
Nessuna meraviglia, allora, che Cristo domandi, precisamente in un luogo prossimo al Cedron, che un albero dia il suo frutto ogni mese.
Condannandolo, egli sottolinea il fallimento dell'economia giudaica
C 18
e annuncia che pianterà un vero albero di vita
B 94
cinque giorni più tardi, sul Calvario.

Ger 6,14
Lc 19,42
Ger 6,15
Lc 19,44
Ger 6,26
Lc 19,43
Ger 7,11
Lc 19,46
Ger 7,20
Mt 21,19
Ger 7,25
Mt 21,33-41
Ammettendo che i cristiani ricorressero al midrash, si potrebbe anche ammettere che la storia del fico è stata posta in questo contesto per fedeltà a Ger 6-7 i cui episodi ne sono un commento continuo.

Lc 13,6-9
Sal 78,38
Sal 80,9-19
Lc. conserverà l'idea della condanna dell'istituzione giudaica, ma trasformando il brano in parabola e insistendo soprattutto sull'inaudita misericordia
A 19
di un Dio infinitamente paziente.

Mt 7,15-21
Gv 15,1-8
Di là dalle particolarità di ogni evangelista, una lezione comune: ogni albero buono porta frutti buoni, soprattutto se quest'albero è Cristo.
C 7
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