Potere

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Il potere è una fondamentale determinazione della vita sociale dell'uomo.

In esso si può distinguere una dimensione psicologica, che lo vede come la potenza attiva con cui l'individuo si relaziona agli altri, da una sociologica, che lo coglie invece come una struttura della società.

L'atteggiamento cristiano di fronte a entrambe le dimensioni del potere è del tutto originale; al centro di essa non o il dominio, ma il servizio, come insegna Gesù: "Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano e i loro grandi esercitano su di esse il potere.

Fra voi però non è così; ma chi vuoi essere grande tra voi si farà vostro servitore e chi vuoi essere il primo tra voi sarà il servo di tutti" ( Mc 10,42-44 ).

La visione cristiana è applicazione di questo criterio.

Le scienze umane presentano la volontà attiva di potenza come un misto di creatività e di aggressività; la concezione evangelica pensa, invece, a un potere il cui orizzonte non si esaurisca nella realizzazione di se stessi ma si apra all'altro.

Aperta non solo alla propria autorealizzazione ma anche a quella dell'altro, la concezione cristiana configura questa volontà come dono, elargizione e gratuito amore; si da realizzazione di sé soprattutto nel dono, nella comunione con l'altro: la comunione, intatti, non annulla, ma realizza a un livello più alto la nostra peculiare identità.

In questo senso la tradizione biblica ha progressivamente chiarito la potenza di Dio: l'Onnipotente è potente nell'amore.

Del resto il Risorto, che aveva rivendicato per sé secondo Matteo 28,18 ogni potere in cielo e sulla terra, aveva chiamato i suoi discepoli a vivere secondo quell'amore che è salvezza per tutti.

Gli stessi criteri valgono per il profilo sociale del potere che, legittimato da Paolo nella Lettera ai Romani 13,1-7, è comunque mantenuto all'interno della più alta autorità di Dio ( Mt 22,15-22 ).

Si profila così una distinzione preziosa tra Stato e Chiesa.

v. Autorità; Politica e cristianesimo

… temporale

Dall'VIII sec., l'insieme di possedimenti territoriali del papato configurò un vero e proprio potere politico, che metteva il pontefice in condizione di esercitare il proprio ruolo con autonomia e libertà nei confronti dei contemporanei potentati terreni.

Nel sec. XIII il papa fu riconosciuto come signore di uno Stato della Chiesa ( v. ), mentre si sviluppavano gli strumenti di governo della monarchia pontificia.

Ma la commistione con il potere temporale nell'epoca feudale era molto più capillare nella Chiesa: molti vescovi erano a loro volta signori feudali o principi secolari.

La Riforma protestante criticò a fondo queste commistioni, per approdare a una religione inferiore, ma spesso anche a un rafforzamento delle autorità politiche, non più legittimate da una Chiesa.

Nella visione controriformistica della Chiesa come società perfetta e gerarchica, tutte le forme di potere temporale sono espressione terrena della potestà spirituale, oltre che garanzia di libertà della Chiesa rispetto alle ingerenze dei più potenti Stati moderni.

Per questo la progressiva riduzione dei rapporti tra le due sfere, la laicizzazione delle istituzioni politiche, l'ondata rivoluzionaria della fine del sec. XVIII e la lotta stessa al potere temporale del papato, culminata con la sua abolizione nel sec. XIX, furono decisamente avversate in campo cattolico.

La progressiva consapevolezza della positività di una Chiesa che si concentrava sui propri compiti spirituali, fece lentamente rivedere le posizioni di sdegnata opposizione.

v. Politica e cristianesimo; Stato della Chiesa

… civile ( obbedienza al … )

La preghiera per i sovrani pagani è raccomandata ( Ger 9,7; Bar 1,10-11; 1 Mac 7,33 ).

Identico lealismo in Rm 13,1-7; 1 Pt 2,13-17.

Esd 6,10

Autorità costituite: alla lettera « che sono sopra di noi ».

Rm 13,1

… del Cristo

In queste ultime istruzioni di Gesù, con la promessa che le segue, si trova condensata la missione della chiesa apostolica.

