Cristo

B 74

Tentazione di Cristo

Rif.

Come Israele, dopo essere stato scelto da Jahvè per essere il suo figlio primogenito, fu condotto nel deserto da una colonna di fuoco per esservi tentato durante quarant'anni da Satana;
E 33
così Cristo, proclamato Figlio prediletto nel battesimo, è condotto nel deserto dallo Spirito per esservi tentato.
Ora, la tentazione di Gesù è quella del suo popolo: la ricerca della facilità, disprezzando i piani di Dio.
Gesù rivive dunque nella sua tentazione quella del suo popolo.
La rivive come nuovo Mosè.
B 38
Rivive la nostra tentazione: la vita del fedele tra la grazia di Dio e la gloria del mondo.
B 79

Testi

Rilievi

Rif.

Mt 4,1-11
Mc 1,12-13
Lc 4,1-13
Mc. non riferisce le tentazioni ma il quadro della scena: Cristo solo nel deserto, con gli animali selvatici, la presenza di Satana, gli angeli per servirlo; il che pare proprio un contesto di investitura messianica.
F 20
Mt. e Lc. hanno due testi paralleli.
Tuttavia Lc. mette maggiormente la tentazione nella prospettiva della passione.

Mt 4,2
Lc 4,2
Mc 1,13
Es 24,18
Es 34,28
Dt 8,2
Dt 9,9.18
I sinottici sottolineano il numero quaranta.
Questo è un richiamo al tema biblico dei quaranta anni o dei quaranta giorni di prova.
D 62
Dicendo « quaranta giorni e quaranta notti » Mt. avvicina Cristo a Mosè: i due capi passano attraverso la stessa prova.

Mt 4,1
Es 13,21
Dt 1,33
Dt 8,2.16
Lo Spirito che conduce Cristo rappresenta una spiritualizzazione dell'antica nube ( Es. ) che conduceva il popolo.
La tentazione non è cattiva in sé poiché è voluta da Dio per il suo popolo ( Dt. ) e per il suo Figlio prediletto.

Mt 4,4
Es 16
Nm 21,5
Dt 8,2-3.16
Gv 4,34
La fame fu anche per il popolo nel deserto, una delle cause di mormorazione e di tentazione.
La risposta di Cristo vi fa allusione ( Dt. ).
Così Cristo riesce dove il popolo è crollato, e in più egli rivela il suo piano, che è preferire il nutrimento celeste.
D 32

Mt 4,5-7
Lc 4,9-12
Es 15,23-24
Nm 20,1-13
Dt 6,16
La seconda tentazione riportata da Mt. la terza in Lc. è quella di esigere, a proprio capriccio, dei segni divini.
Nelle tradizioni sulla roccia di acqua viva, si può vedere una simile rivendicazione da parte del popolo; Cristo vi fa comunque allusione nella sua risposta ( Dt. )

Mt 4,5-7
Sal 91,12-13
Lc 11,29-32
Gv 6,30-31
Mt 16,21-23
A questa seconda tentazione si sovrappone anche un tema messianico: Cristo sceglie di non ricorrere ai segni spettacolari.
B 79
Il suo vero segno sarà quello di Giona: la sua passione di Messia sofferente.

Mt 26,36-46
Lc 22,41-46
Sotto questo aspetto, la tentazione nel deserto sarà più drammaticamente combattuta nel Getsemani.
Si noti l'insistenza maggiore in Mt. che in Lc.

Mt 4,8-10
Lc 4,5-8
Es 23,20-33
Es 34,11-14
Es 32,1-6
Dt 6,10-13
Dt 13,2-12
Sal 106,19-40
Gv 7,18
Infine, Cristo deve sottomettersi alla terza tentazione del popolo: l'idolatria,
A 25
per essere, anche in questo, il primo a trionfarne totalmente.
In filigrana, atteggiamento messianico di colui che cerca non la sua gloria ma la gloria di colui che l'ha inviato ( Gv. )

Eb 3,7-4,11
Eb 12,1-2
1 Cor 10,6-13
Il cristiano rivive, a sua volta, questa tentazione: ideale di un messianismo opulento o accettazione dei miraggi del mondo.

Dt 34,1-4
La montagna da cui Cristo vede il mondo è il corrispondente di quella da cui Mosè ha visto la Terra promessa.
B 39
Indice