Il cristo glorificato esercita sulla terra, come anche in cielo ( Mt 6,10; Gv 17,2; Fil 2,10; Ap 12,10 ), il potere senza limiti ( Mt 7,29; Mt 9,6; Mt 21,23 ), che ha ricevuto dal Padre ( Gv 3,35+ ).

I suoi discepoli eserciteranno « dunque » questo stesso potere in suo nome, battezzando e formando dei discepoli nella fede.

La loro missione è universale; annunziata prima al popolo di Israele ( Mt 10,5s; Mt 15,24 ), come esigeva il piano divino, la salvezza deve essere offerta ormai a tutte le nazioni ( Mt 8,11; Mt 21,41; Mt 22,8-10; Mt 24,14.30s; Mt 25,32; Mt 26,13; At 1,8+; Mt 13,5+; Rm 1,16+ ).

In quest'opera di conversione universale, per lunga e laboriosa che possa essere, il Risorto sarà vincente e operante insieme ai suoi.

Mt 28,18

Per volontà del Padre, tutto è « in mano », cioè in potere del Figlio ( Gv 3,35; Gv 10,28.29; Gv 13,3; Gv 17,2; Gv 6,37-39; Mt 11,27; Mt 28,18 ).

È il fondamento della sua regalità ( Gv 12,13-15; Gv 18,36-37 ) che egli inaugurerà il giorno della sua « esaltazione » ( Gv 12,32+; Gv 19,19; At 2,33; Ef 4,8 ), quando il regno del principe di questo mondo avrà fine ( Gv 12,31 ).

Gv 3,35

… dei capi

Le chiavi del regno: come la città della morte, la città di Dio ha delle porte: e lasciano entrare solo coloro che ne sono degni ( confrontare Mt 23,13p ).

Pietro ne riceve le chiavi.

A lui spetterà dunque aprire o chiudere l'accesso del regno dei cieli, tramite la chiesa.

« Legare » e «sciogliere » sono due termini tecnici del linguaggio rabbinico che si applicano innanzitutto al campo disciplinare della scomunica con cui si « condanna » ( legare ) o si « assolve » ( sciogliere ) qualcuno, e ulteriormente alle decisioni dottrinali o giuridiche con il senso di « proibire »  ( legare ) o « permettere » ( sciogliere ).

Pietro, quale maggiordomo ( di cui le chiavi sono l'insegna, Is 22,22 ) della casa di Dio, esercita il potere disciplinare di ammettere o di escludere come egli crederà meglio, e amministrerà la comunità con tutte le decisioni opportune in materia di dottrina e di morale.

Sentenze e decisioni saranno ratificate da Dio nell'alto dei cieli.

L'esegesi cattolica ritiene che queste promesse eterne valgano non soltanto per la persona di Pietro, ma anche per i suoi successori; sebbene tale conseguenza non sia esplicitamente indicata nel testo, è tuttavia legittima in ragione dell'intenzione manifesta che ha Gesù di provvedere all'avvenire della sua Chiesa con una istituzione che la morte di Pietro non può rendere effimera.

Due altri testi ( Lc 23,31s e Gv 21,15s ) sottolineeranno che il primato di Pietro si deve esercitare particolarmente nell'ordine della fede e che tale primato lo rende capo, non solo della Chiesa futura, ma già degli altri apostoli.

Mt 16,19

Estensione ai ministri della chiesa ( ai quali si indirizza anzitutto questo discorso ) d'uno dei poteri conferiti a Pietro

Mt 18,18

Ordinarono loro: proibizione che sembra un'ammonizione legale.

In una causa di questo genere i trasgressori non potevano essere imprigionati se non recidivi, a meno che non fossero rabbini, e quindi conoscitori della legge.

Sarà il caso del capitolo seguente ( At 5,28 ).

At 4,18

Schedario biblico

Vescovi C 43
Potere delle chiavi C 44
Giurisdizione dei sacerdoti D 36

Magistero

Ma con amarezza diciamo che il Governo Subalpino non solo non prestò ascolto né alle recriminazioni dei suoi Vescovi né alle Nostre voci, ma addirittura, recando offese sempre più gravi alla Chiesa, all'autorità Nostra e di questa Sede Apostolica, e disprezzando le numerose proteste nonché i paterni moniti Nostri, non ebbe ritegno di approvare, sancire e promulgare anche la predetta legge, immutata nel testo, nel fine e nello spirito.

Inoltre, con incredibile afflizione dell'animo Nostro, siamo costretti a dichiarare che tutti coloro i quali, nel Regno Subalpino, non esitarono a proporre, approvare, sancire i predetti decreti e la legge contro i diritti della Chiesa e di questa Santa Sede, nonché i loro mandanti, fautori, consulenti, aderenti, esecutori, sono incorsi nella scomunica maggiore e nelle altre censure e sanzioni ecclesiastiche inflitte dai Sacri Canoni, dalle Costituzioni Apostoliche e dai decreti dei Concili generali e soprattutto dal Concilio Tridentino.

Discorso Pio IX
26-7-1855

La lotta per il potere nella Chiesa non deve esistere.

O, se vogliamo, che sia la lotta per il vero potere, cioè quello che lui, con il suo esempio, ci ha insegnato: il potere del servizio.

Meditazione Francesco
21-5-2013

C'è una « tentazione » che « divide e distrugge la Chiesa »: è la « voglia mondana di avere il potere », l'invidia e il desiderio « di andare più in alto »

Emergono le « ambizioni », la « voglia di arrampicarsi, di avere il potere »

Meditazione Francesco
17-5-2016

Catechismo della Chiesa Cattolica

Di Dio
Signore 449
Lo stato dell'umanità di Cristo risuscitata 646
Cristo regna già attraverso la Chiesa 668
La Chiesa - istituita da Gesù Cristo 765
In sintesi 975
Dio solo perdona il peccato 1441
Dell'uomo
Signore 450
Perché il ministero ecclesiale? 875
Il collegio episcopale e il suo capo, il Papa 882ss
Il consenso matrimoniale 1628
Libertà e responsabilità 1731
La speranza 1861
Il carattere comunitario della vocazione umana 1884
Dei capi
« Le chiavi del Regno » 553
Il potere delle chiavi 981ss
Dio solo perdona il peccato 1442
Dello Stato
L'autorità 1904
Il bene comune 1907
Il dovere sociale della religione e il diritto alla libertà religiosa 2108
La famiglia e la società 2209
Doveri dei genitori 2229
Doveri dei cittadini 2239
La comunità politica e la Chiesa 2244
Evitare la guerra 2310ss

Compendio della dottrina sociale

Octogesima adveniens e potere finanziario

91
Pacem in terris e pubblici poteri 95
Strutture di peccato e sete di potere 119
Uomo, irriducibilità e sistemi di potere 131
Uomo, potere, bene e male 136
Fonte dei diritti umani e poteri pubblici 153
Bene comune e poteri dello Stato 166
Beni particolari e funzioni del potere pubblico 169
Governo democratico, popolo e poteri 190
Potere e diritto naturale al matrimonio 216
Pubblici poteri in campo demografico 234
Dio e potere dato all'uomo 255
Corpi intermedi e poteri pubblici 281

Nuovi saperi e ristretti gruppi di potere

283
Organizzazioni sindacali e potere pubblico 307
Sindacati e potere 307
Leggi economiche e potere dell'uomo 330
Poteri pubblici, sussidiarietà e solidarietà 351
Consumatori e potere d'acquisto 358; 376
Potere d'acquisto ed esigenze morali 359
Potere regale, dono di Jahve 377
Gesù e potere 379
Cristiani e potere 380; 382
Sovranità di Dio ed esercizio dei poteri 383
Poteri pubblici e diritti della persona 389
Resistenza all'oppressione del potere 401

Stato di diritto e potere di infliggere le pene

402
Potere legislativo, esecutivo e giudiziario 402
Potere giudiziario e indipendenza 402
Democrazia e potere dello Stato 406; 407
Principio della divisione dei poteri e Stato 408
Pratica del potere e spirito di servizio 410
Poteri finanziari e informazione 414
Autorità universale con potere effettivo 441
Laici ed esercizio del potere politico 531; 567
Gruppi occulti di potere 567
Magistero sociale e potere politico 571